LETTURA DI UN’IMMAGINE: Seppellire e tacere Dalla serie “I disastri della guerra” (1810 – 1820) Di Francisco Goya

Seppellire e tacere Incisione ad acquaforte, guazzo brunito, puntasecca e bulino Dalla serie “I disastri della guerra” (1810 – 1820) Di Francisco Goya

1. Tristi presentimenti

2. Con o senza la ragione

4. Le donne infondono coraggio

Los desastres de la guerra è una serie di 82 incisioni realizzate da Francisco Goya (Fuendetodos, 1746 – Bordeaux, 1828) tra 1l 1810 e il 1820, nel periodo più difficile e tormentato della sua vita, sia a causa della sordità sia per l’occupazione della Spagna da parte delle truppe napoleoniche. Le lastre incise con la tecnica dell’acquaforte, dell’acquatinta, talvolta rifinite al bulino o a puntasecca, sono suddivise in tre serie: la prima, composta di 47 lastre, rappresenta varie scene di violenza e di barbarie avvenute durante la guerra di resistenza antifrancese; la seconda di 16 lastre, ha come tema la terribile carestia che infierì sugli abitanti di Madrid tra il 1811 1 il 1812, ancora durante l’occupozione francese.

E sono feroci…

8. Succede sempre

9. Non vogliono…

Le ultime 17 lastre rappresentano la delusione e il malcontento dei liberali, dopo la caduta di Bonaparte e dopo il Congresso di Vienna,  tornati sotto la monarchia borbonica. Dire che le incisioni in bianco e nero dei Disastri della guerra sono crude è dire poco: già il sarcasmo dei singoli titoli delle incisioni non promette niente di consolante: 1. Tristi presentimenti; 2. Con o senza la ragione; 4. Le donne infondono coraggio; 5. E sono feroci… 8. Succede sempre;  9. Non vogliono…18. Seppellire e tacere; ecco, ho scelto di “leggere” questa acquaforte perché mi è sembrato che, nel suo orrore, potesse riassumere gli orrori che la guerra, ogni guerra antica o moderna che sia, come vediamo anche  oggi sui nostri schermi televisivi, sparge sul suo sanguinoso cammino.

18. Seppellire e tacere

Che cosa ci fa vedere l’anziano pittore? Una coppia sconsolata in uno spazio indefinito che si difende dal fetore che emana da un mucchio di cadaveri ai loro piedi turandosi il naso. Ma l’orrore più grande emana dalla nudità oscena di quei corpi violentati, torturati, disumanizzati, ridotti a oggetto di ludibrio da altri uomini apparentemente vivi ma già morti nell’anima. Questo accadeva in Spagna tra 1810 e il 1814, è accaduto nella civile Europa tra il 1940 e il 1945 e accade ancora  oggi in Ucraina e in altre parti del nostro mondo disumano. C’era già tutto ne Los desastres de la guerra del grande artista visionario Francisco Goya.

Fulvio Sguerso

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