Nat Russo intervista l’ingegnere Ferruccio Pittaluga

L’ingegnere savonese, professore ordinario presso la Facoltà di Studi di Genova

FERRUCCIO PITTALUGA PROPONE LE SUE RICETTE

L’ingegnere savonese, professore ordinario presso

la Facoltà di Studi di Genova

FERRUCCIO PITTALUGA PROPONE LE SUE RICETTE

di Nat Russo

 

La recente inaugurazione al Campus Universitario di Savona della smart polygeneration microgrid (un sistema intelligente di produzione e distribuzione dell’energia che lo rende autosufficiente) ha posto l’accento sulla fattibilità di tali interventi. Abbiamo posto ad uno dei protagonisti, il Prof. Ferruccio Pittaluga, alcune domande su come, partendo da questa esperienza e dal suo ambito di ricerca, possano essere individuate possibili ricadute tecnico-economiche per il Comune di Savona.

1-Se lei fosse l’assessore competente come svilupperebbe la riorganizzazione del consumo energetico degli edifici e delle infrastrutture viarie comunali a Savona (scuole, uffici, impianti sportivi, illuminazione pubblica, semafori, ecc.)?

Partirei dalla diagnosi energetica. Esistono oggi ‘sensori intelligenti’, a basso costo, in grado di monitorare i consumi e confrontarli con standard virtuosi, nazionali o europei. Tale azione sarebbe importante in quanto capace di cogliere congiuntamente le cause tecniche (ad es. mancanza di doppi vetri, di isolamenti, di lampadine a basso consumo, di riscaldamenti efficienti, ecc.) e le cause comportamentali (mancanza di manutenzione, cattiva gestione, utilizzi impropri, dimenticanze, sprechi, ecc.). La prima ricaduta di tale azione sarebbe una ‘presa di coscienza comparativa’ in merito a quanto attualmente risultino ‘intelligenti o ottuse’ le spese energetiche comunali. La seconda ricaduta, sarebbero indicazioni ‘locali’, cioè molto mirate, di interventi migliorativi.

2-La gestione integrata delle risorse boschive nella duplice veste di salvaguardia ambientale e plafond produttivo inesauribile è ormai una pratica consolidata in molti comuni. Se lei fosse l’assessore competente che misure proporrebbe per il rilancio a Savona?

I nostri boschi (penso ad esempio alla Valbormida) producono, nelle situazioni migliori, poche tonnellate di legno per ettaro per anno. Il cippato costa attualmente sui 60 euro a tonnellata. Una tonnellata di cippato legnoso sviluppa circa 3800 kWh (termici). Il costo quindi del kWh (da combustibile legno) viaggia sugli 0,016 euro. Il costo del gas naturale oscilla invece sugli 0,088 euro/kWh (più di 5 volte tanto). Buone tecniche di forestazione a crescita rapida (un viaggio in Canada sarebbe oltremodo istruttivo) riuscirebbero facilmente a decuplicare la resa in legno per ettaro (con grande vantaggio idrogeologico e ambientale). Con un po’ di meccanizzazione forestale il costo del cippato scenderebbe così a meno di 12 euro a tonnellata e il kWh da legno risulterebbe di 0,003 euro (30 volte meno del kWh da metano!). Esistono ormai tecnologie affidabili che utilizzano il cippato di legno per produrre, su piccola scala, energia elettrica e calore. La disponibilità di legno ‘nobile’ e in grande quantità aprirebbe poi la strada a tutta una serie di altri utilizzi non necessariamente energetici. Può un Paese come l’Italia, e una provincia come Savona, permettersi di trascurare una risorsa territoriale di tale valenza?

3-In quale ambito, tra quelli affini alle sue attività di ricerca, si registrano a Savona i maggiori ritardi? Se lei fosse il Sindaco a quale settore chiederebbe un immediato cambiamento di passo?

Non c’è dubbio. L’ambito territoriale, in termini ‘colturali e culturali’.

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