IL CONSUMATO ATTORE ZELENSKY

EQUIVOCI. Se è vero che “il medium è il messaggio” secondo la vulgata di McLuhan, occorre riconoscere che il presidente ucraino Zelensky ne sta dando una dimostrazione eloquente. Le sue frequenti apparizioni in video conferenze davanti ai Parlamenti europei evidenziano quanto la comunicazione sia uno strumento fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica e per replicare in modo persuasivo alle gelide esibizioni di Putin.
Da consumato ex attore, il leader ucraino padroneggia con disinvoltura l’arte dell’oratoria che gli consente di usare le parole ed i toni giusti e di calarsi senza difficoltà nel nuovo ruolo in cui lo costringe la storia. Tra Kiev e Mosca è ormai in atto una sfida tra democrazia e regimi autoritari che non riguarda soltanto le due nazioni.
A dipendenza da come andrà a finire essa costituisce, nell’ambito di una visione globale del problema, un passaggio decisivo dal cui esito dipende in larga misura l’avvenire dell’Europa e delle prossime generazioni. Il Parlamento italiano, convocato in seduta plenaria, ha condiviso questa analisi e l’ha fatta propria nonostante la nota stonata e stridente rappresentata dall’alto numero di “onorevoli” assenti.
Erano tanti, oltre trecento, coloro che si sono distanziati dall’iniziativa e hanno così voluto indicare con le più svariate motivazioni da che parte stanno. Sulla guerra in Ucraina tuttavia non ce la si può svignare per la tangente, occorre prendere una posizione: o si condanna l’invasione oppure la si appoggia. Tutte le altre alchimie sono equivoci clamorosi.
Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori

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