“Il nostro cammino di speranza”

Debora Geido, firma de Il Letimbro, racconta in prima persona il pellegrinaggio a Roma vissuto con i ragazzi della Pg savonese

“Il nostro cammino di speranza”

Debora Geido, firma de Il Letimbro, racconta in prima persona il pellegrinaggio a Roma vissuto con i ragazzi della Pg savonese

“Il nostro cammino di speranza”

 “Esperienze forti e lo stimolo delle parole del nostro vescovo Gero e del Papa che ci ha invitato a sognare in grande”

I giovani delle diocesi di Savona e Tortona a Roma sulle orme di sant’Agostino. Si è svolto dal 5 al 12 agosto il pellegrinaggio “Desidera e cammina” progettato dall’equipe di Pastorale giovanile diocesana, assieme ai colleghi di Tortona che, partendo da Roccaforte Ligure, ha portato i giovani a Volpedo, Tortona e Pavia. Il cammino è proseguito a La Spezia e Porto Venere per il Sinodo dei giovani dove tutti i pellegrini liguri coinvolti nell’evento nazionale “Per mille strade, siamo qui”, si sono riuniti in un momento di condivisione e di testimonianza.  Da lì il viaggio verso Roma per incontrare papa Francesco al  Circo Massimo. A seguire, grande concerto e notte bianca nella capitale, che ha visto le chiese aperte per la preghiera  e la confessione. Infine i giovani hanno partecipato alla Messa in piazza san Pietro e all’Angelus. Coinvolti circa una cinquantina di giovani della diocesi savonese, di età compresa dai quindici ai trent’anni, accompagnati dal vescovo Calogero Marino e dai sacerdoti don Andrea Camoirano, don Luis Becerra, don Michele Farina e dal diacono don Gabriele Semeraro. Al cammino ha partecipato una giovane da anni firma de Il Letimbro, Debora  Geido, che in esclusiva per il mensile Il Letimbro racconta in  prima persona la sua esperienza.

 


 

Cammino è desiderio, è sorpresa, è scoperta di sé. Ogni tappa insegna qualcosa, nelle salite e nelle discese, così come nelle gioie e nelle difficoltà, il motore è la speranza e la sete di conoscenza. In questo pellegrinaggio ho imparato a guardare le stelle e a interrogarle. Questa esperienza, passo dopo passo, mi ha insegnato che la verità abita nel profondo del nostro cuore, e che quello che noi cerchiamo in Dio in realtà è ciò che lui ricerca per noi. “Non importa se credi o no, è Lui che crede in te”, diceva padre Pio e così quella fame di risposte, non si trova che dentro di noi. Sant’Agostino ci ha insegnato che desiderio non è  altro che un andare verso le stelle, per colmare quel divario tra noi e Dio. E così la vita è una continua ricerca, accompagnata dalla nostalgia e dall’attesa. Ma durante il cammino bisogna imparare anche ad accettare e affìdarsi. Me l’hanno insegnato i bambini del “Cottolengo” di Tortona che abbiamo incontrato lungo il nostro pellegrinaggio. “E’ più l’amore o il dolore in quel luogo?”. Certamente bisogna guardare con altri occhi e affidarsi alla preghiera e all’amore incondizionato che porta alle origini più remote. E per tornare alle origini, assieme ai miei compagni ho rivissuto l’esperienza del battesimo. Nel Duomo di Tortona abbiamo fatto memoria di quel sacramento che è fonte del  nostro cammino. 

 “Qual è il mio ruolo in questo  mondo, qual è la mia missione in questa vita?”. 

 


 

Ecco, quell’acqua che illumina è lì per dare risposte a chi è alla ricerca di un senso. Ma la ricerca non si fa da soli. E’ durante ogni tappa che abbiamo scoperto chi siamo  attraverso la condivisione e la fratellanza. “Dio è sorpresa, cammino è sorpresa”, ha detto il vescovo Gero che ci ha accompagnato nel  pellegrinaggio. Non dobbiamo mai smettere di meravigliarci e di sognare, ed è su questo che si è concentrato il messaggio di papa Francesco che abbiamo incontrato a Roma.  E’ stata un’emozione unica  trovarsi nel Circo Massimo straripant di giovani animati dall’entusiasmo della fede. Eravamo 90mila, una folla immensa, che è scoppiata d’eccitazione quando è arrivato il Santo Padre! Non avevo mai visto un abbraccio del genere.

Lo abbiamo ascoltato come un padre, come una guida. “Siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni”, ci ha detto Francesco allontanando in noi quella paura e quell’incertezza spesso dettate  dalla  mancanza di  lavoro e di punti di riferimento per il futuro. Lui, che in questa società forse è l’unico a stare veramente vicino ai giovani, ci ha incoraggiato a non arrenderci  mai: “Non abbiate paura di sognare in grande e a rischiare per l’amore  vero”. Ci ha dato una forza e una speranza immensa, per questo lo abbiamo accolto e acclamato come una rockstar. E infine siamo tornati a casa, carichi di fatica, ma soprattutto di gioia. Da Savona a Tortona e da Porto Venere a Roma siamo “diventati grandi”, lo credo davvero: il nostro cuore si è arricchito. Lo si vedeva dalla luce negli  occhi di ognuno di noi, che abbiamo scoperto come è bello camminare insieme.”

 Debora Geido

 IL LETIMBRO   E’ in uscita    il numero di Ottobre

 

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