IL Volto della memoria (Ventunesima parte)

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(VENTUNESIMA PARTE)
LA SPIAGGIA E IL MARE

 IL VOLTO DELLA MEMORIA
(VENTUNESIMA PARTE)
 Negli ultimi quindici giorni dello Scorso Mese di Febbraio, i nostri amici lettori hanno potuto apprendere, attraverso la lettura dei Quotidiani Nazionali, le seguenti notizie (sintetizzate nei relativi titoli e sottotitoli):

– IL MARE STA DIVORANDO LA COSTA: L’ITALIA DIVENTA SEMPRE PIÙ STRETTA.

L’EROSIONE DEI LITORALI INTERESSA ORMAI QUASI LA METÀ DEL PAESE: IN PERICOLO SOPRATTUTTO IL VERSANTE ADRIATICO.

 OGNI ANNO SI PERDONO CIRCA 75.000 METRI QUADRATI  DI SPIAGGE.

A RISCHIO, OLTRE ALL’AMBIENTE, C’È IL TURISMO.

(LA STAMPA: 16 FEBBRAIO 2015)

– DA ANDORA AD ALASSIO, LA MAPPA DEI PUNTI CRITICI

SPIAGGE, L’EROSIONE NON SI FERMA

È ALLARME IN TUTTA LA PROVINCIA

IL GEOLOGO FILIPPI: «RESTANO STRISCE DI SABBIA. COLPA DELL’UOMO»

( IL SECOLOXIX: 17 FEBBRAIO 2015)

EROSIONE DELLE SPIAGGE DA VARAZZE AD ALASSIO

IL GEOLOGO: COLPA NOSTRA, ROVINIAMO L’AMBIENTE

 LA STRISCIA DI SABBIA, CHE OGGI E’ LARGA 20 METRI, UN  TEMPO ERA DI  PIU’ DI 300

(LA STAMPA: 17 FEBBRAIO 2015)

– LA SPIAGGIA DELLE FORNACI CANCELLATA DALLE MAREGGIATE

 LA PROTESTA DEI BAGNI MARINI: I MOLI SOFFOLTI SONO INUTILI

(LA STAMPA: 24 FEBBRAIO 2015)

Di fronte a queste serie e, certi versi, drammatiche notizie, alcuni nostri lettori, ancora una volta, ci hanno chiesto di rivolgerci al

VOLTO DELLA MEMORIA DI ALDO PASTORE,

rammentando che egli, in passato, si era occupato, a più riprese, del

FENOMENO DELLA FRAGILITÀ DELLE NOSTRE COSTE E DEL CONSEGUENTE IMPOVERIMENTO SABBIOSO DELLE NOSTRE SPIAGGE.

ALDO ci ha assicurato il suo contributo, precisando, tuttavia, che era necessario,  preliminarmente, parte di tutti noi, rileggere attentamente L’INTERVISTA CONCESSA DA FULCO PRATESI (IN DATA 16 FEBBRAIO  AL QUOTIDIANO “LA STAMPA) E DA MIMMO FILIPPI (IN DATA 17 FEBBRAIO  AD ENTRAMBI I QUOTIDIANI LA STAMPA ED IL SECOLOXIX).

In queste interviste (ha detto ALDO con profonda convinzione e condivisione) viene esaminato IL FULCRO DELL’ INTERO PROBLEMA, vale a dire:

LA GRAVE RESPONSABILITÀ DEL COSIDDETTO HOMO SAPIENS NEI CONFRONTI DELL’AMBIENTE DEL PIANETA TERRA E (NEL CASO PIU’ SPECIFICO) NELLA GENESI DELLA FRAGILITÀ DEL RAPPORTO MARE – COSTA.

Aldo ci ha consegnato due suoi scritti sull’argomento in oggetto, raccomandando, tuttavia, di pubblicare il tutto in DUE SUCCESSIVE PARTI, intimamente collegate tra loro. Inizieremo, pertanto, dal primo scritto (datato 19 settembre 2006) avente per titolo:

LA SPIAGGIA E IL MARE

” Potrebbe essere la perfezione ( immagine per occhi divini), mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità-verità, ma ancora una volta è il salvifico granello dell’ uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un’ inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della spiaggia sterminata.”

Ho voluto iniziare questo mio scritto con le sublimi parole di Alessandro Baricco, perché, in esse, è mirabilmente delineata la perfetta simbiosi esistente tra la spiaggia ed il mare; i nostri meravigliosi paesaggi marini sono, infatti, frutto di una reciproca azione vitalizzante offerta, da un lato, dal mare, con tutte le sue molteplici  componenti geofisiche (direzione dei venti e delle correnti, temperatura, luminosità, etc.) e, dall’ altro lato, dall’ equilibrio della costa, insito nelle sue molteplici componenti costitutive (stabilità geologica, in primo luogo).

Questa meravigliosa simbiosi è, purtroppo, molto delicata e fragile e viene costantemente messa in forse da quel ” granello dell’ uomo”, che, con le sue eccezionali e non certamente salvifiche attività, viene ad  “inceppare il meccanismo di quel paradiso”.

Scendo, dunque, nel concreto e vengo a trattare il tema della EROSIONE DELLE COSTE E DELLE SPIAGGE.

– Secondo una recente ricerca del CNR ( pubblicata nella collana ” studi costieri”), il fenomeno erosivo riguarda il 42% delle spiagge italiane.
La Liguria non fa eccezione: la percentuale di erosione costiera si colloca, infatti, nella nostra regione, al 33%.
La riduzione della percentuale ligure, rispetto a quella nazionale, dovrebbe indurre tutti noi al sorriso e ad un sereno ottimismo, ma così non è e non può essere, per la duplice ragione che, a differenza di altre regioni, quasi tutta l’ economia ligure è fondata sul turismo e sulle materie prime ( spiagge e mare) che stanno alla sua base e, secondariamente, perché, a causa di superficiali ed errate scelte politiche ( sulle quali mi soffermerò più avanti), il fenomeno erosivo è in costante e progressivo aumento su tutta la nostra costa.
Infatti, facendo riferimento unicamente al tratto di costa intercorrente tra Varazze e Laigueglia, possiamo constatare  che nessuna località costiera è stata risparmiata, in questi ultimi cinque  anni, dal fenomeno erosivo.

– Occorre, quindi, interrogarci seriamente sulle CAUSE che stanno alla base del fenomeno stesso, premettendo che, al fine di poter esprimere, sull’ argomento, un giudizio sereno e ponderato, sarebbe necessario compiere uno studio estremamente dettagliato e particolareggiato, perchè le condizioni del mare  e della spiaggia prospiciente differiscono notevolmente da zona a zona, lungo tutto l’arco del Ponente ligure.
Esistono, tuttavia, delle  Cause Comuni a tutte le località prese  in esame.
Possiamo, a sua volta, suddividere tali cause in NATURALI ed in ANTROPICHE

1)  CAUSE NATURALI 

E’ un concetto ormai affermato che le coste sono intrinsecamente instabili per la loro natura.

       Molti scienziati si sono cimentati, da tempo, sullo studio dell’ Eustatismo Marino e, cioè, sulle variazioni globali del livello marino, inducenti, a loro volta, modificazioni del volume della massa idrica di invaso dei singoli bacini; alcuni studiosi sostengono, infatti, che l’ innalzamento del livello marino, recentemente verificatosi, riveste una notevole importanza nella genesi dell’ erosione; altri autori ( Bruun e Sestini, in particolare) hanno fatto, tuttavia, notare che non si tratta di un fenomeno globale o,  almeno, non  ugualmente intenso dappertutto; ” è certo, tuttavia, che, sommandosi ad altri fattori di origine naturale o antropica, può costituire un fattore destabilizzante per lo stato dei litorali sabbiosi, di cui occorre tenere ben conto.”

       Non esistono, invece, dubbi sul fatto che rivestono una particolare importanza i cambiamenti climatici ( recentemente verificatisi a livello planetario), i quali rendono i grossi eventi meteomarini particolarmente frequenti e devastanti, in quanto modificano la forza e la direzione dei venti ( e, quindi, delle correnti marine)e vengono, di conseguenza, a mettere in serio pericolo le zone litorali.
Le conoscenze delle caratteristiche morfologiche e geofisiche del territorio sono, quindi, elemento fondamentale per sviluppare ed indirizzare le ” fasi evolutive” della fascia costiera.

2)  CAUSE ANTROPICHE

Lascio parlare, in proposito, Giuliano Fierro ( Università di Genova), componente del Comitato Scientifico sugli ” Studi Costieri” (precedentemente citati):

” L’ erosione trova le sue cause principali:

– nel deficit sedimentario dei fiumi e dei torrenti ( con conseguente, insufficiente arrivo di “nuova sabbia” sulle spiagge), dovuto alla costruzione di sbarramenti che impediscono l’ afflusso al mare dei corsi d’ acqua;

– nell’  irrazionale dragaggio di sabbia e ghiaia dagli alvei fluviali;

– nella costruzione di porti e strutture  aggettanti in mare, che bloccano il flusso sedimentario e sabbioso lungo la riva.”

Ma, alla corretta e puntuale diagnosi di Giuliano Fierro, io mi permetto di aggiungere che, alle cause da Lui elencate, va aggiunta l’ attuale e futura costruzione  di opere edilizie di diversa natura, ma,  quasi sempre, collegate alla nascita e alla crescita di porti turistici; come ha evidenziato la rivista Micromega ( numero 5) si parla, in Liguria, di ben 15 progetti, in via di realizzazione o di approvazione per altrettanti porticcioli turistici da 9.807 posti -barca, i quali porteranno con sé 37.882 mq. di edilizia residenziale, 51.601 di uffici e negozi, 19.122 di alberghi, 33.918 di artigianato e 11.007 posti-auto.

Tutto questo, costruito sulla costa, è  destinato a portare al sovvertimento dell’ equilibrio tra la spiaggia ed il mare e, quindi, all’ ” inceppamento” di questo nostro meraviglioso paradiso naturale, idealizzato da Alessandro Baricco.

– E’ possibile porre rimedio a tutto questo?
 Esistono le CURE per vincere questa terribile malattia?

Dal 1999 al 2006 abbiamo visto numerose proposte di soluzione: le scogliere o barriere aderenti  (parallele od ortogonali rispetto  alla riva), le “secche artificiali”, le dighe soffolte, le barriere  sottomarine artificiali, le barriere dissipatrici, i pennelli artificiali (perpendicolari rispetto alla riva) ed altre ancora; abbiamo, di volta in volta, sentito o letto il parere di illustri esperti, quasi sempre in contrapposizione tra loro; addirittura, abbiamo assistito ad accademici contrasti tra  l’Università di Padova, l’Università di Genova, il WWF ed il NOMISMA, per non parlare dei ripetuti e contradditori interventi dell’ Autorità Portuale.
In realtà, quando io esaminavo, con la dovuta attenzione, tutte queste proposte, da vecchio medico ormai fuori dall’ attività professionale, mi ritornavano alla mente i cosiddetti FARMACI SINTOMATICI, vale a dire  quei farmaci che venivano e vengono tuttora utilizzati non già  per intervenire sulle CAUSE della malattia, bensì unicamente sui SINTOMI indotti dalla malattia stessa.
Ed al pari di questi farmaci, ho la netta impressione (confermata, purtroppo dai fatti) che le soluzioni proposte (o adottate) o non incidono assolutamente sulla MALATTIA EROSIONE, o hanno semplicemente un effetto illusorio e consolatorio o, addirittura, possono avere delle Controindicazioni e degli Effetti Indesiderati.

– Esiste, tuttavia, una proposta seria e concreta, avanzata a suo tempo ( settembre 2005) dall’ Amministrazione Provinciale di Savona; l’ assessore Paliotto, attraverso  gli organi di informazione, aveva  articolato la sua proposta in tre tempi:

1)  Studio della dinamica costiera; avvio del monitoraggio della linea di costa; indagine conoscitiva sullo stato di fatto delle opere esistenti;

2) Studio sull’ interazione ed integrazione del regime idrogeologico e meteo-marino;

3) Redazione della carta del rischio erosione e tipologia degli interventi auspicabili.

Tuttavia, per scendere  al concreto e per rispondere alle attese dei cittadini, è necessario, a questo punto, porre due domande:

– E’ trascorso un anno da quella proposta; quali passi avanti, nel frattempo, sono stati fatti?

– Quale è, in proposito, il parere della Port Authority, della Capitaneria di Porto, dei Comuni dell’ intero litorale provinciale e, soprattutto, della Regione Liguria, visto che questo Ente, alla luce dei dati numerici sopra citati (e mai smentiti) sulla cementificazione costiera, sta percorrendo un’ altra strada?

 

 ALDO PASTORE      19 settembre 2006

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