Loano

Ladri di mutandine a Loano

Ladri di mutandine a Loano

“Negozi nel mirino dei ladri a Loano”:titolo a caratteri cubitali sul giornale di sabato, firmato m.bel
Ancora una volta si è persa una buona occasione per dare una notizia, ma l’abitudine del C/I (copia/incolla) inchioda i “giornalisti” alle loro cadreghine, davanti al proprio monitor lcd: unico sbattimento il  “click” del topolino sui links e sulle pagine web occupate da chi il mazzo sa farselo davvero, scendendo in strada e il più delle volte gratis!

Ma come si può pensare ad una “spaccata” nel bel mezzo di Via Garibaldi, a Loano, in un negozio di abbigliamento per bambini?
Va bene che c’è la crisi, che siamo quasi tutti disperati e più di noi chi vive di espedienti, ma ce li vedete i ladri rubare mutandine con gli orsettini?  O calzette alla marinaretta?

 

Nulla a che vedere, invece, col furto al “Faro di latta” dove i ladri hanno divelto una inferriata e forzato una finestra senza servirsi peraltro di fionde e sassi, scegliendo e rubando abbigliamento di marca per un valore di oltre 50 mila €.
Ma torniamo al nostro “Cavallino bianco“, la vetrina, peraltro col vetro antisfondamento, è stata rotta con due massi che peseranno 80/100 kg l’uno: li avranno portati lì con la carriola e poi gettati sul vetro? Li avranno scaricati con un motocarro dotato di ribaltabile? Li avranno trascinati con un vecchio argano sottratto alle grinfie di Ligresti? O, più probabilmente, avranno lanciato i due sassetti con la fionda, magari dalla finestra di fronte?
L’ultima possibilità è decisamente la più realistica, perché solo in quel modo i “ladri di braghette” potevano agire senza essere notati e, sopratutto, sentiti.
Per chi non avesse mai dormito in una casa affacciata “intu caruggiu”, deve sapere che la struttura “a imbuto” di fondo e case favorisce una sorta di eco, per cui, se vola una mosca, pare di averla in camera. Perciò, sembrerebbe davvero strano che nessuno sia riuscito a sentir nulla.
Eppure, immagino io, chissà quanti occhi svegliati di soprassalto dietro a quelle persiane verdi; occhi  spalancati che scrutano tra gli spiragli da cui filtra la luce dei lampioni  disegnando delle righe sul muro.
Meglio tacere, perché la gente “de caruggiu” sa perfettamente che nessun ladro rischierebbe tanto per rubare abitini da bambino.
Lasciamo perdere le telecamere, che non ci sono e, comunque, quando servono non funzionano (e il ladri lo sanno… Ma lo sanno anche gli altri).
La verità pare ben più drammatica, caro Sindaco: a Loano non c’è solo chi rubacchia, c’è anche chi fa le cattiverie, c’è l’usura e la mafia, e si dice sia sbarcata anche un po’ di droga… Giusto per non farci mancar nulla!

Loano: oasi del commercio indio-asiatico, isola felice degli usurai.  Eh già:  perché il pizzo ha fatto poca strada, data la “pitoccheria” tipica del luogo, ma l’usura sarebbe moda diffusa nelle nostre vie.
Lo sanno tutti come funziona no? Una volta si gioca col lancio alla fionda di sassi, un’altra volta, invece, dei sassi si usano gli stracci imbevuti di benzina…
Chi lo avrebbe mai detto, di questa ridente cittadina di Riviera…delle Palme (ora si!).

Giambello

 

20  novembre 2011

 

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