Istruzione Nautica, un disastro annunciato

 
 Istruzione Nautica,
un disastro annunciato

 

Istruzione Nautica, un disastro annunciato

L’istruzione nautica, un importante segmento della scuola, sarà, è pesantemente penalizzato dall’attuale processo di ristrutturazione dell’istruzione tecnica in atto da molti anni con la totale indifferenza dagli addetti nell’ambito marittimo.

Queste negatività sono state molto spesso evidenziate dalle Capitanerie di porto che sono le depositarie delle interconnessioni con le certificazioni e l’accertamento delle competenze del personale marittimo ed in particolare degli ufficiali della Marina Mercantile . E’ fuori di discussione che a bordo delle navi ci sia personale comune sufficientemente preparato con ufficiali preparati nel sistema nave in modo da garantire la sicurezza del trasporto marittimo ed al pericolo di disastro ambientale.

La Convenzione Internazionale STCWS tratta gli standard di addestramento del personale marittimo ed ha raggiunta la consapevolezza che l’errore umano, spesso è dovuto ad incompetenza e a scarsa preparazione professionale.

 

L’agenzia Europea per la sicurezza marittima (EMSA) in un suo rapporto ha reso noti i dati degli incidenti marittimi avvenuti nelle acque europee durante l’anno 2007.Dal rapporto si evince un netto aumento degli incidenti rispetto all’anno 2006.

Gli incidenti totali sono stati 715 ed hanno coinvolto 762 navi mentre nel 2006 si erano verificati 505 incidenti che avevano coinvolto un totale di 535 navi. Secondo questo rapporto nelle acque europee nel 2007 si sono avute:

N° 55 navi affondate

N° 197 navi incagliate

N° 304 navi che hanno sofferto una collisione o un urto

N° 91 navi che hanno sofferto incendi ed esplosioni

N° 115 navi che hanno sofferto incendi non classificati 

 

Per un totale di 762 navi coinvolte in incidenti nelle acque della Unione Europa.Il 68% di questi incidenti è avvenuto nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico, il 15% nel Mar Baltico e il restante 17% nel Mar Nero.

La riforma dell’istruzione tecnica all’art.2 del regolamento individua l’identità degli istituti tecnici con una solida base culturale scientifica e tecnologica in linea con le indicazioni dell’Unione Europa.

Comunque l’obiettivo primario è quello di far acquisire agli studenti quelle competenze necessarie per un rapido inserimento nel mondo del lavoro. A fronte di quanto dichiarato è fuor di dubbio rimanerne perplessi sapendo che è prevista una riduzione delle ore di lezione da 36 a 32 e quindi è evidente che questa riduzione va a ricadere sulle discipline d’indirizzo e quindi sulla formazione tecnico—professionale. 

 

Che senso ha sopprimere nel 1° biennio le “esercitazioni nautiche” che sono il 1° necessario contatto con le tematiche del mare? Con l’istituzione del doppio registro anche sulle navi italiane con equipaggio misto si possono trovare ufficiali e comuni di diverse nazionalità quindi la possibilità di comunicazione è l’assoluta padronanza della lingua inglese anche per poter garantire maggior sicurezza sulla nave.

Come si ci comporta in merito a ciò? Si fa scomparire l’insegnante di madre lingua inglese pur sapendo che con la normativa vigente per accedere alla qualifica di Ufficiale occorre superare un esame di inglese anche perché le prove professionali teoriche e pratiche l’inglese è primario, quindi invece di aumentare le ore d’insegnamento pare sia più giusto ridurle drasticamente.

Credo che sia già più che sufficiente quanto dichiarato per capire e chiedersi “Nautico cosa vuoi fare da grande?“ con questa rotta non vai da nessuna parte e rischi di naufragare certamente.

RICCARDO CICCIONE

 

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