Il contrappasso di Scajola

Il contrappasso di Scajola

Il contrappasso di Scajola

 

PRIMA La mancata candidatura, alla stregua di un impresentabile, poi l’elezione di alcuni paracadutati poco graditi all’ex ministro e oggi, lui, Claudio Scajola, e sua moglie, Maria Teresa Verda, esposti al pubblico ludibrio. I loro nomi inseriti nell’elenco dei responsabili di abusi edilizi affisso all’albo pretorio del Comune di Imperia e consultabile pure sul sito internet. Lì davanti a tutti, senza filtri né riguardi, perdipiù in un palazzo oggi governato da un sindaco a capo di una coalizione di centrosinistra in compagnia di un manipolo di ex scajoliani.

Dura la vita dell’ex: ex ministro, ex parlamentare, ex monarca assoluto di quello che chiamavano il suo (ex) regno.


A  far finire l’ex ministro e la consorte su questa sorta di lista di proscrizione, è stata la denuncia, risalente a febbraio, da parte della procura per alcune violazioni urbanistiche e paesaggistiche riscontrate nella proprietà di Scajola in cui si trovano la villa, la piscina, il parco, case di servizio, pannelli solari e campetto da calcio.

A giugno il Comune ha provveduto ad una serie di sopralluoghi per verificare le situazioni e far scattare le eventuali sanzioni. Nell’elenco, inviato anche alla Prefettura, e firmato dal segretario generale Andrea Matarazzo, ai coniugi Scajola vengono contestati lavori in assenza del permesso di costruire o in totale o parziale difformità, ovvero violazioni che possono portare ad un ordine di ripristino dei luoghi oppure al pagamento di una sanzione pecuniaria. Ma il segno dei tempi che mutano lo danno quei due nomi così illustri rinchiusi in un quadratino della griglia e sopra alla loro colonna quell’impietoso: “Responsabile dell’abuso”.

MARCO PREVE da La Repubblica

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