L’Udc è gestito in anarchia

All’esimio sindaco di Varazze! L’Udc è gestito in anarchia 
UDICISTI  E  BERLEGHISTOIDI
Le dedichiamo questo pezzo come un augurio. Anarchicamente

All’esimio sindaco di Varazze! L’Udc è gestito in anarchia 
UDICISTI  E  BERLEGHISTOIDI
Le dedichiamo questo pezzo come un augurio. Anarchicamente

 
Giovanni Delfino

Confessiamo un interesse simpatetico per la formazione Casiniana e soprattutto per la sua componente ligustica.

   Gli udicisti sono soggetti tormentati . Nelle notti di plenilunio essi, spesso, si aggirano ai piedi delle nostre colline emettendo sommessi ululati, per scaricare il cuore gonfio di languori nostalgici e di pressioni devastanti . Alcuni, come il nostro candidato regionale  avvocato Alessandro Garassini, arrivano persino a perdere la primogenitura per un piatto di lenticchie e a polemizzare, malgrado la loro intemerata eterosessualità, con la graziosa  Robertina Gasco. Ma come si fa a non farle ponti d’oro preferendole Monteleone?  Per la deaziendalizzazione (con licenza parlando) del Santa Corona? Ma per piacere ! Si legga il dépliant del candidato pidiellino Barbero (quello delle firme) “Costruiremo nuovi ospedali: Santa Corona, ecc.” Lo vogliono rifare, altro che! e Robertina lo sa  …

   Nessuno potrebbe irridere alla battaglia interiore che porta gli udicisti a ridefinirsi ad ogni pie’ sospinto: chi siamo, che cosa vogliamo? essi si affannano a chiederlo a se stessi, essendo gli unici a porsi tali domande laddove, intorno, regna il silenzio.  

Non vi dispiaccia contemplare a pag. 22 de “Il Secolo XIX”,  del 9 marzo scorso, il volto e l’atteggiamento pensante, con evidente preoccupata tensione in merito al  suo stesso pensiero, di Giovanni Delfino Sindaco di Varazze.  E, di seguito, considerate le sue dichiarazioni. Egli, essendosi, dopo un’affannosa ma poderosa pensata, scoperto  filoberleghista, ha, con evidente naturale e logica consequenzialità, dichiarato il suo favore al candidato Biasotti  precisandosi,contemporaneamente ,“Fedele a Don Camillo”.
Vorrete ammettere che paragonare Biasotti a “Don Camillo” e Burlando a “Peppone” (e lo diciamo con la speranza – ma non con la certezza- che i giovani conoscano gli esilaranti personaggi usciti dalla fantasia e dalla penna di Giovannino Guareschi, ancorché solo nella irripetibile versione cinematografica interpretata dai grandi Fernandel e Gino Cervi)  richieda uno sforzo concettuale notevole. Solo una serie di confuse semplificazioni cerebrali, frutto di  cospicue crisi esistenzial-politiche, può condurre  a tali conclusioni.

   Eppure è evidente che il Sindaco di Varazze, malgrado il rischio psicofisico, ne è uscito indenne. Questo ci conferma nella nostra convinzione che l’uomo politico di tipologia ligustica, su qualunque sponda vada a sbattere, è capace di mettersi all’asciutto  senza rompersi la faccia.

   “Insomma, egli afferma, quale comunicazione mi è mai stata fatta? Quale organismo statutario mi ha mai espresso alcunché di diverso? E la sede della formazione di Casini, la sede, dico, alcuni candidati non sanno nemmeno dov’è”.

   Ma scusi, esimio Sindaco, se non ci sono comunicazioni forse è proprio perché non c’è nemmeno una sede dalla quale dette comunicazioni  possano provenire.

   A questo punto sfreccia dall’arco  varazzino la saetta virale:  

l’UDC è gestito in anarchia.

   Non comprendiamo il participio aggettivato al maschile e ,tuttavia, noi siamo lieti di cotale affermazione; si badi , non perché la stessa abbia un qualche sapore di scassamento intestino  udicista ma, al contrario, perché nel  richiamare l’Anarchia conferisce alla gestione dell’inframezzato gruppo politico (dire “Partito” ci sembra un po’ eccessivo) una sua qualche caratura di nobiltà. L’Anarchia è un antico sintomatico afflato dell’italica ansia libertaria, un sentimento profondo che, al di là delle mere apparenze, ha permeato di sé –sia in positivo, sia in negativo- il processo vitale delle formazioni politiche tutte del nostro fantasioso Paese.  Persino l’amico onorevole  Alfredo Biondi – nella sua migliore performance, liberale del PLI– vantava, da buon pisano, ascendenti anarchici.

    Se, quindi, Giovanni Delfino ha voluto attribuire a tale locuzione il significato di “disordine” , o di mancanza di direttive univoche, è caduto in errore, sia storicamente, sia politicamente.

   Ma noi crediamo invece che Egli abbia colto proprio il carattere sostanzialmente positivo del termine, lo abbia fatto suo e ne sia un propugnatore. Lo spirito libertario è infatti  quello che gli fa pronunciare le parole chiave di tutto il discorso, parole che dimostrano l’insofferenza verso qualsiasi direttiva dall’alto, che poi , in buona sostanza, è direttiva dall’altro: “Il voto è libero. Voterò per Biasotti”.

   Noi l’accogliamo, Sindaco, nel vasto numero di tutti coloro che sono stufi di sentirsi dire quel che devono fare  e, soprattutto, di sentirselo dire all’interno di una formazione politica che, da una parte, sta con gli uni, dall’altra parte, sta con gli altri, a seconda di chi, nella località di riferimento ,sia più quotato. Ella non è mica come quei sedicenti Socialisti che, laddove era più forte la Democrazia Cristiana, facevano le Giunte insieme ad essa e, laddove era più forte il Partito Comunista, facevano le Giunte di sinistra.

   Vivaddio Sindaco, dopo averci pensato bene (e lo si vede nella fotografia pubblicata) Ella voterà per Biasotti sicuro che perderà, ma libero di perdere, libero di sbagliare !   

  Le dedichiamo questo pezzo come un augurio .

 Anarchicamente.                                                    BELLAMIGO                                                                                    

           

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