Noli 1 e Noli 2

Noli uno: spett. Procura della Repubblica, deluso e amareggiato
Nell’archiviazione e nell’inchiesta troppi aspetti oscuri!
Noli due: il sindaco silura Paggi, via da presidente della Fondazione

 Noli uno: spett. Procura della Repubblica, deluso e amareggiato
Nell’archiviazione e nell’inchiesta troppi aspetti oscuri!
Noli due:il sindaco silura Paggi, via da presidente della Fondazione

 Noli – Riprendo le telegrafiche considerazioni della settimana scorsa sulle conclusioni dei due CTU richiesti dalla Procura e dal Tribunale di Savona per meglio precisare alcune mie perplessità. Tutto ciò perché vorrei poter capire chi è deputato, per legge, a difendere, in questo specifico caso, gli interessi, tutti, della comunità in cui vivo dalla nascita.  E se qualcuno sbaglia, sia pure in buona fede, o forse incapacità, creando danni e disagi, mi domando, quale parte lesa, chi paga?

 A prescindere dai tanti scritti a suo tempo ospitati da Trucioli, sempre su Via Belvedere e riguardanti nel 2002/03 (Sindaco  Pino Niccoli)  con l’incauta messa in vendita  e l’incauto acquisto del terreno ex FS effettuato dalla Società Zoppi S.r.l. e Rivarossa S.r.l. con fulminea trattativa privata a seguito di due  bandi andati deserti, offrendo 40.000 € in più della base d’asta  di 1.600.000,00,  mi pongo una prima domanda.

 Il prezzo può essere considerato congruo?  Il tutto a coronamento di una strategia che mi pare non possa essere sottovalutata. Vediamo trascrivendo i punti salienti da una lettera scritta dalla Società al Comune , possiamo leggere:     ….”considerato che la Società …ha adempiuto a tutte le obbligazioni  a loro carico….e dopo aver assunto i gravosi impegni economici propedeutici all’inizio lavori, nel corso delle prime attività   di escavazione dell’area oggetto d’intervento si rinvenivano nel sottosuolo reperti d’interesse archeologico di tal che i lavori in parola venivano immediatamente interrotti e congelati… gli scavi esplorativi in parola eseguiti (pur senza vincoli di sorta) dalla scrivente Società ( con conseguente assunzione dei correlativi oneri economici) sotto la direzione e la vigilanza della Sovrintendenza per i beni Archeologici – peraltro, si sono protratti oltre ogni ragionevole durata ed al di là di ogni aspettativa…” 

 Un’oggettiva considerazione non può essere sottovalutata: lodevole la sensibilità dimostrata  dalla Società nel finanziare gli scavi durati circa tre anni. Sarebbe interessante conoscere l’entità della spesa sostenuta.  Per capire  sempre meglio…

Proseguendo: ….”Il rinvenimento di reperti archeologici e la conseguente applicazione del vincolo sulle aree di ritrovamento ha comportato  – vieppiù e di necessità –  una modificazione, recte riduzione del perimetro dell’area intervenibile compromettendo, in tal modo, la fattibilità dell’opera così come originariamente prevista , che, pertanto, è stata oggetto di una nuova fase di progettazione…all’esito di recenti programmatiche intese condivise dalle amministrazioni interessate ( Sindaco Repetto – Noli che cambia!!!) è emerso ….  (  onde ottemperare ai parametri precedenti  – parola di Piero Penner – sempre Noli che cambia!!!) … che quest’ultima dovrà essere realizzata su tre piani interrati   anziché sui due originariamente previsti, con aggravio dei costi di edificazione a carico del soggetto attuatore“.

 Scelta scellerata, non obbligatoria, e che ha portato ai risultati ancor oggi, e chissà per quanto tempo ancora, sotto gli occhi di tutti.

Ancora: …”rilevato che l’impasse concreatasi nel rinvenimento di reperti archeologici era in ampia misura prevedibile e, dunque, evitabile, da parte delle amministrazioni intervenute a vario titolo…la Società esponente ha già ricavato …ingenti danni economici imputabili  all’incauto operato delle amministrazioni intervenute nel pertinente procedimento amministrativo, tradottosi in un manifesto difetto d’istruttoria……danni  concretati  in prima battuta negli esborsi per l’esecuzione dei lavori di escavazione assistita….e sono destinati ad aumentare in misura esponenziale in ragione dell’ipotizzata edificazione dell’autorimessa non più su due piani ma su tre piani interrati, che richiederà l’impegno di ulteriori mezzi e capitali non preventivati…”   Adesso viene il bello… leggete con attenzione:

… La Z.& R  S.r.l., ancorchè portatrice di un diritto al risarcimento del danno patito e patiendo azionabile nanti le competenti sedi giurisdizionali, con la presente partecipa  a codesta Ammistrazione il proprio perdurante interesse all’acquisto delle aree oggetto di cessione ed alla realizzazione delle opere previste dall’Accordo di Programma, A CONDIZIONE CHE, l’area oggetto di cessione, sulla quale sarà realizzata la prevista autorimessa interrata, venga diversamente perimetrata  nei termini … il numero dei boxes interrati privati da realizzarsi ad opera della scrivente Società, secondo le previsioni dell’Accordo di Programma, venga incrementato di n. 4 unità, per un numero complesivo di 174 boxes interrati privati…”

Piero Penner

Il Sindaco Repetto e il vice Penner 

 Domanda: tra spese sotenute per interessi bancari di almeno tre anni, per assistenza agli scavi, costi per maggiori escavazioni e cementi  per il terzo piano, nuove progettazioni ( con tutta la burocrazia/viaggi) solo quattro boxes in più sono sufficienti a tacitare una  Società ?   

 Può un Comune subire l’intimazione: A CONDIZIONE CHE?  Chi si è esposto in maniera così poco prudente e comunque irresponsabile da essere sottoposto ad intimidazione?  Lascio sempre al lettore la facoltà di giudicare l’insieme del quadro infernale.     

Ma sopratutto, chi ha avvallato tutta questa procedura finale?   Analizzando le memorie difensive  prodotte dall’Arch. Raffaello Riba, condivisibili a mio avviso al 50%, ed inserite per intero la settimana scorsa,  si certifica:  “…. L’art. 14 ter comma 6 della legge citata prevede, che ogni amministrazione convocata  “partecipa alla conferenza dei servizi attraverso un unico rappresentante legittimato dall’organo competente ad esprimere in modo vincolante la volontà dell’amministrazione su tutte le decisioni di competenza della stessa “. 

Per quanto concerne l’accordo di programma del 2007, la correlativa Conferenza dei Servizi ha visto la partecipazione allo steso tavolo, tra gli altri, della Regione Liguria, della Provincia di Savona e delle Soprintendenze.  Gli Enti predetti, ciascuno nell’ambito del proprio ruolo e della propria competenza, hanno esercitato, in seno alla Conferenza dei Servizi, le funzioni di  controllo e di valutazione, anche in merito, previste dalla legge sulla proposta di variante e progettuale promossa dal Comune di Noli ed hanno, infine, espresso, in modo vincolante, la propria volontà, concorrendo all’assunzione della positiva decisione finale.

 Nell’ambito della Conferenza, la perizia (indagine) geologica di cui trattasi, è stata oggetto di valutazione nei suoi contenuti tecnici e di merito da parte degli Enti Pubblici dotati di idonee strutture tecniche competenti ad esprimere giudizi nella speciale materia trattata.  In particolare, il Servizio Procedimenti Concertativi della Regione Liguria assumeva le proprie decisioni in seno alla Conferenza sulla base del parere espresso dal Servizio Assetto del Territorio della stessa Regione Liguria nel quale erano analizzati sia gli aspetti idraulici dell’intervento ( con relazione a firma dell’Ing. Berruti) che quelli idrogeologici (con relazione a firma del Dott. Geol. Iallonghi)…… Il permesso di costruire rilasciato dall’Arch.  Riba è, pertanto, atto  conseguente alla conclusione positiva…”

 

il Professor Paggi

 Per il restante 50% non c’è chiarimento alcuno alla domanda formulata nel capo d’accusa:…  (insieme ad altri – Repetto e Penner inclusi) …” eseguendo i predetti lavori edili senza adottare le dovute cautele e proseguendo gli stessi nonostante gli evidenti effetti  sull’area circostante, cagionavano, ovvero non impedivano, il pericolo di crollo….” .

 Eppure l’Ufficio  era a conoscenza di denunce scritte e verbali (quest’ultime provenienti da testimonianze rese alla Polizia Giudiziaria della Procura). 

Con tutto il rispetto possibile ed immaginabile verso tutto e verso tutti,  leggendo le conclusioni dei CC.TT. Prof. Ing. Andrea Del Grosso e Prof. Ing. Roberto Passalacqua  scritte al termine della relazione tecnica, su mandato della Procura di Savona, in particolare per quanto concerne la “responsabilità dell’evento”, mi domando se al termine  di tutti i procedimenti i due Dirigenti regionali abbiano firmato il giusto.

  Sarebbe interessante conoscere la loro testimonianza, se esiste, perché quelle firme vincolanti sono l’origine  del dramma, checché se ne dica.

Responsabilità dell’evento: ” E’ in generale corretto affermare che i dissesti del tipo in esame hanno origine da una molteplicità di errori umani, cui si sovrappongono circostanze sfavorevoli.  Nel presente caso è fuor di dubbio che l’indagine geologica esperita ha mancato di mettere in luce le caratteristiche reali del sito….l’indagine è stata svolta senza considerare i rischi di instabilità del versante a monte e, inoltre, le proprietà litologiche nell’area dello scavo sono state investigate sino a profondità assolutamente insufficienti.  Nessuna indagine è stata svolta per accertare la presenza di circolazioni idriche sotterranee.  Ciò pur in presenza di una geomorfologia complessa del sito, di indicazioni storiche, regimi vincolistici del territorio e normativa urbanistica cogente ….(rif. inquadramento geologico a firma  Dott. Geologo Roberto Garbarino) che imponevano, o quantomeno consigliavano, un maggior livello  di attenzione.  Il progetto è quindi stato sviluppato sulla base di informazioni incomplete ed imprecise, circa la geologia e le caratteristiche litotecniche.  E’ altrettanto indubbio che le verifiche svolte nel progetto circa la stabilità del versante a monte, non appaiono avere comunque colto la complessità della situazione, altrimenti l’incompletezza delle informazioni di natura geologica-tecnica sarebbe risultata evidente.“…..

Tutto ciò in aggiunta a quanto scritto la volta precedente.  Ma la martellante domanda è sempre la stessa.  Chi dovrebbe proteggermi per evitare di trovarmi parte lesa?    E’ forse solo colpa del progettista e del costruttore, se “l’operazione” non è andata a buon fine?

 Il permesso a costruire, leggendo le conclusioni dei vari  CTU non poteva essere concesso, ed allora, in questa vicenda paradossale, permettetemi ancora una battuta: non sono forse costoro gli “utilizzatori finali“?  ( da Avv. Ghedini).

 Notizia fuori sacco 1)   Venerdi 2, nell’auditorium di S. Caterina in Finalborgo, durante la manifestazione in ricordo del siluramento del “Transylvania“, sono state lette righe di memorie dei protagonisti dell’epoca. Tra le altre, le testimonianze di un pescatore di Noli protagonista del salvataggio. Il lettore, al termine e con tono alto, ha declamato : “ONORE A QUESTA GENTE”.     A Noli, invece, il Sindaco ed il Vice hanno ricevuto l’Addetto Militare del Governo Britannico di Sua Maestà  per deporre due corone  sulla lapide da tempo deteriorata, non ripristinata almeno per l’occasione.  Deplorevole, inaccettabile, inspiegabile, tale mancanza di rispetto che stride con il  ricordo “ONORE  A QUESTA GENTE”.  

Notizia fuori sacco 2)  Dal primo di Marzo 2012 è stata revocata la nomina di Presidente della Fondazione S. Antonio al Prof. Mario Lorenzo Paggi da parte del Sindaco.  Sarà interessante leggere le motivazioni.  Ma, a mio avviso, a freddo,  visto e constatato gli indiscutibili risultati ottenuti sia a livello storico/culturale che di ricerca per la valorizzazione di Noli e della sua Gente da parte del Presidente Paggi, non ho difficoltà a definire una tale decisione della maggioranza tipica del peggiore “cattostalinismo”. 

Carlo Gambetta

 

4 marzo 2012

 

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