La fallimentare visita a villa Zanelli: di chi la colpa?

E CHI NON VUOLE CHE LA VILLA DIVENTIUN MUSEO DELL’ART NOUVEAU?

Parliamo, a distanza di qualche giorno, dei reali motivi del fallimento, “Visita flop” ha titolato il Secolo XIX Giovedì 20, della presentazione programmata a Villa Zanelli lo scorso 19 giugno. Di chi è la responsabilità?

Quest’anno è stata fondata l’Associazione Italia Liberty, ente di promozione sociale che, come testualmente riporta il suo statuto, “si propone di promuovere e incoraggiare la diffusione della cultura (…) con particolare riguardo alla tutela e alla conservazione del patrimonio architettonico e del paesaggio”, e ovviamente una specifica attenzione nei confronti dello stile Art Nouveau – Liberty.

Per far conoscere i propri scopi e attività, Italia Liberty ha organizzato tra l’8 e il 14 luglio una settimana internazionale dedicata all’Art Nouveau, che intendeva comprendere anche Savona, città architettonicamente degna di nota in tale ambito, dove per tre giorni la pregevole villa Zanelli sarebbe stata visitabile, ultima occasione per ammirarla in previsione degli (si spera) imminenti  restauri, che dureranno anni e trasformeranno l’edificio in un hotel. Èuna scelta, quest’ultima, che può piacere o non piacere ma, visto il grave stato di degrado della palazzina, a parere dello scrivente è diventato necessario abbandonare le discussioni per far proprio il vecchio motto usato (ricordate?) dal comitato per il recupero dell’ex ospedale San Paolo: “qualunque cosa ma subito”. Ciò detto anche se l’autore di questo articolo avrebbe di gran lunga preferito vedere la prestigiosa Villa Zanelli trasformata in un museo dell’Art Nouveau, il primo in Italia, con tutta probabilità, interamente dedicato a tale stile e perciò in grado di attirare numerosi appassionati.

Ebbene, qui a Savona, sempre a Villa Zanelli e in accordo con Arte Genova, l’azienda regionale per l’edilizia proprietaria dell’immobile, tra le 10,00 e le 13,00 di mercoledì19 giugno si sarebbero dunque dovute unitamente tenere la presentazione della manifestazione nazionale Art Nouveau week e la presentazione del progetto di recupero della villa, comprensive di una visita guidata alla stessa e alle sue purtroppo fatiscenti bellezze.

 

 

Villa Zanelli oggi, esterno e interno

Ma, come molti lettori già sapranno, i risultati dell’incontro sono stati catastrofici. Di chi è stata dunque la responsabilitàdi tale flop?

1) L’incontro, dicevamo, doveva iniziare alle 10,00, perciò già qualche minuto prima di quell’ora si sarebbero dovuti aprire i cancelli, invece fino all’incirca alle 11,00 tutta la gente intervenuta, compreso i giornalisti e il presidente di Italia Liberty Andrea Speziali, giunto per l’occasione appositamente da Riccione, è rimasta bloccata fuori dai cancelli, di fatto in mezzo alla strada, essendo il marciapiede lì piuttosto stretto, col rischio quindi di essere travolta da qualcuna delle numerose auto di passaggio, perché gli incaricati di Arte Genova, società proprietaria dell’immobile e unica ad disporre delle chiavi d’ingresso, sono giunti con un’ora di ritardo. È se vero in proposito che il crollo del ponte Morandi ha appesantito il traffico genovese, è altrettanto vero che questo per la cittadinanza del capoluogo ligure è problema ben noto e che quindi non costituisce una scusante.

 

Ore 11,00: finalmente la gente può entrare

2) Prima dell’apertura i signori di Arte avrebbero dovuto svolgere un sopralluogo per verificare l’agibilità del luogo e le conseguenti condizioni di sicurezza per effettuare la visita. Ma nonostante gli accordi per la manifestazione in programma risalissero a diverse settimane prima, l’operazione è stata effettivamente svolta solamente il 18 giugno, giorno precedente alla presentazione, giusto per scoprire che entrarci sarebbe stato pericoloso, per cui lo si sarebbe potuto fare solo col caschetto, senza infradito ai piedi, a gruppetti di quindici per volta accompagnatori compresi e comunque col divieto di salire ai piani superiori. Per quale motivo la verifica èstata effettuata con tale ritardo? 

L’amministratore unico di Arte Genova Gerolamo Cotena, giunto soltanto alle 11,30, ha affermato dinanzi ai giornalisti presenti di aver informato Italia Liberty del problema, mentre Andrea Speziali, presidente dell’associazione, ha negato di essere stato avvisato. Dal sottoscritto interpellato durante la preparazione di questo articolo, per l’esattezza Speziali specifica che: 

La chiamata con la comunicazione dell’agibilità e del ritardo nell’aprire la villa mi è arrivata solo alle 9,30 di mercoledì19 come risulta dal registro chiamate del mio telefono. Nel medesimo registro, risultano numerose chiamate fatte da me al Presidente Cotena senza risposta il giorno precedente. Mi volevo accertare che fosse tutto ok”. 

Ma in definitiva conta davvero sapere chi ha ragione in proposito? Dato che l’ispezione è avvenuta a poche ore dall’evento e ben conoscendo i tempi burocratici italiani, anche ammesso che effettivamente nel corso del pomeriggio o più verosimilmente della serata la notizia sia stata diramata in modo da permettere a Italia Liberty di girarla (e per poterla girare in maniera utile Speziali avrebbe dovuto accorgersene immediatamente, ipotesi tutt’altro che scontata) quanti dei numerosi cittadini anche di fuori provincia intenzionati a intervenire lo avrebbero saputo a così poche ore di distanza dagli eventi? Tanto più che c’erano non pochi anziani, privi di computer o smartphone e tanto meno iscritti a Facebook. Di certo i quotidiani quel mattino nulla riferivano, dunque nulla i giornalisti sapevano. Non sarebbe stato opportuno che Arte Genova, considerato il poco tempo a disposizione, emettesse subito un comunicato stampa affinché i quotidiani potessero riportare la notizia per tempo? 

   

3) Avete infine notato i notiziari locali web del giorno e i quotidiani del giorno successivo non hanno fatto il minimo cenno alla presenza, pur prevista ed effettivamente verificatasi, dei politici locali? Ciò è accaduto, sia chiaro, senza alcuna colpa di questi ultimi, perché a quanto pare Arte Genova avrebbe incomprensibilmente dato appuntamento sul luogo al Sindaco Caprioglio e all’assessore alla cultura Rodino per le 13,00, cioè quando la manifestazione avrebbe dovuto essersi appena conclusa e quindi la loro presenza non avrebbe più avuto senso. Curioso, vero? E, infatti, l’assessore Rodino è giunta, sorridente e puntuale per quanto ne sapeva, nel giardino della villa qualche minuto prima delle ore tredici (cosìcome si può presumere che a ruota sarebbe giunta anche la di solito sempre precisa Ilaria Caprioglio) ed èstato proprio il sottoscritto a doverla informare che ormai non c’era più nessuno, dato che i giornalisti, dopo ore di vana attesa, erano dovuti andare via tutti, che la gente era a sua sfollata e perfino Andrea Speziali se ne stava mestamente rientrando in hotel, tanto più che non gli era stato neppure più possibile fare da cicerone come previsto, perché chi voleva vedere la Villa veniva accompagnato al suo interno direttamente dai responsabili di Arte Genova, senza che a lui fosse stato neppure lasciato il caschetto per accodarsi. Speziali si è limitato a raccontare un minimo di storia sotto la porta d’ingresso e ai visitatori sotto il portico lato mare.

Che significa tutto ciò? Verrebbe quasi da pensare che l’azienda regionale per l’edilizia volesse scientemente incontrare le autorità cittadine al riparo da orecchie indiscrete. Oltretutto tra gli ospiti di Speziali presenti in loco vi era anche il facoltoso signore che era intenzionato all’acquisto del bene appoggiando il progetto di Speziali nella trasformazione di Museo del Liberty anziché in albergo. Ma la proposta di acquisto e la trattativa sembra siano state deviate. Di certo Speziali, è ancora lui stesso a riferircelo, in compagnia del Sindaco, dell’assessore Scajola e della presenza a sorpresa del Governatore Toti quasi plausibile, avrebbe esposto il programma di eventi culturali nello spazio espositivo della villa e la candidatura dell’associazione per la gestione della dimora una volta pronta. Progetto saltato per misteriose ragioni. E ora, com’è ben comprensibile, Speziali non ne vuol più sapere…

Sommando i tre punti appena elencati, dietrologi e malpensanti potrebbero facilmente essere portati a sospettare un vero e proprio boicottaggio della manifestazione, causando tra l’altro anche un’involontaria brutta figura all’organizzatore Andrea Speziali di Italia Liberty, rimasto suo malgrado incastrato nel meccanismo, ma chi scrive non è ne dietrologo né malpensante e non vuole nutrire sospetti di alcun genere. 

Vogliamo allora parlare di una sfortunata “serie di disguidi” come ha scritto il Secolo? Resta il fatto che a causa del marasma generale tutti i discorsi previsti quel giorno sono saltati vanificando l’incontro e, soprattutto, che dopo tutte le polemiche scatenatesi, Arte Genova si è rimangiata l’impegno preso e nei giorni di luglio l’ingresso a Villa Zanelli non sarà più possibile, quindi a rimetterci saranno principalmente i cittadini amanti dell’arte in generale e del Art Nouveau in particolare, di cui Villa Zanelli è uno dei massimo capolavori.

Cosa ne pensate voi, cari lettori?

Massimo Bianco  

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