I pionieri dell’industria savonese: Angelo Viglienzoni

I PIONIERI DELL’INDUSTRIA SAVONESE

ANGELO VIGLIENZONI

Vetreria

I PIONIERI DELL’INDUSTRIA SAVONESE 

 

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ANGELO VIGLIENZONI

Vetreria

Angelo Viglienzoni, savonese, (1855-1924), grande industriale, realizzò molte opere di beneficenza e sociali per gli operai e l’infanzia. Coperse alte cariche pubbliche e legò alla pubblica carità gran parte del suo ingente patrimonio.

(da F. Noberasco, Savonesi illustri», pag. 57). 

Il Comm. Angelo Viglienzoni, nato a Savona nel 1855, iniziò i suoi studi nel Collegio delle Scuole Pie e quindi passò al Collegio di La Motte presso Chambery per completarli, poscia nel Collegio di Val Salice in Torino. Nel 1873, il padre, Cav. Giuseppe Viglienzoni, con altri due cittadini savonesi, il Cav. Angelo Frugoni e il Signor Stefano Caorsi, aveva impiantato uno stabilimento vetrario in Via delle Trincee sulla sponda sinistra del Letimbro agendo sotto la ragione sociale Viglienzoni, Frugoni e Caorsi che, però, dopo alcuni anni, si cambiò in Frugoni e Caorsi. 

Nel1892 si ritirò dalla società anche il Frugoni e l’industria continuò sotto la Ditta Viglienzoni e figlio Angelo. Angelo Viglienzoni, completata la sua istruzione commerciale, aveva frattanto impiantata, in unione col fratello Giacomo, una vasta azienda per l’importazione del legname e dei coloniali, facendo anche costruire un’importante segheria a vapore. 

Assunse grandi lavori di costruzione: ponti, tettoie, lavorando specialmente per le ferrovie e per il governo nelle imprese di lavori pubblici; e nella dolorosa occasione del terremoto, che nel 1887 funestò la nostra Liguria, eseguì gran numero di baraccamenti in legno. 

Impiantata nel 1895 la grandiosa fabbrica di Corso A. Ricci, seppe, nello spazio di pochi anni, portare la sua industria ad un grado tale di prosperità da suscitare la generale ammirazione, a diventare la prima tra le Vetrerie d’Italia.

 Il Comm. Angelo Viglienzoni,  prima ancora che la legge ne facesse obbligo, pensò di assicurare i propri operai contro gli infortuni, istituendo un’apposita cassa. 

Fece costruire per i suoi operai, in via Generale Pescetto, oltre 150 appartamenti. Mantenne a proprie spese una colonia alpina, dove, nell’estate e nell’autunno buon numero di fanciulli ritemprava la propria salute. Fu per oltre trent’anni Consigliere Comunale e Consigliere della Camera di Commercio, per dodici anni Consigliere Provinciale e poi membro della Deputazione Provinciale. Fu Consigliere d’Amministrazione in numerose altre aziende industriali e Vice Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Scuola d’Arte e Mestieri, quando era Presidente l’allora capo del Governo Paolo Boselli. (1916). (E. Baldino).

  Tratto da STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola (editrice LIGURIA) e SCHEDARIO UOMINI ILLUSTRI IN SAVONA di  E. Baldassarre e Renato Bruno (A campanassa)

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