Il porto Spotorno-Noli

I cantastorie del porto Spotorno-Noli
Piccola cronistoria di fatti veri
La colpa sarà degli ‘incalliti comunisti’?

 I cantastorie del porto Spotorno-Noli

Piccola cronistoria di fatti veri
La colpa sarà degli ‘incalliti comunisti’?

Noli-Spotorno – Fiato alle trombe: il 2011 si chiude con l’ottantasettesimo articolo, sommati tra i due quotidiani locali più diffusi (Il Secolo XIX e La Stampa), affinché si rimuovano tutti gli ostacoli e siano neutralizzati gli oppositori alla realizzazione del porto turistico Spotorno-Noli.

 

Le due cittadine – pare secondo alcuni luminari –  sarebbero scampate a ‘cemento selvaggio’ e per questo dotate di grande pregio ed attrattiva turistica nazionale ed internazionale. Di potenzialità ricettiva e alberghiera.

 

Ma basterebbe il porticciolo per sbloccare finalmente un rilancio in grande stile di alberghi, negozi, bar, ristoranti, pizzerie, attività artigianali, posti di lavoro per giovani diplomati e laureati

 

 Perché se è vero e documentato che in altre località della Liguria e non solo, i porti non hanno arrecato i benefici tanti sbandierati, in termini di volano al turismo di qualità, al benessere, questo non dovrebbe succedere a Spotorno e Noli?  Il miracolo si ripeterà, basta riproporlo senza stancarsi di arrossire.

Tra i tanti a non avere più dubbi sulla indifferibile utilità economica, turistica e sociale del porto, si è recentemente distinto il sindaco di centro sinistra di Spotorno, Gianpaolo Calvi. Un ex democristiano di sinistra, ex dipendente Fiat, persona stimata già con esperienza di primo cittadino e stretto collaboratore dell’ex sindaco Bruno Marengo, da sempre figura della sinistra ‘pulita’ e scomoda. Poco sensibile agli affari&politica.

Il sindaco-amministratore di condomini, GianPaolo Calvi, versione 2011, ha potuto dichiarare al Secolo XIX  del 30 novembre scorso: “Se riusciremo a realizzare il porticciolo creeremo  un importante volano turistico del quale usufruirebbe l’intero comprensorio. E in un momento di crisi come quello attuale la stragrande maggioranza dei cittadini sono d’accordo. Dobbiamo dare una risposta  ai tanti diportisti e ai tanti che amano il turismo nautico. Sarebbe un volano sicuramente unico per la promozione e lo sviluppo di tutto il comprensorio”.

Insomma, l’esperto Calvi non solo può rassicurare i concittadini che tifano per l’infrastruttura a mare, ma potrà essere chiamato a testimone autorevole in tutte le località del nostro ponente che possiedono un porto, magari nuovo, ed altre che sono in attesa di costruirlo. Non bisogna avere ripensamenti, dubbi. Se finora nonostante la presenza degli approdi non si è visto all’opera il “volano” del rilancio, occorre munirsi di pazienza ed ascoltare i veri oracoli capaci di consigliare le mosse giuste.

Un luminare di strategie pare sia considerato da tempo il vice sindaco, Franco Riccobene, commerciante ed albergatore di successo, che il 26 ottobre aveva anticipato il tam-tam rilanciando: “Con il porto risolveremo i problemi ambientali dal momento che è  la discarica a minacciare il golfo ed il turismo. E poi il nostro porto è stato  fortemente ridimensionato.  Tutti dovrebbero conoscere i danni sullo sviluppo della poseidonia a fronte delle mareggiate che investono la discarica stessa e non fu colpa dei cittadini spotornesi se lo Stato 50 anni fa decise di scaricare in questa zona 180 mila metri cubi di materiale, forse inquinante, su una superficie di 20 mila mq. A chi tocca bonificare?”

 E una più penetrante strategia, capace di dare sicuri frutti, è quella annunciata sempre da La Stampa del 14 dicembre 2011 con il “Fronte unico per il porto turistico. Spotorno, Noli, Vezzi Portio e Bergeggi uniti per far cambiare idea alla Regione” .

Già, una Regione “rossa”, al suo secondo mandato, che si trova ad amministrare una Liguria che è prima in classifica, in Italia (dati Istat), per l’avanzare del cemento, dei metri cubi, delle seconde case, e per la distruzione delle aree agricole.

 In compenso nessuno ci può finora  privare del primato di densità boschiva, che come tutti ricorderanno ha puntualmente beneficiato delle mancate promesse di rimboschimento. Lo può testimoniare proprio il territorio di Spotorno e dintorni.

Insomma in Regione bisogna mettere una volta per sempre nell’angolino, con le dovute maniere, quanti si sono pronunciati con un no al nuovo porto. Si sono intestarditi con le priorità ambientali.

La prima bocciatura del Via,  il 24 novembre del 2004, la seconda nell’aprile del 2011.  Nei due casi si trattava di verificare la fattibilità di tre proposte progettuali. Nel 2004 è stato sufficiente accertare l’invadenza della poseidonia.  Nel 2011, purtroppo,  i moli  sconfinavano seppure in modo più limitato sempre nelle ‘praterie’ che forse, non a tutti è noto, si trovano già a cinque metri dalla costa e favoriscono il tanto ricercato ed auspicato patrimonio ittico del nostro mare (un vero tesoro per i pescatori e attrattiva culinaria)  e secondo gli esperti in fase di espansione, ripopolamento. 

Chissà che sorte avrebbe – a Noli e Spotorno – un referendum popolare sul “tema” porto turistico, premettendo un’adeguata informativa. Ovvero i cittadini siano informati compiutamente tra “pro” e “contro”.

Del resto è difficile meravigliarsi, restare sorpresi dal fatto che quanti, al di fuori dei canonici canali informativi, si sono espressi contro l’opera a mare (vietata, diciamolo senza perifrasi, dalle norme europee a salvaguardia della poseidonia) siano stati sistematicamente ignorati.

L’ex sindaco Dc di Noli, Carlo Gambetta, ha scritto su Trucioli in modo chiaro, preciso, senza mai essere stato smentito. Molto interessante l’intervento di un operatore turistico, Pinuccio Bausone, che ha firmato di recente una lettera aperta al sindaco di Spotorno ed ai consiglieri comunali, tutti.  Il titolo “Egregio signor sindaco e p.c. ai consiglieri comunali. Riflessioni e proposte. C’è un’alternativa al porto” (Vedi…..archivio Trucioli Savonesi).

Forse il “porto non s’ha da fare” per colpa dei “troppi comunisti che ancora dominano il nostro Paese” direbbe un ‘galantuomo’ come Silvio Berlusconi.  Forse ha prodotto frutti il seme che era stato coltivato dal 15 dicembre 2002 quando venne diffuso il ‘libretto rosso” (vedi copia copertina) ad opera del partito della Rifondazione comunista. Dal titolo: “Porto turistico Spotorno-Noli, un esempio di sviluppo insostenibile”, contenente gli atti del convegno, edito dal gruppo consiliare della Regione Liguria, Folta, all’epoca la rappresentanza di relatori, esponenti della politica e della società civile (vedi pagina).

Ad aprire il convegno Piero Penner, oggi esponente di spicco e di autorevolezza, nella giunta comunale di Noli, all’epoca  segretario del Circolo Spotorno-Noli-Vezzi Partito per Rifondazione comunista. Molto interessante e documentatissima fu la relazione del geologo e compagno, Giampietro Filippi- non era ancora futuro assessore provinciale – ,  e successivi incarichi di lavoro importanti anche in quel di Noli (fabbrica dei refrattari e box soggetti a frana).

Il geometra Penner, dipendente comunale a Quiliano, scriveva (leggi il testo…), tra l’altro: “….E’ assurdo compromettere le nostre coste, il nostro territorio, per favorire ed arricchire solo pochi, per favorire una speculazione edilizia e realizzarew un porto che secondo noi sarà solo fine a se stesso e non porterà niente ai due paesi perché sarà una città galleggiante chiusa in se stessa…”.

Da allora i progetti sono cambiati, niente case fronte porto. Resta il problema del recupero urgente della discarica di località Serra. Non sono mancate le proposte alternative, come quella di Bausone per realizzare un’ampia terrazza sul mare ed una promenade degna di questa nome che unisca a Noli.

C’è un interrogativo finale di grande importanza, come ricordava all’epoca il geologo Filippi. La tutela del bene primario delle spiagge a levante del porto. I bagni marini  di Spotorno inizialmente si erano mobilitati, ma ci ripensarono. Ebbene, ad oggi, nessuno può garantire che non accada quanto è avvenuto, ad esempio, a Pietra Ligure e Borgio con la costruzione del porto di Loano. Ingenti interventi e spese per ripascimenti a mare. E purtroppo, come ha già dimostrato Carlo Gambetta a Noli, non sono sempre utili, possono creare danni, disastri, perché la natura non può essere violata e alla fine si riprende ciò che è stato sottratto.

E’ per questo che continuare a vendere illusioni  sul volano turistico del porto, al di là dei possibili elementi erosivi al litorale di Spotorno, è fuorviante. E la tradizione lavorativa dei pescatori dove la mettiamo?

Potrebbero essere il bis alla speculazione. Come? Il sistematico annuncio della nascita di nuovi alberghi di lusso a quattro e cinque stelle, da Varazze ad Andora. Ignoranza, malafede, inganno, ingenuità? A chi giova la campagna dei contaballe/cantastorie estesa a Spotorno e Noli?

R.T.

 

18  dicembre 2011

 

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