In Italia le catastrofi rendono più delle soluzioni?
Stimatissimo Direttore,
per le vittime del maltempo di ieri nelle province di Pesaro Urbino e Ancona, sento il dovere morale di chiederle la cortesia di ripubblicare un mio articolo e la ringrazio.
Non è assolutamente vero che non ci sono soluzioni per questi fenomeni metereologici estremi. Sarà pure difficile localizzarli, ma, per chi volesse minimizzare i danni, sono cronologicamente puntuali.
Nel Salento, 360 giorni fa, io ero nella mia casa allagata inzuppato fradicio e con le ossa doloranti per una caduta, mentre correvo per limitare i danni mettendo in salvo qualcosa.
Questo è l’articolo che scrissi in quella dannata occasione, pubblicato su “Pensalibero” il 13 settembre 2021 con questo titolo:
“La testa non serve se la mano non fa”
Per come siamo ridotti in Italia, verrebbe spontaneo pensare, che fra i 7982 sindaci italiani ci siano alcuni tanto imbranati da non aver ancora individuato il buco per aprire i chiusini dell’acqua quando diluvia, ed evitare danni da allagamento a persone e cose.
Così il mondo dell’informazione ci ha abituato a pensare almeno nell’ultimo mezzo secolo, a colpi di “piove governo ladro”.
E io come un cretino ho subito questo lavaggio del cervello fino a ieri, convinto che in Italia ai potenti sia marcita la testa. Finché, bagnato fradicio nella mia casa allagata, e con lo scantinato ridotto a piscina, ho capito che è strabismo culturale incolpare la testa se la coda non scaccia le mosche.
![](https://www.truciolisavonesi.it/wp-content/uploads/2022/09/or-1024x594.jpg)
PUBBLICITA’
Abito nella stessa casa dal 1970. Ho visto eseguire lavori pubblici milionari per scongiurare il rischio allagamenti, ma la strada si continua ad allagare causando danni sempre peggiori e mai risarciti, perché nessuno apre i chiusini quando piove. Li aprono quando spiove per non bagnarsi le scarpe.
Insomma, non sono i Presidenti, i Premier o i Sindaci ad assicurare concreta funzionalità ai sistemi complessi, con milioni di addetti.
Chi assicura manutenzione a migliaia di chiusini, chi svuota cassonetti, chi tappa i buchi delle strade, chi tiene in ordine la segnaletica orizzontale e verticale, chi cura la manutenzione e riparazione di tutto non è il sindaco del comune ma l’esercito dei dipendenti pubblici e privati delle ditte appaltatrici. Se questi soggetti sono presenti all’incasso dei compensi, ma latitano sul posto di lavoro quando dal loro servizio dipende la salvezza e persino la vita di persone e cose, allora il Padreterno elevato alla funzione di sindaco, presidente e persino di governatore del mondo, non basterebbe a garantire funzionalità nemmeno al solo comune di roccacannuccia.