IL PROIBIZIONISMO AIUTA LE MAFIE

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Riproponiamo la Trentacinquesima puntata
IL PROIBIZIONISMO AIUTA LE MAFIE 

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Riproponiamo Trentacinquesima puntata
IL PROIBIZIONISMO AIUTA LE MAFIE 
 

Nel quotidiano turbinio di Notizie Web, televisive e giornalistiche è passato, quasi in silenzio, IL RAPPORTO WAR ON DRUGS, pubblicato, proprio in questi primi giorni di Giugno, dalla GLOBAL COMMISSION ON DRUG POLICY; mi permetto di aggiungere che si tratta di una voce assai autorevole, essendo, essa, pronunciata da una Commissione Indipendente, voluta dalle NAZIONI UNITE (ONU) per esaminare nel dettaglio ed, eventualmente, rielaborare la POLITICA GLOBALE SULLA DROGA.

 Ed allora, nel silenzio quasi assoluto di notizie che riguardano questo specifico argomento, vediamo di leggere assieme, carissimi Amici, la PARTE INIZIALE DI QUESTO RAPPORTO:

– LA GUERRA ALLE DROGHE E’ FALLITA

– HA AVUTO CONSEGUENZE DEVASTANTI PER PERSONE E SOCIETA’ IN TUTTO IL MONDO

– C’E’ BISOGNO URGENTE DI UN CAMBIAMENTO RADICALE NELLA POLITICA DI CONTROLLO DELLE SOSTANZE STUPEFACENTI.

Si tratta, come ben potete comprendere, di affermazioni drastiche che sconfinano nella drammaticità, ma che,  purtroppo, vengono avvalorate dalla lettura dei dati, riportati nel Rapporto stesso.

Pietro Greco, in un suo pregevole Servizio Giornalistico (datato 20 Giungo 2011), ha sintetizzato il tutto in queste parole:

“50 anni dopo la Convenzione dell’Onu sulle sostan­ze stupefacenti e 40 anni dopo che Richard Nixon ha dichiarato la «guer­ra alla droga», il risultato è che le so­stanze stupefacenti sono più diffuse che mai: dal 1998 al 2008 i consuma­tori di oppiacei nel mondo sono pas­sati da 12,9 a 17,4 milioni con un incremento del 34,5%; i consumatori di cocaina sono passati da 13,4 a 17 milioni con una crescita percentuale del 27%; i consumatori di cannabis, infine, sono passati da 147,4 a 160 milioni con un incremento dell’ 8,5%.”

Ma dall’esame del RAPPORTO WAR ON DRUGS emergono ulteriori elementi, che vengono ad aggiungersi ad altre precedenti comunicazioni (con relativi commenti); ecco in estrema sintesi, la REALE SITUAZIONE ATTUALMENTE ESISTENTE IN QUESTO SETTORE, A LIVELLO PLANETARIO:

1) LE MAFIE MONDIALI SONO PIU’ RICCHE E POTENTI CHE MAI.

Malgrado non siano mancati successi, per così dire, militari e numerose bande di trafficanti siano state sgominate, le Organizzazioni Malavitose che, a livello mondiale, gestiscono il Mercato della Droga, si sono dimostrate invincibili e simili ad IDRE DALLE CENTO TESTE: se ne toglie una e, subito dopo, ne spunta un’altra.

 2) LE SCELTE POLITICO-ECONOMICHE PERSEGUITE, SINO AD ORA, DALL’ONU PER LIBERARE I CONTADINI DELL’AFGHANISTAN DALLA SCHIAVITU’ DELL’OPPIO, INCENTIVANDO ALTRE PRODUZIONI AGRICOLE, NON HANNO DATO I RISULTATI SPERATI, per la semplice ragione che, ad un contadino afghano, la rendita finanziaria, derivata dalla coltivazione dell’Oppio, (anche se modestissima, se noi la rapportiamo agli ampi guadagni di tutti gli altri componenti della vasta filiera di addetti allo spaccio) è, tuttavia, superiore di almeno dieci volte rispetto a quella riferita ad altre produzioni agricole, anche se fondamentali per l’alimentazione umana.

 Analogo discorso può essere fatto, per quanto concerne la COLOMBIA; d’altra parte, già nell’Anno 2008, la situazione, esistente in questa Nazione, era stata magistralmente descritta dal Quotidiano “THE INDEPENDENT”; riporto uno stralcio di quel Servizio Giornalistico:

“Gli interessi del narcotraffico si inseriscono nel quadro di una situazione politica precaria, intrecciandosi a quelli dei guerriglieri rivoluzionari della FARC e dei paramilitari delle AUC.
I fiumi di denaro che scaturiscono dal mercato della droga rappresentano l’elemento fondamentale che alimenta un conflitto sanguinoso di fronte al quale il governo si rivela impotente: ogni anno, circa 3.000 colombiani perdono la vita in agguati ed attentati terroristici.
E’  un bilancio da guerra civile, cui si aggiungono i tre milioni di rifugiati: uomini, donne, bambini costretti ad abbandonare  le loro case, comunità rurali e tribù locali, schiacciate dalla violenza dei trafficanti.
La lotta per l’influenza politica e per il controllo del territorio è spietata e fa largo uso dello strumento dei sequestri:  sono più di 2.000, oggi, gli ostaggi in mano ai rapitori.
Ma, è una guerra che miete vittime anche con le mine, piazzate da Narcos e guerriglieri a protezione delle coltivazioni di coca; dal 1990, quasi 500.000 persone sono state uccise o mutilate dall’ esplosione di questi ordigni.
Spietati e scaltri, i Narcos, per salvare la loro fonte di guadagno, invadono le riserve protette per deforestarle e convertirle in piantagioni di coca.
 

E’ uno sfregio ambientale, che si aggiunge alla tragedia umanitaria, in uno scenario di crisi endemica che, ormai, non fa più notizia: mentre in Europa ed in America si consuma, sempre di più, coca, la verde Colombia e’ in ginocchio.”

Per completezza d’esposizione, aggiungo a queste incontestabili considerazioni di THE INDEPENDENT che:

– LA COLOMBIA E’ LA MAGGIOR PRODUTTRICE DI COCA AL MONDO (IL 60 PER CENTO DEL TOTALE) LA QUANTITA’ DI COCAINA, PRODOTTA NEL 2008, E’ STATO PARI A 843 TONNELLATE;

– IL PREZZO APPROSIMATIVO DI UN CHILOGRAMMO DI COCA IN COLOMBIA E’ PARI 1.900-2000 DOLLARI (DATO DELL’ANNO 2009)

– PREZZO APPROSIMATIVO DI UN CHILOGRAMMO DI COCA IN EUROPA E’ PARI A 40.000 DOLLARI (DATO DELL’ANNO 2009)

Esaminata, dunque, la situazione Socio –Economica dei due maggiori produttori mondiali di OPPIO (AFGHANISTAN) e di COCAINA (COLOMBIA), possiamo e dobbiamo constatare (dati alla mano) che la POLITICA PROIBIZIONISTA, PORTATA  AVANTI A LIVELLO GLOBALE, VIENE AD ESSERE INCOMPATIBILE (in modo drastico ed incorreggibile) CON LA CONDIZIONE POLITICA , AMBIENTALE  ED UMANITARIA DI ENTRAMBI I PAESI.

 3) Ma l’approccio repressivo non ha determinato solo il fallimento nel contrasto alla diffusione della dro­ga e all’illegalità. Vi sono state, so­stiene la Global Commission on Drug Policy, altre conseguenze negative: La criminaliz­zazione delle persone che consuma­no sostanze stupefacenti (che creano dipendenza) si è trasformato in uno marco negativo  che ha concretamente impedito la pre­venzione e la cura di malattie gravi, come l’Aids.

 Nelle Nazioni che hanno un approccio meno repressivo nel trat­tamento dei consumatori di droga (come la Germania, la Gran Breta­gna, la Svizzera, l’Australia) l’inci­denza della contaminazione l’Hiv tra chi si inietta stupefacenti è sem­pre inferiore al 5%, mentre risulta superiore al 10% in Francia o Ma­laysia, e addirittura al 15% in Porto­gallo e negli Usa, ovvero nei Nazioni che posseggono una metodologia  più repres­siva.

Non a caso, a trent’anni di distanza dalla scoperta del Primo Caso al Mondo di AIDS (6 Giugno 1981), questa affezione virale continua ad essere considerata la PEGGIORE PANDEMIA DELLA STORIA DELL’UMANITA’, con oltre 60 MILIONI DI INFEZIONI, QUASI 30 MILIONI  DI MORTI E NESSUNA CURA DEFINITIVA IN VISTA (GIUDIZIO DELLA O.M.S.)

E’ NECESSARIO, DUNQUE, CAMBIARE STRATEGIA: così sostiene la COMMISSIONE DELL’ONU la quale (desidero ricordarlo) non è composta soltanto di Politici, ma continua ad avvalersi dell’apporto tecnico e scientifico di gruppi internazionali di esperti.

D’altra parte, già in un recente passato, anche alcuni Economisti si erano pronunciati per una radicale metodologia di confronto con il PROBLEMA DROGA : desidero citare, in particolare, lo studio, condotto negli Stati Uniti da Gary Becker (Premio Nobel per l’Economia nell’anno 1992) e pubblicato, nel 2006, dal Journal of Political Economy. Ovviamente, l’argomento interessa anche (ed in misura significativa)la nostra amata Italia; riporto, in proposito, quanto avevo scritto, su questo tema, in data 30 Novembre 2009:

– Dobbiamo prendere atto dei fallimenti raggiunti dall’attuale strategia, rigorosamente proibizionista, sostenuta dal Governo Italiano; abbiamo sempre sentito parlare di LINEA DURA E TOLLERANZA ZERO NEI CONFRONTI DI CHI FA USO DI DROGHE (ANCHE LEGGERE).

Quali sono stati  i risultati, assolutamente negativi, sino ad ora raggiunti?

Eccoli: 

– ULTERIORE DIFFUSIONE, SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, DEL FENOMENO DROGA, inteso non soltanto come aumento del numero dei CONSUMATORI, ma, soprattutto, del numero degli SPACCIATORI; i quali, con il trascorrere del tempo, hanno modificato, addirittura le loro caratteristiche tipologiche, nel senso che non si tratta più di soggetti in età minorile o di poveracci, rivestiti con abiti dimessi, ma di soggetti di alto rango, in giacca e cravatta, legati, per di più, ad altre attività illegali o, addirittura malavitose;

– Di conseguenza, otteniamo un ULTERIORE AUMENTO DELLA CRIMINALITA‘, con il progressivo sorgere ed accentuarsi dei legami intercorrenti tra il MERCATO DELLA DROGA ed il mercato dell’ USURA, (sempre più diffuso) con il dilagante settore dell’EDILIZIA RESIDENZIALE E ABITATIVA ABUSIVA  e con il MERCATO DELL’ESPORTAZIONE ILLEGALE DEI CAPITALI IN BANCHE EXTRA-NAZIONALI;

– MASSICCIO, ma sopratutto, IRRAZIONALE IMPIEGO DELLE FORZE DELL’ORDINE, che ha condotto  e condurrà sempre di più in avvenire,  a causa dell’illogicità dell’attuale sistema repressivo, ad un’ AUMENTO DEGLI ARRESTI e ad una DIMINUZIONE DEI SEQUESTRI;

STRAORDINARIO SOVRACCARICO OPERATIVO DEI NOSTRI TRIBUNALI, con evidente CRISI DELLA GIUSTIZIA, che rischia di condurre alla paralisi l’intero Sistema Giudiziario; impegnato a discutere, prevalentemente, IL REATO DI DETENZIONE E CONSUMO DI DROGA;

 
INNATURALE SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI: pensiamo in proposito, che oltre un terzo dei detenuti italiani è imprigionato per spaccio o uso di sostanze stupefacenti; 
 

 LO SQUILIBRIO FINANZIARIO, che l’intero MERCATO DELLA DROGA arreca alle Casse del nostro Stato; noi tutti lo possiamo riassumere in questa complessiva tipologia di spesa (Poliziotti – Tribunali – Carceri) e possiamo facilmente immaginare quanto essa venga ad incidere sulla nostra fragile economia.

Nasce da queste considerazioni, fatte proprie dalle Nazioni Unite, l’esigenza di percorrere strade nuove: occorre favorire gli innovativi esperimenti con PROGRAMMI DI ASSISTENZA, in uso, ormai consolidato, in molti Paesi Europei e in Canada; occorre, soprattutto, rispettare i diritti umani dei tossicodipendenti, abolendo tutte quelle pratiche (come la Detenzione Forzata, il Lavoro Forzato, la Coercizione Fisica e Psichica) che vengono spesso utilizzate come trattamento  e che, sostiene la Commissione ONU, devono essere considerate abusive.

Dobbiamo infine, avviare una NUOVA POLITICA in questo settore, partendo da questo fondamentale concetto:

I DANNI ARRECATI ALL’INTERA NOSTRA SOCIETA’  DAL MERCATO DELLA DROGA NON DERIVANO TANTO DAI CONSUMATORI, QUANTO, INVECE, DAGLI SPACCIATORI (INTERNAZIONALI E NAZIONALI), CHE SOVRAINTENDONO ALL’INTERO SETTORE.

DOBBIAMO, QUINDI, DARE BATTAGLIA (CON CONCRETE POSSIBILITA’ DI VITTORIA) AI GESTORI, GRANDI E PICCOLI, DI QUESTO MERCATO.

DOBBIAMO, INFINE, CREARE OPPORTUNITA’ DI VITA (E, CIOE’, DI STUDIO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, LAVORO, CULTURA E DIVERTIMENTO) PER LE GIOVANI  GENERAZIONI, FONDANDO IL MONDO DEL FUTURO SU ALTI ED INNOVATIVI VALORI ETICI ED IDEALI.

 

23 Giugno                                  Aldo Pastore 

 

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