Il sindaco di Alassio condannato per razzismo
Il sindaco di Alassio
condannato per razzismo
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Il sindaco di Alassio
condannato per razzismo
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“Il problema è iniziato il mese di giugno dello scorso anno”, ha dichiarato il sindaco di Alassio in merito alla recente condanna per razzismo, “con il forte flusso di immigrati che causavano seri problemi nell’estremo ponente ligure al confine con la Francia. Tra queste persone si sono verificati casi di scabbia ed essendo a meno di 50 km dal nostro territorio alle porte della stagione turistica e balneare, ho deciso di emettere un’ordinanza a favore di turisti e residenti nella quale si diceva espressamente che persone senza fissa dimora provenienti da alcune aree geografiche di Asia, Africa e Sud America non potessero soggiornare nel comune di Alassio se prive di certificato sanitario”.
“Questa non è un’ordinanza antirazziale”, prosegue Canepa, “ma a tutela del territorio, ed alcune associazioni fanno ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), il quale lo rigetta perché i ricorrenti non hanno i requisiti per farlo e non entra nel merito dell’ordinanza. Successivamente, la Procura della Repubblica eleva verso di me una sanzione penale pecuniaria di un mese di reclusione sostituita da 3750 euro di multa. Avrei potuto chiedere il patteggiamento che avrebbe ridotto la sanzione o chiedere i lavori socialmente utili, ma certo di dimostrare la mia innocenza, ho ritenuto opportuno presentare opposizione nei termini di legge. Attendo l’evolversi della situazione e ho ricevuto attestazioni favorevoli sia dai miei concittadini che dai miei colleghi sindaci. Io non sono razzista nei fatti e nei pensieri e rifarei tutto cosa ho fatto. Le persone troppo spesso si fanno strumentalizzare dalla demagogia e dal falso buonismo e credo che occorra guardare in faccia alla realtà e che ciascuno tragga le proprie conclusioni. Siamo contrari all’accoglienza indiscriminata e che non tuteli la salute dei cittadini, dei turisti e delle imprese locali. Il lavoro che faccio lo svolgo senza finire sui giornali e sui social network e lo faccio per il bene della mia città e del territorio senza fini personali e spesso incontro difficoltà ed ostacoli che affronto con la serenità di chi fa il proprio lavoro con onestà e trasparenza”.
“Il problema dell’immigrazione è un business che viene gestito male da persone senza scrupoli che sotto una fantomatica legittimità lucrano sulle spalle dei migranti e a danno dei cittadini e mi sento in dovere di porre l’attenzione sulle stazioni ferroviarie italiane e sull’immagine che viene fornita a chi arriva e parte dalle nostre città”, conclude il sindaco Canepa. SELENA BORGNA
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