La danza al tempo del Covid
La danza al tempo del Covid;
intervista al maestro Lorenzo Semeraro
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La danza al tempo del Covid;
intervista al maestro Lorenzo Semeraro
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La danza, insieme a tutte le altre categorie sportive, è stato uno dei settori più colpiti dal nuovo decreto che obbliga le strutture sportive alla chiusura e tra le realtà colpite dal nuovo decreto vi è l’ASD Arts Studio di Lorenzo Semeraro presente in Via Bonfante ad Imperia ed in Località Castelvecchio in Via Nazionale. Una Sua breve biografia Nasco come danzatore dall’età di 12 anni e a 16 faccio un’audizione per il Teatro dell’Opera di Roma con esito positivo. Entro nella scuola e vi rimango per studiare fino ai 22 anni dopodichè scelgo di intraprendere la strada per diventare insegnante di danza; dopo diverse esperienze sul palcoscenico l’anno scorso, con il mio compagno Patrick ed alcuni miei familiari, ho aperto un centro fitness e una scuola di danza su due sedi : una in Località Castelvecchio in Via Nazionale e l’altra in Via Bonfante nel cuore di Oneglia.
Cosa significa per Lei danzare? Per me ballare significa tutto; è l’unico modo per liberarmi dei miei problemi. Lo considero come una valvola di sfogo e ritrovo nella danza la mia strada per il futuro.
Perchè ha deciso di intraprendere questa strada? Ho intrapreso questa strada per caso; fino a poco prima di iniziare a ballare praticavo altri sport come calcio e basket ma un giorno ho visto alla televisione un video di danza ed ho deciso di iniziare a svolgere questa attività.
Cosa si sente di dire in merito al decreto che chiude le scuole di danza e le palestre? L’aggettivo che mi sento di dare verso questo decreto è ingiusto; la chiusura di marzo è stata giusta ma ora non è così poichè i dati scientifici dimostrano che da giugno ad oggi non sono stati trovati focolai di Covid nelle strutture sportive. Nei teatri e nei cinema, strutture colpite dalla chiusura a causa del decreto è stato provato che, dal 15 giugno fino alla chiusura, è avvenuto un solo contagio a fronte di 350.000 utenti che hanno frequentato quei locali e questo dato è stato fornito dall’AGIS (Associazione Generale Italiana Spettacolo). Fin da subito abbiamo adottato le linee guida per riaprire le attività fornite dal Ministero dello Sport e una settimana prima della chiusura il Presidente del Consiglio Conte ha detto che sarebbero stati effettuati controlli ad opera dei NAS per il rispetto delle regole; da questi controlli è emerso che il 98% delle attività era a norma e i dati dicono che dopo 15 giorni dalle chiusure non ci sia stato un calo dei contagi. La chiusura di certe attività ha solo penalizzato alcuni settori senza dare i risultati sperati.
Cosa vorrebbe dire al Presidente Conte e a tutti coloro che considerano la danza e lo spettacolo un settore di serie B? Faccio appello all’articolo uno della Costituzione che dice che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro visto che il nostro è un lavoro e troppo spesso un maestro di danza viene visto come una persona che svolge questa attività per hobby ma la mia è una figura professionale a tutti gli effetti visto che occorre studiare e fare corsi di aggiornamento. Il mio lavoro è riconosciuto dallo Stato e per molti siamo essenziali visto che sono tante le persone che vivono su questo mestiere e studiamo tutta la vita come altre figure; abbiamo la responsabilità fisica e psicologica dei nostri allievi e senza professionalità viene meno la figura dell’insegnante. Non ci fermiamo mai, svolgiamo lezioni online ed il mio sogno è quello di riuscire a costruire un ambiente in cui ogni persona può sentirsi al sicuro avendo la possibilità di scoprire sè stesso con la libertà di esprimere le proprie emozioni; i miei allievi sono come miei figli e li tratto come tali seguendoli nelle lezioni online e tanti di loro mi vedono come un punto di riferimento. Io, come tanti altre persone, ballo per liberarmi e chi pratica danza può vedersi la vita stravolta in modo positivo o negativo; uso molto i social per sfogarmi e scrivere pensieri legati alla danza mettendomi in prima linea con umiltà contro le ingiustizie visto che la danza insegna questo. Un mio esempio è stato un coreografo americano che era solito dire che per essere danzatori bisogna essere umili ma mai modesti e tutto ciò, a mio parere, ha riscontri positivi. Io e altre associazioni del settore di Imperia abbiamo chiesto l’autorizzazione per svolgere un flashmob sabato 31 ottobre alle 11 ma la Questura ci ha negato il permesso a causa dell’ordinanza regionale che vieta le manifestazioni e abbiamo visto che altre realtà hanno fatto manifestazioni simili; il vero problema è che ci mettiamo la faccia con risultati spesso negativi. La speranza è quella di tornare presto alla normalità per fare il nostro mestiere e le strutture sono più che sicure poichè abbiamo rispettato tutte le linee guida necessarie per l’apertura e anche se ci sono arrivati gli aiuti governativi promessi vogliamo lavorare e stare con i nostri allievi.
Una frase che la rappresenta Mi rappresenta molto una frase di William Shakespeare: non rovinare il tuo presente per un passato che non ha futuro.
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