Nella classifica italiani dei ‘borghi felici’ assente la Liguria

La classifica del benessere? Ma non solo reddito
Nei primi cento assente la Liguria. Sarà un caso?

La classifica del benessere? Ma non solo reddito
Nei primi cento assente la Liguria. Sarà un caso?
 

Vivere nel “borgo più felice d’Italia”. Dove la qualità della vita risulta migliore.

Esiste una classifica pubblica nei giorni scorsi dal giornale della Confindustria, Il Sole 24 Ore.

La classifica italiani dei ‘borghi felici’ ha passato in rassegna gli 8.100 comuni italiani, con una prima scrematura attraverso una serie di 20 parametri. Arrivando al Bil (Benessere interno lordo). In particolare economico e sociale, all’ambiente, agli indicatori della felicità.

La seconda scrematura  ha ridotto l’esame a 260 comuni minori, analizzando 49 indicatori suddivisi in otto aree tematiche.

 

1) Condizioni di vita materiali.

2) Istruzione e cultura.

3) Partecipazione alla vita politica.

4) Rapporti sociali.

5) Sicurezza.

6) Ambiente.

7) Attività personali.

8) Salute.

  

Le principali fonti statistiche prese in considerazione provengono dall’Istat ed Aci.

Nei primi cento classificati è assente la Liguria. Neppure una presenza della prima provincia turistica della Regione, il Savonese.

 

Sarà, per caso, una congiura per denigrare la buona politica, la lungimirante amministrazione che i cittadini residenti hanno, a maggioranza, premiato in tanti anni?  Si nasconderanno invidiosi dei risultati raggiunti dalla nostra classe dirigente, solitamente benvoluta, con qualche piccola eccezione, dai mass media che illustrano spesso e volentieri i tanti miracoli degli ottimi comunicatori? E parolieri.

 

Oppure ci rendiamo conto del tanto fumo e poco arrosto di cui ormai da troppo tempo siamo vittime, pagando un prezzo molto salato in termini economico e sociali. E quando riusciremo, finalmente, ad aprire gli occhi? Cosa scriveranno di noi le generazioni future? Oggi ha successo distrarre l’opinione pubblica.

 

Così invece di brindare con i migliori (in Italia), ci accontentiamo di leggere dove il benessere non è fatto di parole, di annunci, trionfalismi, ma di realtà quotidiane. Che sia anche questa una biufala?  

 

3 luglio 2011 

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