Ma l’Italia è pronta per una guerra

Il nostro Paese è legato da sempre al patto atlantico. Ma i cittadini potrebbero oggi accettare questo devastante dramma? E l’Italia è in grado di reggere uno sforzo immane?
A circa ottanta anni dalla fine della seconda guerra mondiale, nel mondo soffia di nuovo un rullo di tamburi foriero di un tragico evento bellico. Le notizie che giungono quotidianamente dall’Ucraina parlano drammaticamente di una possibile invasione da parte dell’esercito russo. Una vicenda che non si fermerebbe in quei territori, ma che coinvolgerebbe, inevitabilmente, tutto il mondo e soprattutto l’Europa. In queste ore tutti i tentativi diplomatici per evitare questa sciagura, si stanno espletando.

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I maggiori leader, dalla Francia alla Germania, all’Italia si sono mossi, andando direttamente ad incontrare Putin. Purtroppo finora senza ottenere nessun risultato positivo. Spetterà proprio a Draghi cercare con forza di portare ad un accordo di pace. Ma se la guerra scoppiasse, l’Italia sarebbe pronta ad affrontarla? Il nostro Paese è legato da sempre al patto atlantico. Ma i cittadini potrebbero oggi accettare questo devastante dramma? E l’Italia è in grado di reggere uno sforzo immane? Uno sforzo militare, sociale, economico…
Duemila nostri militari sono già partiti per rafforzare il contingente NATO. Una piccola cosa di fronte alla vastità del possibile scontro. E non sarebbe da escludere una drammatica divisione tra italiani su chi è favorevole o contrario alla guerra. Che il buon Dio ci metta una buona parola perché il limite rischia di essere superato.
Roberto Caputo 
 da PENSALIBERO

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