Il fenomeno Grillo in Valbormida

Il fenomeno Grillo in Valbormida

Il fenomeno Grillo in Valbormida
Ad un mese mezzo dalle elezioni si può tentare di esaminare il fenomeno del M5S nei suoi risvolti valbormidesi. L’analisi che ne consegue fa balzare agli occhi una prima questione di fondo: sui due rami della valle, quello ligure e quello cuneese, i risultati sono stati abbastanza diversi, tranne che per Saliceto dove il movimento cinque stelle avuto, in termini percentuali numeri simili a quelle dei cugini liguri, circa il 28%.

 Camerana e Monesiglio sono stati interessati meno dal fenomeno di contestazione della politica, raggiungendo il 22% di voti al M5S. Pare proprio che i paesi, quindi, più legati alle tradizioni, più, come dire, omologati dal “vecchio” modo di vedere la politica, siano più refrattari al messaggio di Grillo e dei suoi.

Da questa ultima considerazione ne discende immediatamente un’altra: in ogni caso ed in ogni paese, il M5S ha ottenuto un notevole successo, diventando se non il primo partito, sicuramente secondo.

Avvicinandosi alcune scadenze elettorali amministrativi, a breve Cengio e Carcare e fra poco più di un anno tutti gli altri comuni, una considerazione va fatta sul peso che la nuova formazione politica potrà avere anche nelle vicende locali. La scarsa radicalizzazione sul territorio costringerà, probabilmente, il M5S a rinunciare a proporre liste a Carcare e Cengio, ma sicuramente si farà avanti qualche rappresentante del movimento per proporre il proprio contributo al governo dei due paesi. È più probabile che, invece, fra un anno ci sia la possibilità di vedere un impegno più marcato dei “grillini” nelle liste locali.

Considerato l’aspetto più specificatamente amministrativo e meno politico della questione, credo proprio che la partecipazione alla vicenda elettorale comunale sarà molto più propositiva, da parte del M5S, di quella avanzata per la formazione del governo dell’Italia. Mi spiego: sarà molto più difficile nel governo dei paesi limitarsi a partecipare per contestare tutto, per dire che “è tutto sbagliato tutto da rifare” alla Gino Bartali.

Le questioni da affrontare saranno molto pratiche e, soprattutto, agli occhi dei cittadini, perché “il paese è piccolo e la gente mormora”. Non ci rimane che mettersi alla finestra ed aspettare di vedere quello che succederà fra poco più di un anno: avremo la risposta al dubbio che ci assilla. E cioè: il M5S è solo nato e vissuto per “distruggere” l’esistente o è in grado di proporre, almeno in ambito locale, soluzioni ai tanti problemi dei nostri Comuni?

Roberto Ponteprino da L’unione Monregalese


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