Osservazioni sulla Riviera

 
OSSERVAZIONI SUL NOME ‘RIVIERA’
Percorso culturale sul significato del termine.
Studio di Corinna Praga, esperta di toponomastica.

OSSERVAZIONI SUL NOME ‘RIVIERA’
Percorso culturale sul significato del termine.
Studio di Corinna Praga, esperta di toponomastica.

“Sulle carte topografiche e geografiche edite negli ultimi secoli, compresi gli atlanti ad uso scolastico sui quali tutti noi abbiamo cominciato a conoscere forma e nomi del mondo, il nome proprio ‘RIVIERA’ appare riferito alla costa ligure, e solamente a quella, con definizioni di ‘RIVIERA DI LEVANTE’ è RIVIERA DI PONENTE’. C’è, allora, da chiedersi:

Levante? Ponente? Se si chiamano così, che il motivo sia nel centro?

E’ proprio vero: il motivo è nel centro e, chiaramente, lo si individua nella città di Genova. Qui subentra la Storia. Genova è uno dei porti più antichi della terra italica, cercato ed individuato da commercianti fenici, focesi e greci che volevano trovare la via terrestre più breve per raggiungere il centro Europa e commerciarvi i propri prodotti.


Lo scalo si trova nel punto più interno della costa, in corrispondenza del valico appenninico più basso (Crocetta d’Orero – m 464 s.l.m.), ben protetto da un molo naturale e fiancheggiato da un alto castellaro che assicurava residenza sicura ai primi abitatori. Ma, soprattutto, il luogo aveva la “RIPA”, il litorale alto e scosceso del Mandraccio, dove la profondità dell’acqua marina garantiva alle navi un pescaggio tranquillo.

“RIPA” è dunque il termine latino diffuso in tutto l’Impero Romano, per indicare un buon porto, anche per navi di grossa stazza.

E qui subentra la Linguistica. Con la decadenza del latino classico, il lessico muta secondo le varie località dove la lingua viene parlata. Nel Medioevo non tutti conoscono la scrittura e la lettura ed i termini si diffondono oralmente.

In Liguria, così come in tutta l’Italia Settentrionale, la consonante “P” muta spesso in “V”, e perciò la “RIPA”, nel dialetto genovese diventa “RIVA”, così come la “rapa” si dice “rava” e il “capello” è “cavello”.

A Roma no. A Roma, ad esempio, non avviene questa mutazione fonetica e perciò il piccolo porto sul Tevere, che era chiamato “Ripetta” in epoca imperiale, è “Ripetta” ancora oggi.


“RIVEE” fu un nome proprio che, già dal Secolo XV, sulle carte topografiche e nautiche, identificò luoghi di arrivo di minore importanza, una sorta di “Serie B” di sbarchi e imbarchi che non potevano avvenire per tramite di navi di stazza regolamentare, per cui, i “rivieraschi”, ancora nel Secolo XIX, erano considerati, dai Genovesi, dei “foresti” (vedi: Vocabolario Genovese-Italiano di Giovanni Casaccia – Genova -1851 – Tipografia F.lli Pagano, dove, alla voce “rivierasco”, si legge: “persona che non è della nostra città”).

Per la qualità dei viaggi si diceva: “In sce a Riva seghe riva ben, in sce e Rivée seghe sbarca”.

Con il termine “Riviera” dopo la metà del Secolo XVIII, la costa ligure viaggiò in giro per l’Europa sui manuali che descrivevano il “Grand Tour” ai giovani rampolli delle famiglie altolocate del Nord Europa.

Nei loro resoconti di viaggio se ne magnificavano clima, flora e acque marine.

Anche molti scritti di autori ottocenteschi ed alcuni romanzi famosi contribuirono a diffondere la fama con narrazioni di soggiorni memorabili.

Purtroppo, la parte più occidentale della Riviera di Ponente, che da sempre aveva fatto gola alla Francia, fu ad essa ceduta per motivi militari e politici, e, dal 1859 esiste anche una Riviera francese, in realtà, assai meglio tutelata e protetta, anche nel nome, di quella italiana.

Guai, infatti confondere, relazionandosi con un francese, la “RIVIERE”, nome proprio, con la “rivière”, nome comune, che indica un corso d’acqua e le sue sponde. Anche in italiano “riviera” indica un corso d’acqua dolce [lemma piuttosto desueto, ndr] in derivazione del sostantivo latino “rivus” con un processo linguistico molto più semplice e diffuso sul territorio che quello di “ripa”.


Pare, però, che pochi se ne ricordino e spesso confondano il nome proprio con quello comune, oppure lo usino come sinonimo di litorale, spiaggia, lido, costa marina.

In questo senso, e spesso, non è chiaro se ciò avvenga per errore o volutamente, molti luoghi costieri d’acqua salata, particolarmente negli ultimi decenni, amano definirsi “Riviere”, compiendo -un “furto” ai danni delle due sole Riviere inserite nelle carte geografiche.

Svegliamoci, dunque, e pretendiamo l’esclusività del nome proprio per la nostra costa, così come è scritto su tutte le carte geografiche di certificata attendibilità.”

Da L’ALASSINO, mensile dell’Associazione ‘Vecchia Alassio’, anch’essa consorella ‘Consulta Ligure’.

Contesa, molto sentita, nel ponente. Infatti “L’Associazione Vecchia Laigueglia” (sempre di Consulta Ligure), ha organizzato ‘Serate in piazza per la difesa del nome.

La “Riviera” è una: la Riviera Ligure’.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.