IL MALOCCHIO DI NOLI

IL MALOCCHIO DI NOLI!
SOCIETA’ D’AFFARI E I ‘SOLITI’ DEL COMUNE

IL MALOCCHIO DI NOLI!
SOCIETA’ D’AFFARI E I ‘SOLITI’ DEL COMUNE

Noli – Nell’ultimo notiziario ufficiale del Comune di Noli, una pagina dal titolo “Territorio Aggiornamenti” è dedicata ai parcheggi, incompiuti da anni, di via Belvedere e a quello di via IV Novembre. Due vicende che una più dell’altra sono state caratterizzate da vicissitudini giudiziarie, dissesti economici ed ambientali, problematiche in buona parte poco consone alla cultura della “buona amministrazione”.

Partiamo sempre dal principio, fino a prova contraria, dell’esistenza della buona fede e della sempre possibile incapacità umana di prevedere, prevenire. Purtroppo è un leit motiv frequente nel Bel Paese.

IL CASO DI VIA IV NOVEMBRE

E’ scritto nel giornalino comunale: “Nello scorso mese di marzo (2011), terminate le formalità tecniche ed acquisite le varie autorizzazioni necessarie al proseguo dei lavori su via IV Novembre, la società Progetto Noli ha ripreso i lavori di rifacimento tombinatura e sostituzione dei manufatti del Rio Strabella. A causa delle numerose interferenze causate dai vari enti erogatori di servizi (enel,italgas, acquedotto e telefoni) i lavori su via IV Novembre si sono protratti fino a giugno. Nel frattempo – prosegue l’anonimo articolo – a causa del passaggio di competenze dell’Aurelia (da provincia a Anas) è stato acquisito solo nel mese di luglio un parere favorevole alla sostituzione dei manufatti sulla strada medesima. Attualmente i lavori sono in corso di esecuzione. Una volta completati e collaudati gli interventi del rio Stradella la ditta potrà formulare istanza di dissequestro del cantiere e finalmente proseguire i lavori”.

I SOCI DELLA ‘PROGETTO NOLI’

Le voci che si rincorrono, a Noli e a Savona, anche negli ambienti del tribunale e degli studi legali, parlano di acque agitate e di possibili colpi di scena tra i soci della Progetto Noli Spa. Società per azioni con un socio unico, con sede ad Albisola Superiore in corso Ferrari 74; costituita con atto del notaio Antonio Gallavresti di Milano, il 26 settembre 2006.

Nell’oggetto sociale è indicato espressamente: “Costruzione e gestione dell’autosilo da realizzare nel Comune di Noli, via IV Novembre, in regime di project financing, dal subentro nel rapporto di concessione all’aggiudicatario A.T.I…..procederà alla stipula della convenzione per la concessione e la costruzione,  e gestione, con il Comune di Noli,  ed eseguire le opere di costruzione del parcheggio, nonché la conseguente attività di gestione nel rispetto  delle pattuizioni che saranno concordate in sede di convenzione comunale…..; acquistare e vendere partecipazioni ed interessanze  in società ed enti aventi oggetto affine…; prestare  fideiussioni e garanzie reali o personali a favore di terzi; l’attività finanziaria sarà svolta in forma non prevalente…”.

E’ previsto un consiglio di amministrazione con 3 componenti in carica per 3 esercizi. Collegio sindacale 3 componenti effettivi e 2 supllenti sempre con la durata di tre esercizi.

Il capitale sociale  deliberato e versato è di 500 mila euro, con 500 mila azioni del valore di un euro.

Rappresentante dell’impresa, consigliere nominato il 5 ottobre 2010,  e presidente del consiglio di amministrazione dal 29 novembre 2011, Francesco Boca, 48 anni, ingegnere, residente a Novara. Ha tutti i poteri ordinari e straordinari, con firma singola e senza limitazione di importo. Il secondo rappresentante dell’impresa è il dr. Giorgio Bocchino, 52 anni, più noto nell’ambiente savonese, con residenza ad Albissola Marina in via dei Massardo. Ha la delega di operazioni bancarie, rapporti commerciali con i clienti, gestione contabile e fiscale della società. Terzo socio, Roberto Pescio, carica di consigliere, 46 anni,  con domicilio a Savona in via Genova.

Quale socio unico risulta la Cheope Enginering Srl, sede a Novara in via Tadini 2. (vedremo oltre).

 Marco Gatti, 46 anni, di Novara, è presidente del collegio sindacale; sindaco effettivo  Fabio Piazzano, 40 anni, Novara; altro sindaco effettivo Giovanni Acatte, 43 anni, Savona. Sindaci supplenti:  Emanuela Marazzoni, 32 anni, Novara e Claudio Rando, 43 anni, Savona.  

La Progetto Noli  ha una sede operativa ad Albissola Marina in via delle Industrie 67 e inizio dell’attività  il 5 febbraio 2010.

Nell’elenco dei soci e dei titolari di diritti su azioni o quote sociali, depositato il 7 novembre 2011, risulta che le 500 mila azioni ordinarie sono di proprietà della  Cheope Engenering Srl.

I box di via 4 novembre

LA CHEOPE ENGENERING

La società Cheope risulta costituita con atto del notaio Salerno Gabriele, il 22 settembre 2004, sede a Novara, via Tadini 2.

Ha un ampio oggetto sociale.  Studi di fattibilità,  ricerche,  consulenze, progettazioni, direzione lavori, attività immobiliari…. Partecipazione a gara…, pianificazione, bonifiche,  interventi di risanamento di aree inquinate, sia terreni, si acque in genere.  Spurghi, stoccaggio…

Capitale deliberato 10 mila euro.  Dipendenti dichiarati nel 2011: n. 1. Titolari di cariche o qualifiche: Giorgio Bocchino che troviamo nella Progetto Noli Spa, in questo caso come presidente del consiglio di amministrazione nominato il 7 novembre 2011 ed in carica fino alla revoca.  E ancora, un altro socio della Progetto Noli,  Francesco Boca nel ruolo di consigliere.  Una sede secondaria pure ad Albissola Marina in via delle Industrie 67.

Nell’elenco dei soci  ed altri titolari di diritti al 13 marzo 2009 risultano: Occhichiari Srl con 3.333, 34 quote (valuta euro), domicilio ad Albisola Superiore in corso Ferrari 74; con lo stesso numero di quote Guido Carieri, 44 anni,  geologo, Albissola Marina, via Barrili, stesso importo di quote per Francesco Boca.

Alcuni tra i soci, in passato, hanno avuto parte nel progetto di realizzare garage in via Amendola a Savona e scaturirono interventi dell’autorità giudiziaria, oltre a problematiche varie di natura legale. Altro progetto la realizzazione della sede dell’Associazione nazionale alpini (ANA), ad Albisola Superiore.

Tra le indiscrezioni, in attesa di conferma o meno, ricorre l’ipotesi di ‘chiusura’ della Cheope, attraverso la messa in liquidazione. Tra l’altro, le voci sostengono che  tra soci si sia fatto ricorso ad iniziative penali, con relativi procedimenti giudiziari, per asseriti ammanchi.

In tutto questo il Comune di Noli rischia, dopo il triste caso (irrisolto) di via Belvedere (174 box), di restare impantanato nella pastoie dei tempi lunghi e di frantumazione di società. Un ginepraio che non giova all’economia cittadina, al commercio, al turismo, alla qualità della vita e delle infrastrutture. Ad un futuro di fiducia ed ottimismo.

IL FALLIMENTO E IL RICORDO DEL GIORNO  DEL SEQUESTRO

Il 3 luglio 2010, Il Secolo XIX,  a firma di Alberto Parodi, ha titolato: “Box per auto sull’Aurelia, la Procura sequestra il cantiere. Contestate violazioni ambientali ed urbanistiche. Veriche sulla strada”.

Nell’esauriente servizio si ricordava, tra le altre cose: “…Il cantiere con le strutture alterate, manomesse rispetto al progetto iniziale, con errori di calcolo, secondo la Procura, che si trova in via IV Novembre in passato fu oggetto di un fallimento, dell’ Edil Mater. Società titolare della concessione per i box a cui è subentrata la Progetto Noli Spa. In passato furono addirittura rimosse alcune importanti gru abbandonate che incombevano sull’Aurelia”.

Il giornale osservava che l’indagine del procuratore capo Granero e del sostituto Ceccarelli scaturiva anche dal parere di pericolosità espresso  dal consulente della Procura,  ingegner Marco Sobrero che ha fatto presente “una serie di anomalie sui manufatti per l’attraversamento di rio Stradella. Due gli indagati, per il momento (luglio 2010). I sigilli posti dagli uomini della polizia giudiziaria della Capitaneria e dell’Asl che hanno transennato il cantiere. Tra le contestazioni: “Manufatti risultati tagliati,  sottodimensionati rispetto all’utilizzo. Identificati i responsabili del cantiere ing. Francesco Boca ed il geologo Guido Carieri…”.

I box di Via Belvedere

 LA NOTA DI UN LETTORE SU VIA BELVEDERE

Nella stessa pagina del giornalino comunale molto più spazio è stato riservato alla scabrosissima odissea di via Belvedere, di cui Trucioli  ha scritto numerosi articoli, seguendo la vicenda per informare i cittadini, poco informati dai media locali, almeno sull’affaire frana, box, presunte responsabilità.

In tutti questi casi una domanda fa irruzione: come mai non si è prevenuto, da parte del Comune e soci, con adeguati controlli in loco? Non si trattava di piccoli interventi e c’erano in ballo ingenti interessi sia privati, sia pubblici (da tutelare). Purtroppo è accaduto che le stalle sono state chiuse quando i buoi erano scappati, per dare un’idea.

Con un impressionante previsione, soprattutto per le famiglie colpite direttamente dallo smottamento, costrette a lasciare le loro case, chiedere danni attraverso lunghe e costose cause in sede civile e penale.

Ma bisogna ammettere che sul fronte “cemento” e dissesto idrogeologico, a Noli, regna perlomeno sintonia e non belligeranza tra il centro sinistra-sinistra estrema in maggioranza, nelle leve di comando ed il gruppo di opposizione del centro destra. Un caso singolare perché è l’unico lungo i comuni della fascia costiera da Varazze a Ventimiglia. Probabilmente si tratta di politici incompresi. E in totale buona fede. Galantuomini con la G maiuscola.

Dopo aver letto quanto scritto sul “Noli informa (?)” un lettore – non anonimo – ci scrive: “Vi allego copia dell’articolo pubblicato  dal notiziario del Comune di Noli… il progetto dell’ingegner Valter Peisino, per la soluzione del caso-frana-box, edifici coinvolti di via Belvedere, è l’unico progetto condiviso dal Comune, dalla Procura della Repubblica e dall’impresa di messa in sicurezza del versante.  Il progetto citato prevede l’ultimazione dei box, con particolari prescrizioni tecniche,  con lo scopo di realizzare una struttura rigida a contrasto del versante.  Utile leggere quanto costa secondo lo studio Vezzaro di Andora, consulente del Comune, il completamento dell’opera: 650 mila euro. Proviamo a vedere se chi rileva l’operazione e di cui Trucioli ha recentemente riferito in solitaria,  ha margini economici… (saranno i creditori stessi). Sono in essere circa 90 contratti dai quali bisogna ancora incassare il saldo (anticipo circa il 30 per cento), mentre la parte pagata fuori contabilità passa certamente in cavalleria. Gli stessi acquirenti hanno concordato un aumento del corrispettivo dovuto di circa 5 mila euro a box-garage, ma restano da vendere i rimanenti  84 box a 70 mila euro cadauno come media. Vorrei concludere: gli affari li fanno comunque”.

R.T.

 

12 febbraio 2012

 

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