Lacrime di pioggia

L’orologio a pendolo suonava le 04.00 del mattino,

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Quando nel dormiveglia mi parve di sentir le

 raganelle cantare….

” Che stupida” pensai, “Stavo sognando….non possono esserci già le raganelle in coro, a febbraio…un po’ presto… no? Sarà un sogno”.

Poi silenzio…..ancora silenzio…..mi rigiro nel letto….ma ormai il dormiveglia si era trasformato in veglia, sentivo quello che da sempre racconto come il più bel concerto di madre natura:le raganelle….

Il concerto venne nuovamente interrotto e ancora il silenzio nelle tenebre della notte…. un ” tic toc tac” e giù dal cielo lacrime di pioggia….

Mi alzai dal letto, ormai ero sveglia e corsi alla finestra con lo stesso stupore di una bambina sorpresa dalla pioggia: spalancando la porta finestra, rallegrata dai sensi, rumori e odori quasi come fossero un ricordo della mente….

Richiusi la finestra e pensai di essere un po’ folle, provare tanta emozione per un evento naturale che si verifica raramente perché non ci son più stagioni.

 C. BARUX

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