I WAFER DI RENZI…

I WAFER DI RENZI: OVVERO MILLE MODI PER MACCHIARSI LA CAMICIA BUONA

I WAFER DI RENZI:

OVVERO MILLE MODI PER MACCHIARSI LA CAMICIA BUONA

La classe politica ha guadagnato un nuovo scolaro, il Fiorentinissimo Matteo Renzi, il quale senza passare per  l’esame di ammissione sta per prendere il suo posto tra i banchi di Montecitorio.

Ha tutto in regola il Matteo: la giacchetta di pelle da primo della classe un po’ scapestrato – genio e ribelle -, la cimicetta bianca bianca, la cartella nuova nuova con dentro, per affrontare il difficile momento, l’ultimo successo di Jovanotti,-“Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”- e una merendina energetica per restare saldo in sella.

La sua merendina son dei golosi wafer, così ordinati all’apparenza con la loro compattezza rettangolare; terribilmente insidiosi, però, al momento di consumarli.

I wafer sono dolci a equilibrio instabile, basta il calore delle mani a far venire meno il loro rigore e a far scivolare le croccanti sfoglie sullo strato di crema al cioccolato; il primo morso, poi, ne frantuma l’anima in tante briciole leggere, che planano veloci spesso tracciando equivoci arabeschi marroni su camicie fino a un momento prima immacolate.

Quali sono, a nostro parere ovviamente, questi succosi ma insidiosi dolcetti?

In primis il ruolo di rottamatore costruito negl’anni e che gli ha fatto guadagnare non poco terreno sugl’avversari.

Il suo voler essere “nuovo che avanza” sgomitando per farsi largo, ma che ora dovrà incastrarsi in un meccanismo – Di larghe intese – disegnato con la logica e la penna di quei politici rottamabili che tanto gli sono in odio.


Prendendosi l’onere\onore della Presidenza del Consiglio, Renzi dovrà dimostrare di avere i numeri, personali e parlamentari, per fare più di quanto chi lo precedeva prevedeva di realizzare nell’arco del suo mandato.

Tutto questo senza avere mano libera, ma subendo le medesime limitazioni\regole scritte e firmate da Letta in accordo con gli altri partiti di maggioranza.

Molto probabilmente per convincere il proprio partito e l’opinione pubblica Renzi dovrà fare sensibilmente di più di quanto la comunità si aspettasse da Letta, prendendo inoltre provvedimenti che la popolazione riconosca come incisivi e possa quindi valutare in modo positivo a scapito di qualsiasi interpretazione di parte; in caso contrario non credo che l’Italia gli perdonerebbe la manovra compiuta per raccogliere il testimone del potere, pena il ritiro della patente di Enfant Prodige della politica.


Altra insidia sono i “suoi”, i Big Bengisti che di sicuro vorrebbero già da subito un riconoscimento per essere stati schierati dalla parte giusta fin dal primo momento; difficilmente Renzi potrà, con lo spazio di manovra di cui dispone, accontentare tutti i suoi collaboratori  della Leopolda. Questo potrebbe fruttargli qualche detrattore e nemico anche all’interno dei suoi, favorendo la replicazione dei personalismi e delle battaglie fratricide che spesso hanno diviso e depotenziato il PD a livello nazionale e locale.

Altro capitolo riguarda la caratura di questi fedelissimi, che potrebbe non essere adeguata a rappresentare lo Stato ai massimi livelli, specie in campo internazionale.

Sentendo i vari interventi alla Leopolda non si può dire che tutti siano frutto di una lucida interpretazione della realtà, diverse proposte portate da alcuni personaggi intervenuti risultano quanto meno di stampo propagandistico, ma difficilmente anche solo proponibili al di fuori delle mura amiche della Leopolda.


Quindi è probabile che alcuni di questi signori non si riveleranno mai all’altezza  di essere impiegati in ruoli di grande responsabilità, sarà da vedere come reagiranno.

Altro aspetto ambivalente, il suo rapporto con il Cavaliere, che al momento gli sta rendendo facile, almeno sulla carta, il cammino per le riforme; rimane da capire se questa sua amicizia proibita non finirà per penalizzarlo alle urne. Per il momento possiamo constatare che Silvio non lo sta attaccando o denigrando come di solito fa con gli avversari, ergo non lo considera tale.

Insomma l’alunno Renzi par sveglio, pare applicarsi, pare avere le spalle ben coperte; ma se mangerà troppo velocemente, con la fretta di crescere, finirà per macchiarsi la sua bella camicetta linda.

ANDREA GUIDO

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