La chiesa della Madonna del ponte
LA CHIESA DELLA MADONNA DEL PONTE
Piccolo angolo dimenticato della nostra Città
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RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
(Dicianovesima parte)
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Continuando a percorrere la strada della descrizione delle bellezze storiche ed artistiche (tuttora presenti, nella valle del Letimbro), dedichiamo l’articolo di Aldo Pastore, datato 12 gennaio 2007, all’argomento seguente: LA CHIESA DELLA MADONNA DEL PONTE
Passeggiando lungo la strada, adiacente al Torrente Letimbro, che conduce da Corso Ricci a Cantagalletto, potrete trovare, sul lato di Ponente del ponte di San Martino, la Chiesa della Madonna del Ponte, piccolo Angolo dimenticato della nostra Città. Perchè desidero richiamare, su di essa, l’attenzione dei nostri concittadini? La prima motivazione è di ordine storico. – Giovanni Vincenzo Verzellino, nei suoi due fondamentali volumi, aventi per titolo:” Delle memorie particolari e specialmente degli uomini illustri della città di Savona”(datati 1885-1891), afferma che “nel 1367 già era fondata la Chiesa di Pietramare, sotto il titolo della Madonna, appiè del ponte di San Martino”. Filippo Noberasco, inoltre, nel suo Volume XXII (datato 1940), recante il titolo“L’ anno ecclesiastico di Savona – noterelle storiche” ed incluso negli“Atti della Società Savonese di Storia Patria”,reca la notizia che, nei pressi di questa piccola chiesa, esisteva, nel 1402, un eremitaggio di suore di clausura, di cui, presumibilmente, non ci è giunta traccia. Sappiamo, tuttavia, per certo che, da notizie storiche più recenti, la Chiesa è stata completamente ricostruita durante il decorso del Secolo XVII. – Esiste, peraltro, una seconda motivazione, che rende estremamente interessante la conoscenza di questo nostro piccolo gioiello; mi riferisco alle singolari caratteristiche architettoniche dell’intero edificio. Desidero citare quanto riportato, in proposito, nella pregevole Tesi di Laurea “Lavagnola nel Medioevo, redatta, negli anni 1992-1993, da Roberta Bertonazzi: “La facciata della chiesa è rivolta a Sud, verso il borgo di Lavagnola, e presenta la tipica forma a capanna della maggior parte delle chiese medievali, alleggerita però, in questo caso, da una finestra polilobata sovrastante il portale d’ingresso; proprio la forma settecentesca di questa finestra ha fatto pensare ad un radicale intervento di restauro eseguito verso la metà del ‘700. – La presenza di questo dipinto (olio su tela 114x71cm) rappresenta una terza motivazione per la visita e la conoscenza di questo nostro piccolo tesoro. – Il complesso dell’ edificio appare, oggi, in precarie condizioni, soprattutto per la notevole instabilità del tetto di copertura; anche all’ interno, tuttavia, presenta segni di degrado e di usura, non facilmente eliminabili. Ritengo personalmente che tutte le città italiane (ivi compresa, ovviamente, la nostra Savona) in virtù della loro storia, della loro tradizione artistica, della loro cultura, debbano puntare maggiormente sul restauro e sul recupero e, forse, un po’ meno sulle nuove ed invadenti edificazioni. Soltanto percorrendo questa strada, sarà possibile raggiungere la FELICITA’ ARCHITETTONICA, concetto molto semplice introdotto e sostenuto dal filosofo svizzero Alain De Botton; nella sua lineare semplicità, questo presupposto ideale ci può aiutare a comprendere che passato e presente, tradizione e modernità possono imparare a coesistere e completarsi a vicenda, in modo ottimale. Savona 12 gennaio 2007
BREVE COMMENTO FINALE Anche questo piccolo, ma significativo, edificio sacro cittadino continua a rimanere perennemente chiuso e, comunque, non accessibile alla visione dei nostri concittadini e di eventuali ospiti. Tuttavia, continuiamo a parlare, a voce alta di turismo artistico e religioso!! ALDO PASTORE 4 Febbraio 2018 |