Il Collegio elettorale incorona Biden

 
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Il Collegio elettorale incorona Biden

 SIGILLO

Il Collegio elettorale incorona Biden

 

L’America volta pagina sulle macerie dell’era Trump e ripone le speranze nelle mani dei democratici pur avendo la consapevolezza che il nuovo corso di Biden avrà bisogno di tempo. Ci vorrà infatti molta pazienza per ricomporre le divisioni ereditate dai predecessori. Il lascito è di quelli pesanti, un macigno politico, sociale e psicologico da far tremare le vene e i polsi a chi si prepara a guidare e riunificare un Paese profondamente segnato dai rozzi tentativi messi in atto dall’uscente per inceppare le istituzioni.

 Grazie al sigillo definitivo del Collegio elettorale che incorona Biden e fa di lui il 46esimo presidente degli Stati Uniti, la strada è tracciata, ma non sarà in discesa. In quest’ultima battaglia la democrazia ha prevalso sulle assurde pretese del leader repubblicano che tuttavia non sembra per nulla disposto a condividere il calumet della pace. Il trumpismo è una gramigna coriacea da sradicare, e gli sconfitti, imbufaliti come pochi, non lasceranno nulla di intentato per rendere la vita difficile alla nuova amministrazione.

Non avendo altre risorse già preparano il prossimo attacco alla vittima designata, la vice presidente Kamala Harris, bersaglio di volgari insinuazioni sulle sue origini indo-giamaicane. È una tecnica vecchia che vellica gli istinti più riposti già usata contro Obama e che trovò persino imitatori a Roma, quando qualcuno definì il primo presidente afro-americano un “giovanotto abbronzato”.
 Renzo Balmelli da  L’avvenire dei lavoratori

 

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