La nuova politica


Oggi vorrei fare insieme a voi una riflessione sulla politica a carattere generale, ovvero analizzare il sistema politico nel suo insieme.
Il novecento ha avuto come caratteristica la nascita dei partiti di massa.
I nuovi partiti si caratterizzarono per alcuni elementi precisi: la vasta base popolare, la struttura permanente articolata in sedi e gruppi territoriali (le sezioni, le federazioni), l’adozione di regole e la conseguente disciplina di partito a cui erano tenuti i militanti, la presenza di un gruppo dirigente, al quale spettava il compito di coordinare le istanze provenienti dalla base.
Diciamo che nacquero tre correnti politiche con ideali chiari precisi e che rappresentavano interi settori della società
Nel 1892 viene fondato il partito socialista italiano che da subito si caratterizza in due correnti
Socialisti riformisti e socialisti rivoluzionari.

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I cattolici sono già una forza politica nell’età giolittiana. Papa Leone XIII nel 1878 cerca una riconciliazione con lo Stato italiano: questo “dialogo” trova applicazione con l’enciclica Rerum Novarum (1891) quindi è necessario un movimento alternativo al Socialismo. Con la Rerum Novarum nasce l’associazionismo cattolico (o leghe bianche), cioè associazioni di aiuto sociale (es. ACLI) basate sui valori cristiani.
Nel 1919 nascono le associazioni nazionalistiche che pensano che il Parlamento è una cosa inutile e mirano a sovvertire l’ordine costituito. Insomma i precursori del fascismo.
Ancora prima nel 1776 tre eventi, la Dichiarazione d’Indipendenza americana, l’invenzione della macchina a vapore di James Watt, la pubblicazione de La ricchezza delle nazioni di Adam Smith, cambiarono per sempre la storia del mondo segnando simbolicamente l’inizio dell’era del liberalismo classico, un periodo prolungato di sviluppo, pace e prosperità che terminerà solo nel 1914 con lo scoppio della prima guerra mondiale.
Insomma le idee che poi diventarono associazioni politiche eramo precise e le proposte erano chiare nette e con una linea di demarcazione ben definita.
Nel 1921 avviene in Italia la più famosa scissione un gruppo di rivoluzionari esce dal partito socialista e fonda il partito comunista d’Italia, non è un fenomeno soltanto italiano, ma risponde al disegno della Internazionale Comunista del marzo 1919 che intendeva procedere alla costituzione di partiti comunisti nazionali per scissione dai partiti socialisti con l’obiettivo di portare i socialisti europei ad aderire alla causa della Rivoluzione Russa. Nella seconda metà del 1920 e agli inizi del 1921 si creano in Europa diverse scissioni, tra cui, per esempio, quella francese, che precede di poche settimane quella italiana di Livorno.
Mi sono dilungato ma è importante per capire cosa succede oggi guardare con interesse cosa successe politicamente in passato.
Bisogna arrivare agli anni 90 per vedere nascere un movimento che rappresentava qualcosa di differente rispetto alle ideologie del passato: viene fondata da Umberto Bossi la Lega Nord.
Dal febbraio 1991, la Lega Nord è entrata nelle case degli italiani partendo dalla Lombardia occidentale e dal Veneto, per poi espandersi in tutto il territorio della “Padania”, vale a dire tutta la Pianura padana più altre regioni che non rientrano nel territorio irrorato dal Po (Toscana, Marche, Umbria Liguria) Per tre occasioni arrivò alla stanza dei bottoni di palazzo Chigi, esprimendo per ben due volte il Ministro dell’Interno (il numero 2 di un governo dopo il Primo ministro), facendo approvare leggi di sua iniziativa ed eleggere propri rappresentanti al Parlamento europeo.
La Lega Nord oltre a rappresentare le istanze federaliste e autonomiste per il popolo del nord era il movimento che doveva con un colpo di spugna cancellare dal panorama politico il vecchiume rappresentato dalla cosiddetta vecchia politica.
Oggi finalmente finisce una delle più brutte campagne elettorali della storia del nostro Paese. E si aprono i seggi per andare a votare.
La liturgia politica impone che il giorno dopo le elezioni non ci saranno sconfitti avranno vinto tutti.
E senza problemi torneranno a sedersi in parlamento senza fare nulla né produrre nulla.
E mentre il Paese muore loro continueranno a vivere a nostre spese nel loro paradiso, nel benessere.
Spero davvero che questa volta si abbia il coraggio di rispedirli tutti a casa.
Si sente la mancanza dei vecchi partiti perché probabilmente i nuovi partiti sono talmente brutti e male assortiti per farci dire
“Si stava meglio quando vai stava peggio”
Buon voto a tutti
Roberto Paolino

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