Luca Martino, assessore creativo

Luca Martino,
assessore al bilancio creativo

Luca Martino, assessore al bilancio creativo

Sinceramente ne ho sentito la mancanza. Luca Martino, il caro assessore al bilancio del Comune di Savona, per gli amici “Sbiascico”, per la sua capacità eccezionale di mangiarsi, durante l’esposizione delle pratiche o quant’altro, cifre, numeri, parole. Sarà per la frenesia, sarà per scarso piacere di parlare in pubblico o sarà per fare in modo che nessuno capisca le “creazioni” che fa a bilancio?

Fatto sta che capire qualcosa da lui diventa spesso impossibile, allora occorre concentrarsi, ascoltare con attenzione, e ci si accorge che da lui escono fuori veri e propri deliri. Ripercorrere le sue gesta eroica e le sue fantastiche citazioni è un poco arduo, concentriamoci su fatti molto evidenti. Partiamo dal fondo: la commissione consiliare riunitasi mercoledì 19 settembre, per esporre l’assestamento del bilancio 2012 e alcune variazioni sull’IMU. Assestamento di bilancio che ha come punto principale le contestazioni che effettuò la Corte dei Conti, che lui e il Sindaco (quest’ultimo dovrebbe essere un commercialista, fate voi in che mani sono i nostri soldi) additano come meri errori tecnico-contabili. Il Comune ottempererà a tutto, tranne di una voce per cui ATA ha già concordato con l’Amministrazione un piano di rientro. Nella discussione Martino rivendica fortemente la scelta fatta: usare entrate da indebitamento per la spesa corrente, in modo da non tagliare servizi e non aumentare tasse. Peccato che ciò sia in contrasto con i più banali principi contabili e non conforme alle leggi vigenti, nonché con l’art.119 della Costituzione. Per spiegarla semplicemente è come fare un mutuo per fare la spesa. Il Comune lo ha fatto ed oggi si ritrova a dover spostare circa 5 milioni di euro (ma non chiamatelo buco di bilancio) dagli avanzi di amministrazione, per coprire questo “errore tecnico-contabile”. Martino inoltre chiede in maniera piccata dove si trovavano 5 milioni di euro all’epoca, visto che in questa amministrazione, secondo lui ovviamente, non ci sono sprechi.

Battutona, non so se ridere o vergognarmi di vedere un’incompetenza tale a gestire i soldi delle tasse spillati a me, ai miei genitori, ai miei concittadini. Parliamo dei 350 mila euro annui per mantenere su uno staff del Sindaco, di cui uno è sparito da tempo immemorabile (ovviamente continuando ad essere retribuito, ossia Molteni) e uno si sta occupando della campagna di Renzi e di aprire i circoli dei rottamatori (Musso).

L’assessore Luca Martino

Parliamo dei fondi “ad minchiam”, senza criteri, rilasciati alle associazioni sportive (sarà un caso che Martino è anche assessore allo sport?), in cui spiccano oltre 400 mila euro verso la Rari Nantes per il mantenimento della piscina. Parliamo dei premi ai dirigenti e dei loro lautissimi stipendi. Parliamo delle stime, perizie e consulenze esterne (usare prima le risorse interne?). Forse qualche milioncino di euro lo si ricava prima o poi, ma probabilmente Martino non ne ha le capacità. O la volontà. Nella stessa seduta, mi aggancio al discorso Rari, l’assessore dice che la società è stata ricapitalizzata e il Comune ha deciso di non prendervi parte, quindi la partecipazione nella società pallanuotistica giunge al termine, con conseguente uscita dal CdA del membro dell’Amministrazione, che, guarda caso, è Martino. Da quanto ho capito, purtroppo eravamo in piena “sbiascicata”, l’aumento di capitale è di 30000 euro, che con una partecipazione del 5% circa il Comune avrebbe versato una quisquilia, circa 1500 euro. La motivazione dell’uscita è che l’Amministrazione non riusciva ad essere abbastanza incisiva sulle scelte societarie; casualmente in contrasto con la delibera di qualche anno fa in cui il Comune entrava nella Rari (oltre che per fornire, casualmente, un aiuto economico, sempre assessore Martino) con l’intento di non incidere sulle decisioni societarie, acquistando difatti solo un 5%. Non c’è che dire molto geniale questo arzigogolato carpiato dell’assessore e della giunta. Ma Martino ci ha deliziato, in questi anni, di perle eccezionali. Come non ricordarsi, con oggetto il famoso campo da hockey, la frase “non sono un tecnico, ma il prezzo mi è parso congruo”? Oppure, quando gli vengono poste domande più tecniche o comunque che vadano a toccare situazioni delicate, i suoi fantastici silenzi? Senza dimenticare il già citato bilancio creativo, nell’affaire Comune-ATA, bacchettato pesantemente dalla magistratura contabile. A quanto pare non è nuovo a certe situazioni. Il Comune infatti era socio anche del Savona Calcio (5% circa), gestione Pesce, e il membro espresso dall’amministrazione indovinate un po’ chi era? Sempre Martino. Il Savona Calcio è fallito e lui da consigliere di amministrazione non si è accorto di nulla. Sparivano i soldi, come quelli del campetto di fianco al Bacigalupo , finiti a pagare gli stipendi super-arretrati. Casualmente non se ne è accorto. Forse i bilanci li fanno a sua insaputa o forse non sono il suo forte, fatto sta che i suoi colpi di genio sulle casse comunali sono fantastici. Non so voi, ma io mi sento preoccupato che un personaggio così gestisca i nostri soldi. Non gli lascerei nemmeno il mio portafogli vuoto, non sia mai che accenda un mutuo per bersi un caffè e poi debba pagare il debito io!

 

PS: le entrate da indebitamento (mutui), secondo le normative, il ministero e la Corte dei Conti, devono finanziare solo gli investimenti. In economia un investimento è uno scambio di un bene presente dal valore certo, con uno futuro dal valore incerto, ma ritenuto superiore.

Manuel Meles

Il cittadino  frustrato

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