IL TRAVAGLIO USATO
IL TRAVAGLIO USATO |
IL TRAVAGLIO USATO |
I dati della disoccupazione hanno raggiunto nella provincia di Savona le 24000 unità. Una cifra altissima, anche in presenza della crisi italiana e internazionale. Una crisi profonda e strutturale a cui, tuttavia, la nostra provincia avrebbe potuto tenere meglio. Noi sappiamo che il mix industria, agricoltura, servizi dovrebbe essere garanzia di maggior resistenza contro gli effetti devastanti della recessione.
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Nel caso di Savona, questi dati chiamano in causa responsabilità collettive ed errori strategici gravissimi, ma anche responsabilità soggettive che non possono ulteriormente essere taciute. Intanto la politica concertativa tra le parti sociali ha portato a questi risultati. Certo ci sono pesanti responsabilità imprenditoriali per il ruolo , anche sociale, che le imprese avrebbero dovuto giocare. Tuttavia l’appiattimento sui soliti logori obiettivi (raddoppio della centrale Tirreno Power e piattaforma Maerks) ha prodotto un impoverimento della proposta, sul versante delle organizzazioni sindacali a dir poco paralizzante. Il vuoto di proposte alternative consiglierebbe di far tornare al “travaglio usato” (ammesso che ne abbiano uno) la gran parte della dirigenza. Non capiamo che cosa ci sia di così disdicevole nel ritornare alla onorata professione di vigile urbano, verso la quale, magari, ci fu più predisposizione. L’economia, con cui ci si vuol misurare, richiede elevate competenze strategiche che non si improvvisano, pena l’attuale paralisi. Anche, sotto questo profilo, si segnala la latitanza del movimento cooperativo di ogni colore. A gestire l’esistente sono capaci tutti, ad inflazionare l’offerta commerciale anche, con l’apertura di centri commerciali che hanno l’effetto di stroncare il piccolo commercio e far crescere la disoccupazione, spopolando i centri storici delle città. Per la verità c’è l’intervento nei servizi sociali, dove dati i tagli di Monti, non si fa che piangere. Ma scusate il rischio d’impresa? L’Emilia e Romagna, da questo punto di vista sembra la luna. |
Anche politici ed amministratori locali non hanno reso al meglio. Si pensi alla Valbormida, area elettorale del Presidente della Commissione regionale della Sanità, che è riuscito a passare trionfalmente di sconfitta in sconfitta (due nomi a caso Ferrania e Cartiera Valbormida) e per giunta non è riuscito a contrastare la chiusura di un Pronto Soccorso che serviva tutta la vallata, zona montana e disagiata.
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Non sarebbe opportuno che, oltre a cambiare l’ennesima casacca partitica, riconsiderarsi con favore un ritorno alla primaria attività di medico anestesista? Ma naturalmente, per adesso, rimane in buona compagnia di consiglieri regionali di maggioranza segnalatisi anch’essi per aver fatto davvero pochino.
Poi c’è la Provincia con politiche attive del lavoro sempre da incominciare. E’ stata fatta una riflessione su come vengono spesi i soldi della formazione professionale. Et last but non least il ruolo del sindaco di Savona, rottamatore in trasferta e conservatore in casa. Confessiamo di non conoscere e se c’è il nome dell’assessore all’economia, ma ci viene da chiedere a Berruti quanti posti di lavoro ha creato la sua amministrazione, che non siano quelli dei suoi quattro o cinque diretti collaboratori. E’ per caso allo studio un necessario piano di riqualificazione urbana, riqualificazione si badi non nuovo cemento, che darebbe un po’ di respiro e un po’ di lavoro all’esangue edilizia. Il Presidente dell’ANCI Del Rio ha dichiarato che il gettito dell’IMU andrà tutta ai Comuni ( pare che siano esluse le entrate per gli immobili industriali sciaguratamente). Non sarebbe il caso di Noi sosteniamo che anche su questi interventi si potrebbe alimentare una seria piattaforma rivendicativa sindacale da mettere al vaglio di un’autentica concertazione e non all’attuale immobilistico gioco delle parti, con l’intendimento di sbloccare le situazioni più incancrenite come quella della FAC, della Piaggio, dei cantieri Baglietto e della Piaggio. Vogliamo sapere se esiste ed è aperta un’autentica vertenza SAVONA. Un ultima precisazione: in queste poche righe non abbiamo parlato del Centro Destra, perché. estimatori di Wittgenstein, di “quello di cui non si può parlare bisogna tacere” e rimando in proposito alla “Storia del nulla” di Sergio Givone. Auguri! UGO TOMBESI |