L’oro in bocca

 L’ORO IN BOCCA

No, non mi riferisco al mattino, ma alle frasi uscite dalle bocche di Salvini e della Meloni, in mezzo al frastuono, peraltro salutare, sollevato dal caso Aquarius.

L’ORO IN BOCCA
 

 No, non mi riferisco al mattino, ma alle frasi uscite dalle bocche di Salvini e della Meloni, in mezzo al frastuono, peraltro salutare, sollevato dal caso Aquarius.

Salvini, nella sua vera e propria orazione, con tanto di standing ovation, in Senato, ha centrato il dito sulla piaga:

< Non è possibile che siano associazioni private [ONG], finanziate chissà da chi, a imporre tempi e modi dell’immigrazione. L’oggetto della prossima informativa sarà da dove vengono queste sovvenzioni, perché io amo il volontariato ma quando leggo che dietro c’è Soros qualche dubbio inizia a venirmi su quanto sia spontanea questa generosità. >

 

 

 Grande stima reciproca tra George Soros e Romano Prodi

 

 Aggiungo che questo “filantropo” ungherese fu quello che nel 1992 speculò pesantemente contro la lira (e la sterlina), accumulando col suo gioco al ribasso (naked short) un’enorme fortuna, frutto della mega rapina allo Stato italiano (£ 30.000 miliardi!). Onde confermare la sua vena masochista, l’Italia, attraverso la sua più antica università (Bologna), gli conferì la laurea honoris causa, proprio per questa sua operazione speculativa, alla presenza di quell’altro genio della finanza che si chiama Romano Prodi, tuttora venerato dalle sinistre (“padre nobile” del PD, assieme a Veltroni). Non contento di questo riconoscimento, Prodi presentò anche l’edizione italiana dell’autobiografia di questo “benefattore” dell’umanità, peraltro condannato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per questa sua incursione ai danni dello Stato italiano. Non pago, Soros reiterò il crimine contro Malesia, Thailandia e Indonesia, cosicché pende sul suo capo la condanna all’ergastolo. Costui spende parte del suo bottino per operazioni dall’aspetto umanitario, in realtà per attuare suoi piani ideologici, ai danni di intere nazioni. [VEDI

 


Giorgia Meloni solleva il secolare velo sul signoraggio africano

(ma per ora tace su quello europeo)

 

 In un altro affondo, apparentemente slegato da quello di Salvini, la Meloni rincara la dose, parlando di Macron e della Francia:

< E cinici, soprattutto, siete voi francesi che dopo aver fatto in Africa sfacelo con il colonialismo, ancora oggi controllate il debito di intere nazioni africane per le quali stampate una moneta sulla quale chiedete gli interessi, cioè fate signoraggio, cioè fate usura in nazioni povere. E voi francesi parlate di cinismo: Macron, zitto! >

Il nesso tra i due discorsi è la denuncia del paradosso per cui intere nazioni, dagli USA al Giappone, passando per l’Europa, e le ex colonie francesi in Africa, in campi cruciali per i loro interessi, come i flussi migratori intercontinentali e la proprietà della moneta, sono lasciate alla mercé di iniziative private anziché al governo degli Stati.

 


 Navi ONG: invasione pianificata e remunerativa

 

Se il primo fenomeno ha raggiunto dimensioni colossali soprattutto negli ultimi anni, alimentato dai redditi che da esso derivano a trafficanti di esseri umani e a pelose associazioni “umanitarie”, il signoraggio esiste da secoli, ma è cresciuto a dismisura di pari passo al passaggio dalla copertura, peraltro fasulla, in oro, alla moneta cartacea e, con accelerazione selvaggia, al digitale. Per inciso, sempre Salvini s’è lanciato a dire che del tetto al contante non gliene importa nulla, lasciando intendere quanto anche questo sia uno di quei provvedimenti foglia di fico per ammantare di nobili intenti (evasione fiscale, lotta alla mafia, ecc.) fini molto meno trasparenti (la marcia verso il contante zero, rastrellando ogni nostro avere per trasferirlo totalmente nelle mani dei banchieri privati: nudi alla meta).

Come i più “veteri” lettori di Trucioli sanno, queste cose non le dico da oggi, ma da circa 13 anni, quando gli altarini del sistema monetario vennero inopinatamente alla luce. L’importante è che adesso, di discorso in discorso, escano dalle bocche di politici di primo rango, a dimostrazione che non erano complottisti coloro che denunciavano quegli altarini, subendo lo scherno dei governanti di turno. A dimostrazione che con questo governo qualcosa, e di non poco conto, sta davvero cambiando; mentre i sinistroidi a parole schiumano di rabbia e lanciano invettive, inascoltati dalla maggioranza degli italiani.

 


 Guardia Costiera, anziché proteggerci dagli sbarchi di clandestini,

va a prenderli in acque libiche

 

Il loro idolo è Soros, attraverso tutte quelle navi che proliferano nel Mediterraneo a caccia di barconi, ovviamente sempre in difficoltà e, tanto per darsi un tocco lacrimevole, come le zingare di un tempo coi poppanti tra le braccia, non si fanno mai mancare donne incinte e adolescenti non accompagnati; e se c’è qualche morto a bordo, tanto meglio. E magari, ma questo non si deve dire, se c’è pure qualche terrorista di ritorno dalla Siria, dopo la disfatta dell’Isis. Alla messinscena non deve mancare nulla per poter poi mettere in bocca a Martina la quotidiana litania cui ormai più nessuno crede, tranne chi dirige e chi viene accuratamente scelto come ospite per i salotti TV alla Floris, Gruber (Bilderberg) & Co. [VEDI]

L’ultima assurdità: mentre infiammava la polemica sulla nave Aquarius con oltre 600 migranti a bordo, quatti quatti i nostri eroici marinai della Marina Militare e della Guardia Costiera ci portavano a casa oltre 900 migranti, pescati nelle acque libiche. Tanto da far chiedere persino all’opposizione (Gasparri) un’indagine su questi nostri corpi, per capire se operano per difendere i nostri confini o per fare da traghettatori di clandestini, in funzione di sponda alle navi delle ONG.  [VEDI]

   Marco Giacinto Pellifroni   17 giugno 2018

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.