Naufraga il sogno della terra dei porticcioli
Naufraga il sogno della terra dei porticcioli
Su quello di Imperia grava l´ipoteca da 280 milioni che Caltagirone non ha pagato
Tra inchieste e pasticci amministrativi si arenano i grandi progetti nell´estremo ponente
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Naufraga il sogno della terra dei porticcioli |
Tra inchieste giudiziarie, pasticci amministrativi, manie di grandeur e crisi economica, il ponente ligure vede naufragare quel sogno che doveva trasformarlo nella terra dei porticcioli. I progetti di Imperia, Ventimiglia e Ospedaletti vanno alla deriva. |
Ma qui la situazione è diversa. Il 19 febbraio del 2007, sei banche – Bnl, Unicredit, Carige, Monte dei Paschi, Efibanca, Banca Popolare dell´Etruria – sottoscrivono un finanziamento da 140 milioni ad Acquamare, la società del gruppo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone che ha ottenuto in concessione per 55 anni l´area demaniale dalla Porto Imperia spa, società di cui fa parte oltre a imprenditori privati (Beatrice Cozzi Parodi, il suo socio e compagno Bellavista Caltagirone) lo stesso Comune di Imperia. A garanzia del finanziamento, Porto di Imperia offre non i posti barca, ma le opere a terra, che ad oggi sono ben poca cosa considerato che i lavori ristagnano. Non solo quelli. Di quei 140 milioni ne sono state restituite le briciole. Ma le banche aspettano pazienti. Una in particolare, la Carige, il cui vicepresidente è Alessandro Scajola, fratello dell´ex ministro Claudio, ovvero il primo sostenitore del nuovo porto. E pure gli altri istituti non premono. Per due ragioni: la prima è che il contratto prevede che in caso di mancato saldo del finanziamento l´ipoteca graverà non sui posti barca (già venduti e rivenduti a peso d´oro) bensì sulle opere a terra. E poi perché le principali banche del Paese vantano un credito con le società del costruttore romano che sfiora il miliardo di euro. Il piano di ristrutturazione di Acqua Marcia (è valutata 2 miliardi e mezzo) quinquennale e in quel mare di conti da saldare sono finiti anche i milioni del porto di Imperia. Un´ipoteca che era stata duramente contestata in consiglio comunale dai rappresentanti del Pd Paolo Verda e Beppe Zagarella e da Pasquale Indulgenza di Rifondazione. L´ufficio stampa Acqua Marcia spiega che i ritardi nell´opera sono dovuti «a mancati incassi derivati da altri debitori del settore immobiliare e da un´incessante campagna di stampa che ha creato un clima di sfiducia nonostante il porto sia vivo e perfettamente funzionante». Antonino Parisi, avvocato milanese e nuovo presidente della Porto di Imperia, gradito alle banche, ha il compito di provare a far avanzare i cantieri paralizzati. Qualcosa si muove ma l´ultimo sopralluogo di due giorni fa della Commissione collaudo regionale si è ritrovata a constatare infiltrazioni di acqua nella nuovissima autorimessa. |
Beatrice Cozzi Parodi
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L´imprenditrice alle prese con la crisi e i fornitori. Non si vendono i posti a Ventimiglia ed è fermo il mega progetto di Ospedaletti |
Posti barca e appartamenti come pagamento al posto dei contanti. La crisi investe anche il gruppo di Beatrice Cozzi Parodi, soprannominata “nostra signora dei porticcioli” visto il suo quasi monopolio sulla riviera di ponente. Marco Preve da La Repubblica
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