Giornalisti liguri

Ordine dei giornalisti liguri: alle urne per il rinnovo delle cariche
Una lista di candidati per non privarci del “diritto di cronaca” 
Il potere vuole tutelare se stesso? Perchè bisogna essere uniti 

Ordine dei giornalisti liguri: alle urne per il rinnovo delle cariche
Una lista di candidati per non privarci del “diritto di cronaca” 
Il potere vuole tutelare se stesso? Perchè bisogna essere uniti

 Domenica 23 (dalle 10 alle 13) e lunedì 24 maggio (dalle 11 alle 16) si vota per il rinnovo del Consiglio Regionale e dei Revisori dei Conti della Liguria e per i Consiglieri Nazionali liguri. L’eventuale ballottaggio avrà luogo  domenica 30 e lunedì 31 Maggio 2010.
SI VOTERA’ NEI SEGGI ALLESTITI PRESSO
La Sede dell’Ordine, Via Fieschi 3/26 a GENOVA
La Redazione de “Il Secolo XIX”, Via Fazio 32 a LA SPEZIA
La Redazione de “La Stampa”, Via Roma 176 a SANREMO 
Per la realizzazione del programma allegato, ti invitiamo a votare i candidati della lista “Unità per la riforma”:

Consiglio Nazionale
PROFESSIONISTI
Filippo Paganini (Il Secolo XIX)
Gianfranco Sansalone (Agenzia stampa Aba News)
PUBBLICISTI
Armando Napoletano (freelance Il Secolo XIX)

Consiglio Regionale
PROFESSIONISTI
Attilio Lugli (Presidente uscente), Fulvio Bertamini (Rcs), Donata Bonometti (Il Secolo XIX), Nadia Campini (La Repubblica), Daniele La Corte (freelance), Lorenzo Orsini (Rai Liguria), Andrea Plebe (Il Secolo XIX)
PUBBLICISTI: Italo D’Amico (freelance sport), Dino Frambati (corrispondente Avvenire, Radio Vaticana, Corriere Mercantile), Bruno Monticone (La Stampa), Patrizia Spora (Ufficio stampa Cinque Terre)
Revisori dei Conti Regionali
PROFESSIONISTI: Stefano Bigazzi (La Repubblica), Edoardo Pusillo (Il Corriere Mercantile)
PUBBLICISTI: Marco Marcellino (freelance sport)

ATTENZIONE – I PROFESSIONISTI possono votare fino a 6 professionisti (la nostra lista ne indica sette) e i PUBBLICISTI fino a 3 pubblicisti (indichiamo quattro nomi). Per i REVISORI DEI CONTI si votano 2 professionisti e 1 pubblicista

Perché riteniamo importante andare a votare e sostenere il nostro programma

E’ più che evidente che iI potere tutela se stesso con ogni strumento: i gravissimi provvedimenti legislativi che limitano il diritto di cronaca e soprattutto quello dei cittadini di essere informati, legati alla cosiddetta legge sulle intercettazioni, sono inaccettabile, hanno radici che si trovano nel famoso decreto Mastella (governo Prodi) e dimostrano che non ci sono sconti da parte di nessuno. Ma soprattutto che i giornalisti devono combattere uniti le loro battaglie di libertà e di democrazia.
 
Colpi come questi non sono i primi e non saranno gli ultimi, e purtroppo cadono su una categoria e un settore (editoria e giornalismo) in forte crisi di identità e strutturale. Per di più con un Ordine Professionale la cui maggioranza in questi anni, in linea generale non ha certo brillato né per iniziativa contro questi attacchi né per coraggio nel sapersi aprire alle istanze provenienti dalla categoria e da numerose regioni. Anche se, soprattutto grazie alla fattiva collaborazione dei consiglieri di minoranza, il Consiglio Nazionale ha faticosamente licenziato una proposta di riforma che ora bisogna saper tirar fuori dai cassetti della Camera in cui giace dallo scorso anno e soprattutto bisogna fare in modo che non venga presa a pretesto da questa “politica” per colpire ulteriormente l’indipendenza dei giornalisti italiani.
 
Tutto questo dicendo chiaramente che i giornalisti degni di questo nome non amano il gossip o la cronaca che spia dal buco della serratura: chi lo ha fatto e lo fa è giusto che sia sanzionato con la tutela di chi è diffamato e da parte dell’Ordine.
 
Di fronte a leggi-truffa come quella sulle intercettazioni tutti (magistratura, classe forense, editori, giornalisti) abbiamo il dovere morale e civile di dire No a manovre che contrabbandano l’autotutela del potere come una garanzia per i cittadini. Le pene a carico degli operatori dell’informazione hanno lo scopo di far calere il silenzio non solo sulla cronaca attuale e futura ma anche sulla storia spesso irrisolta del nostro Paese.
 
Le sanzioni colpiranno doppiamente i giornalisti free lance e del lavoro autonomo, colleghi non hanno coperture assicurative o la possibilità di garantirsi costose tutele legali: per loro la sanzione sarà doppia.
 
Con gli editori, nonostante differenze di opinione sui temi del lavoro, una battaglia comune è possibile. Per garantire a tutti il diritto- dovere di fare informazione, nelle differenze di orientamento politico e culturale.

Graxie per l’attenzione, un cordiale saluto e buon lavoro a tutti
I colleghi di Unità per la Riforma

                                           IL PROGRAMMA
Elezioni Ordine Ligure

UNITA’ PER LA RIFORMA
 Domenica 23 e lunedì 24, domenica 30 e lunedì 31 maggio per l’eventuale ballottaggio (lunedì dalle 11 alle 16, domenica dalle 10 alle 13):

queste le date delle elezioni dei Consigli regionali, dei Collegi dei revisori dei conti, dei Consiglieri nazionali dell’Ordine dei Giornalisti,

per il triennio 2010-2013. Un gruppo di colleghi ha ritenuto opportuno presentarsi con questo programma di lavoro.

 

L’Ordine dei giornalisti deve qualificarsi sempre più come presidio della libertà di stampa minacciata da provvedimenti in discussione al Parlamento che mirano a limitare il dovere di informare e impedire il diritto dei cittadini ad essere informati. La battaglia per la libertà di stampa richiede da parte dell’Ordine, del sindacato dei giornalisti e degli altri organismi di categoria il massimo di unità. Per rispondere alle sue stesse finalità istituzionali, l’Ordine va radicalmente trasformato. La sua riforma è l’elemento qualificante del nostro programma per evitare l’attuale disordine nelle modalità di accesso alla professione e per introdurre un più efficace e tempestivo controllo deontologico.

La riforma, inoltre, dovrà ricondurre il pubblicismo nel suo ambito naturale e legislativo e non consentire agli editori di utilizzare colleghi a tempo pieno senza riconoscerne il ruolo professionale come, sempre più spesso, avviene oggi. Nella fase transitoria tutti i pubblicisti che svolgono attività giornalistica a tempo pieno dovranno poter accedere all’esame di idoneità professionale, mentre chi svolge attività giornalistica contemporaneamente ad altre professioni, resterà nell’elenco dei pubblicisti, arricchendo, con i propri saperi, l’offerta informativa. Attualmente il Consiglio nazionale dell’Ordine è costituito da 139 consiglieri, e con le elezioni di maggio si avvicinerà ai 150. Non può esistere un organismo di autogoverno di simili dimensioni.

I colleghi, professionisti e pubblicisti che, a livello regionale ligure, chiedono il sostegno per una nuova “unità per la riforma”, indicano due principi cardine.

Primo: un federalismo con cui snellire le strutture nazionali, per renderle agili, rapide e coerenti nelle risposte.

Secondo: la definizione della figura del giornalista. “E’ giornalista chi vive di giornalismo, ha una posizione Inpgi e fa il giornalista”. Tale concezione consoliderebbe (anche per la difficile, ma irrinunciabile, definizione contrattuale degli uffici stampa) la figura, che deve essere riscritta, del pubblicista.

 

L’Ordine ha un futuro e un senso se pensiamo a un organismo decisamente diverso. Irrinunciabile, fra l’altro, è il rapporto privilegiato che si deve avere con il nostro sindacato per condurre battaglie comuni in difesa della categoria.

Non condividiamo la vocazione ordinistica antisindacale maturata soprattutto negli ultimi anni: è inaccettabile e politicamente sbagliata. Nell’esperienza ligure, nelle rispettive autonomie, sono state condivise lotte e iniziative. Ordine e sindacato devono essere alleati: in certe regioni è difficile. In altre si riesce. Noi ci riusciamo e ci dobbiamo riuscire sempre: e i risultati ottenuti in termini di diritti fatti riconoscere a molti colleghi grazie all’azione congiunta dei due organismi di categoria, la rigorosa gestione degli Albi e l’applicazione della Carta deontologica della nostra professione sono lì a dimostrare la validità di questa impostazione.

Ai colleghi  che dicono: «Io non voto, l’Ordine non serve a nulla», rispondiamo che questa è una posizione sbagliata; finirà che la riforma dell’Ordine la faranno “altri”, ovvero quellapoliticache sembra avere più rapporti con chi vuole sopravvivere a se stesso e non con chi l’Ordine lo vuole rifondare radicalmente. L’Ordine non è, non può essere, un pm o un poliziotto, ma un organismo di autogoverno, indipendente, che alla formazione dei colleghi deve unire la tutela deontologica.

Si creano, però, a volte situazioni singolari che – attraverso una giurisprudenza applicata in maniera per così dire, un po’…ondivaga – vedono ribaltare a livello nazionale decisioni prese dai Consigli regionali. Anche per questo riteniamo necessaria una riforma a livello federale, perché ogni Ordine regionale porti a livello nazionale il proprio contributo, da amalgamare in decisioni unitarie.

I colleghi di “Unità per la Riforma” invitano i giornalisti liguri a votare i candidati Consiglieri nazionali professionisti uscenti, che negli ultimi tre anni hanno lavorato con impegno – registrando un numero altissimo di presenze alle sedute e ai gruppi di lavoro – proprio per la definizione di un progetto di Riforma dell’Ordine che purtroppo si è impantanato nelle secche di calendari parlamentari da cui bisogna ora farlo uscire puntando a una decisa azione unitaria della categoria. Difendendolo dagli attacchi di chi vorrebbe approfittare dell’auspicabile prossimo iter parlamentare per fare una riforma che sparerebbe un colpo alla schiena all’autonomia dei giornalisti.

 

* * *

 

I candidati di “Unità per la riforma”

Consiglio Nazionale

 

PROFESSIONISTI: Filippo Paganini, Gianfranco Sansalone

PUBBLICISTI: Armando Napoletano

 

Consiglio Regionale

 

PROFESSIONISTI: Attilio Lugli, Fulvio Bertamini, Donata Bonometti, Nadia Campini, Daniele La Corte, Lorenzo Orsini, Andrea Plebe  

PUBBLICISTI: Italo D’Amico, Dino Frambati, Bruno Monticone, Patrizia Spora

 

Revisori dei Conti

PROFESSIONISTI: Stefano Bigazzi, Edoardo Pusillo

PUBBLICISTI: Marco Marcellino

 

I PROFESSIONISTI possono votare fino a 6 professionisti (la nostra lista ne indica sette) e i PUBBLICISTI fino a 3 pubblicisti (indichiamo quattro nomi). Per i REVISORI DEI CONTI si votano 2 professionisti e 1 pubblicista

Alla lista “Unità per la Riforma” e ai valori che essa rappresenta hanno già aderito i seguenti colleghi professionisti e pubblicisti iscritti in Liguria:

 

Eugenio AGOSTI, Donatella ALFONSO, Daniela ALTIMANI, Silvia AMBROSI, Alessandro ARADO, Fabio AZZOLINI, Enzo BARLOCCO, Orietta BONANNI, Fabio BUSSALINO, Giacomo CAMPODONICO, Gianluigi CANCELLI, Alessandro CARLEVARO, Antonio CARON, Mauro CASACCIA, Andrea CASAZZA, Andrea CASTANINI, Claudio CAVIGLIA, Graziano CETARA, Alessandra COSTANTE, Giuseppe D’AMICO, Stefano DELFINO, Luca DI FRANCESCANTONIO, Manlio DI SALVO, Mauro FANTONI, Sergio FARINELLI, Elio FELICE, Gilda FERRARI, Guido FILIPPI, Waldemaro FLICK, Paolo GIAMPIERI, Antonella GRANERO, Loredana GRITA, Pierpatrizia LAVA, Rita LUCIDO, Giovanni MARI, Marco MATTEINI, Max MAUCERI, Simonetta MENINI, Rossella MICHIENZI, Sandra MONETTI, Raffaele NIRI, Roberto ONOFRIO, Stefano ORIGONE, Marco PESCHIERA, Stefano PICASSO, Piero PIZZILLO, Marco PREVE, Piero PRUZZO, Cristina RE, Massimo RIGHI, Roberto SANGALLI, Renato SIRIGU, Nicola STELLA, Teresa TACCHELLA, Giovanni TIMOSSI, Rino VACCARO, Vanda VALLI, Michele VARì, Luca ZENNARO, Marcello ZINOLA, Monica ZUNINO.

 

Se condividi questo programma e vuoi entrare nell’elenco dei sostenitori della lista, rispondi alla mail scrivendo che aderisci e firma con nome e cognome.

Sono ben accetti suggerimenti e idee.

Grazie.           

                                   

 

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