Aurelia bis cancellato lo svincolo Margonara
In data 20 Giugno 2019, è comparso, sul quotidiano nazionale “LA STAMPA”, pagina 41, un pregevole articolo, a firma di Elena Romanato, così intitolato:
AURELIA BIS CANCELLATO LO SVINCOLO MARGONARA
PROGETTO DEFINITIVAMENTE BOCCIATO
E STRADA CHE RIMANE INCOMPLETA
Riporto, per intero, la parte iniziale di questo articolo:
“Il Consiglio superiore dei lavori pubblici boccia di nuovo lo svincolo della Margonara e l’Aurelia Bis, dopo il taglio del pezzo di collegamento con Legino, rischia di essere sempre più un’opera monca oltreché incompleta.”
Ed io mi permetto di evidenziare che, nel complesso dell’intero articolo, l’autrice, molto correttamente, ha inteso comprendere, nel concetto della parola “Margonara”, le tre componenti fondamentali del sito, preso in esame, vale a dire:
MARE
LA COSTA TERRESTRE
L’ISOLA, PROSPICIENTE LA TERRA FERMA
Mi permetto di rilevare, a tal proposito, che già in data 25 settembre 2006, allorquando si stava discutendo sull’ipotesi della creazione di un porto della Margonara, io ero giunto a scrivere quanto segue:
A) Non esistono confini rigidi ed inamovibili tra mare e litorale costiero; al contrario, esiste (ed è sempre esistita) una simbiosi innata tra le due componenti. In altri termini: la struttura geofisica e biodinamica del suolo è destinata ad incidere sulle condizioni statiche e dinamiche del mare; a loro volta, i movimenti e la direzione dei venti e delle correnti marine vengono a condizionare lo status del litorale.
Di conseguenza: le competenze delle singole istituzioni non possono essere rigide, ma, al contrario, debbono reciprocamente integrarsi, al fine di trovare la soluzione più razionale ai complessi problemi proposti; perciò, occorre uscire dalla logica del Piano Regolatore Portuale a sè stante per attuare, invece, un’autentica politica di coerenza con i Piani Urbanistici Comunali (come espressamente stabilito dalle leggi vigenti).
B) E’ necessario superare il rigido municipalismo per giungere ad una visione intercomunale del progetto, tenendo presente che i confini tra Comune e Comune sono stabiliti da scelte puramente politiche e non già dalle leggi dettate dalla natura.
C) Va, infine, rivisto, nel contesto del complessivo progetto, l’argomento dello svincolo-Margonara dell’Aurelia-bis, nel senso che dovranno essere accuratamente analizzate le conseguenze che tale svincolo verrà ad arrecare non soltanto sul territorio e sulle spiagge della Margonara, ma, addirittura, sull’intero habitat marino.
Desidero evidenziare, a tal proposito, che, nel mese di dicembre dell’anno 2006, le grafiche Amadeo, incaricate dalla Regione Liguria, hanno finito di stampare:
L’Atlante degli habitat marini della Liguria
Si tratta di una pubblicazione di eccezionale valore scientifico, perchè consente una conoscenza dettagliata ed accurata di tutto quello che vive e vegeta all’ interno del nostro mare.
Entrando nello specifico della zona costiera adiacente allo scoglio della Margonara è possibile evidenziare quanto segue:
PAGINA 101:
Di fronte alla spiaggia di Albissola Marina è presente, piuttosto vicino alla costa, a profondità inferiori a 10 m., una formazione relittuale di POSIDONIA OCEANICA, che si sviluppa longitudinalmente per circa 500 m. ed occupa una superficie di circa 4 ettari.
Questo posidonieto è probabilmente ciò che rimane di una prateria un tempo più estesa, degradata a causa dello sviluppo portuale ed urbano dell’area.
PAGINA 102:
Tra punta Gabasso, all’ uscita del Porto di Savona, e Punta dell’ Olmo (al confine tra i Comuni di Albisola Superiore e Varazze) si estende un vasto prato di CYMODOCEA NODOSA, che occupa circa 230 ettari, principalmente tra i 3 e i 15 metri di profondità, per uno sviluppo costiero di circa 6 Km.
Il prato si trova adiacente al posidonieto e colonizza probabilmente superfici un tempo occupate dalla P. OCEANICA.
– Alcune riprese video, realizzate nel 1999, lungo il tracciato della condotta di emergenza del Rio Termine (presso Punta Margonara) mostranouna formazione a tratti piuttosto densa e rigogliosa.
– Presso Punta Margonara esiste un tratto di costa rocciosa naturale, caratterizzata dalla presenza di numerosi scogli affioranti e sommersi; qui è stata segnalata la presenza del madreporaio di origine tropicale OCULINA PATAGONICA (Antozoi Sclerattiniari).
Alla PAGINA 160 è stampata la TABELLA 64, che porta il titolo:
“Prescrizioni individuate dal Gruppo di Lavoro Interdipartimentale Regionale per le varie tipologie di progetti e di attività all’intero dello szpazio costiero e marino”.
Debbono essere osservate le seguenti prescrizioni:
Le opere non devono provocare seppellimento dei posidonieti
Le opere non devono indurre variazioni idrodinamiche, che possono provocare seppellimento o erosioni delle praterie
In corso d’opera occorre limitare lo sversamento in mare di materiale fine
L’organizzazione portuale deve prevedere attrezzature e servizi, necessari a preservare la qualità delle acque all’esterno del bacino.
Per quanto mi è stato dato di conoscere e di sapere, relativamente al definitivo termine dell’Aurelia-bis in località Margonara, nessuna delle prescrizioni, individuate dal gruppo di lavoro interdipartimentale regionale, è stata osservata ed attivata e, di conseguenza, risulta assolutamente logica la decisione del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici di respingere i disegni presentati dall’Anas.
A questo punto, ci affidiamo soltanto ad una sana e corretta politica del futuro.
ALDO PASTORE Savona, 30 giugno 2019