NOLI

Noli, tra il lugubre ‘bau-bau’ dei soliti tre noti
almeno mi rallegra il messaggio dell’on.Carulli
“Ci batteremo per riavere i nostri cicciarelli”

Noli, tra il lugubre ‘bau-bau’ dei soliti tre noti
almeno mi rallegra il messaggio dell’on.Carulli
“Ci batteremo per riavere i nostri cicciarelli” 

Noli – Questo il messaggio che ho ricevuto dall’ On. Ombretta Fumagalli Carulli : “A Roma ho incontrato il Presidente Commissione Agricoltura del Senato Sen. Scarpa Bonazza. Gli ho ricordato di inserire la deroga per “cicciarelli” nell’approvare la  direttiva europea. Lo farà entro Dicembre.  Anche il nostro Consigliere Angelo Ferrari (Direttore  Istituto Zooprofilattico di Genova) ha presentato con  successo  il nostro progetto su pesci e biodiversità in Australia ad un importante meeting.  W le tre terre!. Ombretta Fumagalli Carulli”.  

Grazie Onorevole. per l’incisivo intervento che, sono certo, renderà giustizia alla centenaria attività peschereccia nolese. Indiscutibile attività compatibile con l’ambiente sottomarino  e quindi ecologicamente valido, turisticamente di interesse primario educativo oltre che promozionale, economicamente indispensabile per chi ha ereditato questo tipo di lavoro e per i giovani che intendono proseguire nel rispetto delle regole degli “Statuti”, vanto della nostra “Repubblica”. Non ho nessuna difficoltà a credere che la Comunità Europea, proprio nelle spirito delle sue prerogative, sarà ben lieta di concedere ciò che è stato ingiustamente alienato, compreso la possibilità di pesca con la sciabica da terra.

Martedi 29/11/2011 ho ascoltato le “Comunicazioni” al primo punto all’ o.d.g. del Consiglio Comunale di Noli.  Da qualche anno le “Comunicazioni” vertono esclusivamente sui due cantieri a cielo aperto di Via Belvedere e di Via IV  Novembre.

Via Belvedere.  Così si dice: attraverso il Curatore si stanno ultimando i lavori di messa in sicurezza.  Anche il Capo Gruppo di minoranza Dott. Niccoli l’ha presa in ridere, sussurrando qualcosa come “siamo alle solite”, “nessuna  novità”.  E no, per bacco, la novità questa volta c’è.  “Gli abbiamo messo paura di chiudere, per cui si stanno muovendo”...  La popolazione è invitata a vedere come proseguono questi ultimi lavori di messa in sicurezza da un mese a questa parte. Tra qualche giorno, intanto, il 14 di Dicembre, scade il secondo anniversario dei risultati  catastrofici della scelta guidata dall’ormai famoso e ‘potente’ trio Rossello – Penner–Repetto  per ottemperare ai parametri precedenti ( quelli proposti dal ‘benemerito’ Niccoli). Risultato: nulla di nuovo sul cratere a nord dell’ex  area ferroviaria di Noli.  Tranne un bau bau in più.

Ombretta Fumagalli Carulli

Via IV Novembre.  Tutto è fermo perché un Presidente si è dimesso.  Tutto era pronto per la deviazione stradale ed ultimare i lavori di messa in sicurezza del Rio Sradella….e adesso aspettiamo …  Aspettiamo sino a metà settimana per leggere sul quotidiano “La Stampa” di un ultimatum… altro bau bau.  Anche Niccoli è un pò impazientito in Consiglio.  Molto educatamente fa notare che “adesso basta”.

Trovare qualche altra soluzione…agire in proprio come Amministrazione Comunale…   “Non si può” risposta del Sindaco .  Ragion per cui: nulla di nuovo sul cratere del fronte a  sud di Noli.  Debiti e disagi infiniti per conduzioni sbagliate.  A nord come a sud

 I tre comandanti (“c” minuscola) che ci hanno proposto  una “Noli che cambia” e che hanno illuso anche uno come me , volendo, invece, a tutti i costi proseguire nel completare, quindi condividendo e non contestando, correggendole eventualmente, le sciagurate scelte speculative di Niccoli, (le varianti del 2007 parlano chiaro), in attesa di decidere cosa  e come dare ANCORA  del nostro patrimonio (dato loro in affido, con la fiducia, per dieci anni), dimostrano la loro incapacità gestionale. Guardandosi silenziosamente, alzando leggermente il capino insaccato tra le spalluccie.  Modo soft per non ammettere il fallimento.  In totale sono passati dieci anni da quando l’area  ferroviaria, invece di essere portatrice di benessere, cultura oltre che rispetto ambientale, rispecchia il complesso dei “valori” degli amministratori che ci siamo scelti.  

Da “La Repubblica” di mercoledì 23/11 : “I titolari  degli stabilimenti balneari ieri mattina hanno manifestato in consiglio regionale per chiedere l’appoggio locale  contro le norme europee sulle gare per le concessioni. Il consiglio ha approvato all’unanimità un documento che invita la giunta a chiedere  all’Unione europea una deroga

I balneari hanno anche ottenuto che il consiglio, sempre all’unanimità, votasse un secondo documento che impegna la giunta a rifondere gli stabilimenti per i danni subiti con le recenti mareggiate.  Ritengo opportuno riportare su Trucioli “la protesta” in modo tale che ciascuno dei 400/500 lettori settimanali del blog che dimostrano costante e paziente interesse al territorio ed alle vicende di Noli sappiano, conoscano la forza dell’organizzazione.

Quella che manca alla locale Cooperativa Pescatori “Luigi Defferrari”, ad esempio.  Pensate che bello non avere più folkloristiche barche sulla ex spiaggia dei pescatori.  Aprire il libero mercato per investimenti  balneari, incentivi per il turismo con ristoranti sul mare. Cucina con pesce congelato o surgelato. Sale con vecchie fotografie a ricordo delle retate di “Zerli” appese alle pareti.   Il pesce preistorico  che intanto già oggi non posso più mangiare perché non catturabile con la centenaria rete .  Altro museo visitabile: quello della  lavorazione del pesce in località Voze.   E’ “Noli che cambia”.

Noli ha chiesto la “calamità”per i danni subiti a seguito della mareggiata.  Sulla passeggiata  si sente “mormorare” (personalmente ho il coraggio di scriverlo  e…ciascuno poi giudichi, Amministratori pubblici compresi) : “il mare si riprende quello che è sempre stato suo”.  Allusioni? Certo.  Evidenti? altrochè.

Con quale coraggio e spudoratezza si chiedono  pubblicamente danni sia privati che pubblici al solo pensare: “chi è causa del suo danno pianga se stesso?”. Molto semplice: fanno tutti così.. Strutture balneari costruite senza tenere in considerazione la forza dirompente del mare, autorizzate da Comune e Regione;  ripascimenti sconsiderati che intasano gli sbocchi a mare delle acque piovane sulla spiaggia nolese in fase  di erosione.  Intanto il “pantalone nolese”, al termine di ogni onda che raggiunge lo scivolo  della passeggiata, paga per i mezzi meccanici ed uomini del Comune impegnati.  Osservare per credere.  Ed io che non ci sto, subisco comunque.  Neanche mi consola il fatto di non essere il solo. 

Carlo Gambetta

4 dicembre 2011

 

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