LETTURA DI UN’IMMAGINE: Silenzio
Silenzio
Olio su tela (1799 – 1800) di Johann Heinrich Fussli. Kunsthaus – Zurigo
E’ possibile rappresentare il silenzio tramite il linguaggio della pittura? Le figura, si dirà, non parlano e non emettono suoni, se ne stanno comunque in silenzio. Già, ma possono comunque evocare voci e suoni, come, ad esempio, nel disegno preparatorio per l’affresco sulla Battaglia di Anghiari di Leonardo a noi arrivato nella copia che ne fece Rubens, dove ci pare di sentire il nitrito dei cavalli e le grida dei guerrieri nel folto della mischia; oppure le voci angeliche delle “belle Cantorie” di Donatello e del Della Robbia ammirabili nel Museo del Duomo di Firenze; per non parlare dell’ Urlo angoscioso e angosciante di Edvar Munch la cui eco ci risuona lungamente nell’anima. Nell’opera dell’artista svizzero la rappresentazione del silenzio è anche rappresentazione della solitudine. Fussli (Zurigo, 1741 – Londra, 1825) dipinge una figura femminile anonima e indeterminata che emerge chiaroscurata da un fondo buio, è raccolta in se stessa, è inginocchiata e ha la testa china coperta dai lunghi capelli; è seduta con le gambe incrociate ed è come se si difendesse dal mondo esterno chiudendosi dietro le lunghe braccia e i lunghi capelli. Notevole l’effetto dello sfumato che rende la figura quasi irreale nella sua fioca luminosità. L’artista ha dato in questo dipinto forma a un’immagine intravista in sogno, da ammirare in silenzio.