Mai mulà!

Circa 30 anni fa, un uomo del varesotto, con la sua voce roca ci disse: il Nord è un popolo sfruttato e dissanguato, possiamo lottare per la nostra indipendenza, allora via da Roma, Padania Libera.
Quanti di noi nei famosi raduni di Pontida, Venezia, sul Po hanno vissuto uno splendido sogno e ci hanno creduto, mettendo in gioco se stessi e dedicando la vita e tutte le energie per realizzarlo.

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Poi un giorno ci siamo svegliati e abbiamo “trovato l’invasor”. Cioè coloro che senza discutere, senza un congresso hanno cambiato volto al movimento tramutandolo poco a poco in partito centralista.
In tanti pensavamo che quell’uomo che ha dato vita al più grande movimento Indipendentista della storia Italiana, insieme a noi avrebbe lottato contro chi ha distrutto tutto.
Purtroppo la malattia ha impedito probabilmente che il nostro guerriero sfoderasse lo spadone.
Anche perché in tanti in troppi della sua classe dirigente, hanno sposato per una comoda poltrona le tesi centraliste di Salvini.
Chi non ha cambiato idea, o meglio chi non ha tradito, con pochi mezzi, con divisioni profonde cerca di tenere acceso il sole delle Alpi.
Operazione complicata ma non impossibile.
Io ho sempre rispettato e amato come un padre Umberto Bossi e vederlo candidato capolista a Varese con i centralisti della Salvini Premier mi addolora.
Non porto rancore né rabbia nei suoi confronti, perché per me resterà per sempre il Padre fondatore della vera Lega e lo ringrazierò per sempre.
Ma come si dice giunge il momento che i figli prendano in mano il proprio destino e stringendo il testimone continuino la corsa iniziata da chi ci ha preceduto.
E ne sono certo se il Nord tornerà a contare anche l’Umberto sarà felice.
Per cui in alto i cuori e forza e coraggio la battaglia per l’indipendenza non è ancora persa basta non arrendersi e continuare la lotta. Perché come disse Miglio: “Il federalismo si imporrà anche se chi vi parla non ci sarà più e se verrà meno anche la Lega”.

Roberto Paolino

Mai mulà!” (“mai arrendersi”). Firmato: Umberto Bossi. Il tradizionale biglietto di auguri natalizio, inviato dal Senatur a militanti della Lega e ad esponenti del mondo politico e istituzionale, per l’edizione 2018 si presenta con questo messaggio. Un invito a non mollare, in dialetto lombardo, quello trasmesso dall’ex segretario del Carroccio ai suoi.  La cartolina raffigura Bossi mentre parla ad un comizio: si tratta della riproduzione di un dipinto realizzato con colori acrilici.

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