La grande “lezione sindacale” di Bergoglio.

La GRANDE “LEZIONE SINDACALE”
di PAPA BERGOGLIO.

La GRANDE “LEZIONE SINDACALE”

di PAPA BERGOGLIO.

Nell’ottobre 1934, anno in cui io nacqui, la sinistra anarchica delle Asturie insorse contro il Governo e per repressione la Guardia Civil del Generale Franco uccise 2000 Catalani. Oggi dopo 83 anni i Catalani insorgono nuovamente a Barcellona, in modo pacifico, ma non autorizzato dal Governo, e la Guardia Civil di Catalani ne ferisce oltre 800…


Anni ’60; da Gibilterra alla cattedrale di Malaga sino ad Almeria le sigarette si vendevano a numero, e le uniche possibilità di lavoro erano le miniere delle Asturie o le industrie di Barcellona! Da Palermo alle cattedrali di Cefalù sino a Catania non si fumava quasi, e l’unica possibilità di lavoro era nelle industrie del Lombardo – Veneto!  

Anni ’70 da Gibilterra ad Almeria si costruiscono Apart-Hotel sulle copie di quelli di Miami e i Catalani si ritrovano perfettamente a loro agio nel produrre insieme agli Andalusi queste strutture ricettive, invertendo così le migrazioni occupazionali, dal Nord al Sud, mentre Milanesi, Veneziani e Palermitani decidendo che qualche industria si può impiantare anche in Meridione, ne costruiscono parecchie e tutti insieme con i profitti di un lavoro molto immaginario, impiantano la tregenda delle Seconde Case, sia al mare che in montagna.  Anche Spagnoli e Catalani, in questo affratellati, si dedicano a tale infausto mercato e negli anni ’80, quando la civiltà industriale denuncia i suoi limiti, iniziano in conseguenza i veri problemi che stanno e stiamo vivendo tutt’ora loro e noi.

 

Ed è così che Barcellona e Venezia squassate e pressate dagli stessi errori edili/industriali commessi nei rispettivi territori a loro interni, pagano senza riuscire a capire le vere ragioni di una disoccupazione ormai irreversibile e di una gestione turistica stremata da affollamenti angosciosi e assolutamente incontrollati.  Non mi pare che in Spagna continuino con la costruzione di case di cui non c’è bisogno, ma nel raccapriccio più insensato costatiamo ogni giorno che, certamente in Italia  sia ancora l’unica proposta lavorativa! E questo non può continuare!! La chiusura delle industrie, il mantenimento di 9 milioni di abitazioni VUOTE, il presunto restauro di quelle ottocentesche, la costruzione di altre con box e supermercati, sia private che popolari, la chiusura di tutte le nostre esistenti attività ricettive, (che peraltro non hanno MAI dato manco un posto di lavoro indeterminato), SONO le  SOLE, VERE CAUSE del nostro DISSESTO!! 

Infatti la Spagna che và da Siviglia a Valencia e le sue Baleari, non ha industrializzato il territorio, e pur con gli errori urbanistici delle seconde case, ha privilegiato Turismo, Agricoltura, Artigianato, e Commercio a tal punto che le isole Baleari, con le loro 7mila grandi strutture ricettive, vedono atterrare 250 aerei ogni settimana, mentre in Sardegna con le nostre 6mila troppo esili strutture ricettive, di aerei ne vediamo atterrare 5 ogni settimana!!


Queste sono le scusanti del Governo Spagnolo, che sbagliando assolutamente il comportamento repressivo di Barcellona, ha puntualizzato però che la Spagna è una sola, e i Catalani, con il loro mare Cantabrico, possono e devono costituire l’altro polmone di sviluppo alternativo, necessario e vitale per tutto il loro grande Paese.                

Matteo Salvini ha intravisto le possibilità di uno sviluppo Siculo – Sardo, ma  considerata l’assoluta mancanza di veri indirizzi  progettuali – turistici che in tutti i nostri assurdi Piani Regolatori consentono ancora il finanziamento dell’agriturismo di Andreotti, delle 100 camere d’albergo, delle seconde case abitate o meno, dei loro box, supermercati e posti barca,… non si  potrà mai più sviluppare quel LAVORO di cui abbiamo tutti bisogno, a meno di riuscire a ricopiare fedelmente quanto è avvenuto negli ultimi 50anni, sulle coste che vanno da Siviglia a Valencia,  risollevando solo così il nostro Sud e l’Italia intera!!      

Purtroppo l’orizzonte profetico dei Sindacati suggerito da PAPA Bergoglio DOVREBBE, spaziare iniziando dall’edilizia, “che non deve però essere la sola alternativa di lavoro terminale insieme ai miseri introiti di oneri urbanizzativi“, quale unica proposta di LAVORO dei nostri Politici;  poiché: metalmeccanica, agricoltura, trasporti, alimenti, lavori pubblici, sanità, servizi e turismo, sono tutti strettamente legati all’EDILIZIA, e solo i Sindacati hanno oggi il Potere di impedire che l’abusivismo privato sia l’unico tema del contesto … sapendo che i maggiori abusivisti sono proprio i nostri stessi organi Comunali che, con l’illusione occupazionale delle 100 camere d’albergo, piazzano nelle nostre Montagne e nei 350 metri dal mare delle nostre Coste, Migliaia di SECONDE CASE ove nessuno prenderà MAI la residenza!!  


Ma può PAPA Bergoglio pur sempre argentino, immaginare che i Poteri Sindacali e Bancari del nostro Paese, abbiano sotteso per 60 anni il fatto che un pescatore Licatese non si possa costruire la sua casa in riva al mare, mentre un qualunque architetto incaricato politicamente, può rendere costruibili enormi estensioni di terreno in riva allo stesso mare ove, milioni di persone anche se manco pescatori, vi possono passare le loro allegre vacanze? 

Indubbiamente PAPA Bergoglio ha centrato uno dei Poteri che sul tema del LAVORO dovrebbero avere la massima  competenza, ma purtroppo le molteplici assurdità del nostri sistemi di pianificazione territoriale possono solo essere discusse da tecnici qualificati, di cui certamente non abbiamo mai constatato traccia nei corridoi Sindacalisti, Bancari o Vaticani; per cui la nostra dottrina sociale si continua a basare su teorie astratte, ove manca una visione capace di ribaltare la logica economista dello scambio tra CAPITALE e LAVORO nelle sue forme ormai per noi troppo antiche.

 E questo è il problema!!       

Savona 01/10/2017        Guido Luccini

   lucciniguido@yahoo.it

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