Per due ore soltanto rinnovabili
Per due ore soltanto rinnovabili,
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Per due ore soltanto rinnovabili,
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ROMA – Per un paio di ore, le emissioni serra del sistema elettrico italiano si sono azzerate: le rinnovabili hanno soddisfatto il 100% della domanda. E’ successo nel primo pomeriggio di domenica 16 giugno. E il prezzo dell’elettricità è precipitato a zero. E’ la prima volta che accade. Naturalmente non si sono fermati i contatori nelle nostre case, non abbiamo smesso di pagare l’elettricità. Si parla del prezzo di Borsa, il Pun (Prezzo Unico Nazionale) che deriva dal sistema di aste in cui si vende all’ingrosso, ora per ora, l’elettricità prodotta dai vari operatori. E domenica 16, giornata di sole e vento con una buona scorta d’acqua per l’idroelettrico, non c’è stata gara: l’energia pulita ha fatto l’en plein soddisfacendo l’intera domanda e facendo crollare il prezzo. |
La ragione di questo crollo è spiegata dal meccanismo di mercato adottato in Italia. Le rinnovabili sono sempre offerte a prezzo zero perché non ci sono costi di combustibile da coprire e c’è l’obbligo europeo di ridurre le emissioni serra che minacciano la stabilità del clima. Ma di solito sodisfano solo una quota del mercato e il prezzo di tutte le vendite in una certa fascia oraria è dato dall’offerta accettata al prezzo più alto. In questo caso non c’è stato spazio per i combustibili fossili e, in assenza di acquisti a prezzo più alto, è rimasto il prezzo delle rinnovabili: zero.
Secondo l’Irex Annual Report 2013, curato dalla società di ricerca Althesys, il fotovoltaico, grazie al peak shaving, già nel 2012 ha permesso di abbassare di 1,4 miliardi di euro il prezzo dei consumi elettrici nella fascia più calda della giornata. ANTONIO CIANCIULLO da La Repubblica |