Genova, inaugurata la nuova Biblioteca Saffi di Molassana
Grande successo per l’inaugurazione della nuova Biblioteca Saffi del quartiere Molassana di Genova; dopo il trasloco avvenuto durante il lockdown riapre nei nuovi spazi di piazza Boero, realizzati come onere di urbanizzazione del nuovo complesso residenziale sorto nel cuore della Val Bisagno. La Saffi in realtà era stata riattivata nelle sue funzioni già la scorsa estate, ma solo per ritirare e consegnare i libri, mentre da oggi sarà possibile anche la consultazione; essendo ancora in periodo Covid le entrate saranno contingentate (quattro persone alla volta) e disponibili solo con prenotazione via mail, ma di fatto in questo modo torna a vivere uno dei luoghi più amati e attesi per la vita culturale di tutta la Val Bisagno. Inaugurata nel dicembre 1952, la Biblioteca Saffi è stata la primogenita delle biblioteche periferiche; nata in un’ala al piano terreno dell’edificio scolastico della zona, possedeva inizialmente un patrimonio librario di 1.290 volumi, oggi sono invece oltre 28 mila i titoli consultabili, di cui oltre 7000 dedicate ai bimbi e ai ragazzi.
“Questo è un luogo importante per la collettività e sono contento che siano presenti anche i ragazzi delle scuole”, dichiara Roberto D’Avolio, Presidente del Municipio Media Val Bisagno, “e la biblioteca fa parte del nostro territorio dando importanti opportunità di cultura. Ringrazio i bibliotecari che lavorano in sinergia con le scuole dicendo che questo è il punto di partenza per il nostro sogno, l’acquisizione ed il recupero del Cinema Nazionale per sviluppare il Polo della Cultura; i lavori della biblioteca sono stati realizzati con oneri di urbanizzazione e voglio ricordare che molti cittadini stanno usufruendo di questo servizio. Per il cinema ci sono già accordi tra il comune e la proprietà e spero si arrivi all’acquisizione entro fine anno; il polo bibliotecario è utile soprattutto per i ragazzi che che vengono qui a leggere ed approfondire cosa fatto a scuola. Ringrazio Coop, Banca Passadore per averci donato le sedie, la giunta del comune di Genova nella persona dell’assessore Grosso, il consiglio municipale e l’assessore alla cultura del Municipio coinvolto”.
Stessa emozione da parte di Barbara Grosso, assessore alla cultura del comune di Genova :”Porto i saluti del sindaco Bucci dicendo che aprire un luogo di cultura è importante per la città ed il quartiere; ringrazio gli sponsor dicendo che mi piace vedere i libri ed il lavoro che è stato realizzato. Un luogo culturale è un modo per stare insieme, scambiarsi emozioni e considerazioni; per i bambini è importante conoscere la storia della città e qui potranno farlo perchè questo è un luogo vivo. Tre anni fa questo posto era vuoto e tutto questo è stato realizzato con risorse comunali ed alcuni sponsor; aprire una biblioteca qui è qualcosa di cui la città tutta ha bisogno e fa parte del “Piano Strategico per le Biblioteche” approvato sei mesi fa per favorire la lettura”.
“Ringrazio l’assessore Grosso dicendo che vi è un’attenzione nuova per le biblioteche ed il personale è stato appena assunto”, sottolinea Valentina Sonzini, rappresentante dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), “ma questi spazi, che sono molto belli, devono essere riempiti. In seguito alla pandemia le biblioteche sono cambiate ed il digitale è diventato sempre più importante; nei prossimi tre anni avremo un modo diverso di stare in biblioteca ma queste realtà devono essere presenti nelle agende del comune poichè necessitano di un sostegno economico e politico. La ripartenza è importante poichè questi sono luoghi di socialità e ringrazio la direttrice Ghigliani per il lavoro svolto”.
“Quello genovese è uno dei primi sistemi bibliotecari urbani e questo modello è stato ripreso da Venezia e Torino”, afferma Francesco Langella del comitato esecutivo nazionale dell’AIB, “e questa biblioteca sarà il polo culturale della Val Bisagno al quale viene rivolta una particolare attenzione sia dal municipio che dal comune. Questa è una comunità vitale ma servono investimenti per le biblioteche e ricordo il recente concorso per bibliotecari indetto dal comune”.
“Questa biblioteca è frutto di un importante lavoro e realtà come queste crescono perchè la gente ci crede”, evidenzia la direttrice Elena Ghigliani, “e curare i libri è importante perchè sono un veicolo di comunicazione tra le persone. L’incontro delle scuole e dei cittadini presso questa nuova struttura è un importante punto di partenza ed il sistema ha ben 16 biblioteche con un catalogo consultabile online e in loco; abbiamo circa 7000 libri per bambini ed una biblioteca digitale ma sono convinta che questa realtà possa crescere attraverso il contributo di tutti e lo scambio di conoscenze reciproco. Qui si potrà studiare con libri propri, prenderne in prestito e organizzare eventi presso la sala multimediale; lavoro nel settore da circa 30 anni e per me questo è un importante traguardo con la speranza che la Biblioteca Saffi possa diventare un centro importante per il quartiere e tutta la città”.
“La biblioteca e l’auditorium sono un importante spazio di condivisione per la zona perchè permettono alla gente di stare insieme in una zona lontana dal centro che non è in periferia”, ricorda Barbara Comparini, assessore municipale alla cultura, “e da quattro anni il nostro scopo è quello di creare spazi di aggregazione per far restare qui le persone. La cultura è un dovere per chi fa politica e occorrono soldi per i libri ed un personale formato; serve però una comunità ed il primo Patto per la Lettura è stato firmato quattro anni fa”.
“Il Patto per la Lettura ha come obiettivo la diffusione del leggere ma serve continuità”, commenta Viviana Ciccarelli del Patto per la Lettura, “e vi è necessità di coinvolgere le associazioni per promuovere la lettura fuori dalla biblioteca. Il servizio “Bibliotecario a domicilio” è molto importante così come le letture in registrazione diffusa con una comunità globale e accogliente”.
“La nostra attività è in parte curata dai servizi educativi di Palazzo Ducale”, ribadisce la dottoressa Benvenuto per Coop, “coinvolgendo i bambini ed i loro lavori. Sono stati fatti corsi per gli insegnanti per lavorare con i più piccoli e durante il lockdown i maestri leggevano ai bambini le favole al telefono e questi ultimi le hanno rielaborate; il materiale rielaborato e l’audio tradizionale si possono scaricare attraverso un qr code”.
“Il nostro rapporto con il quartiere è molto importante e collaboriamo alla realizzazione di diversi eventi”, conclude il rappresentante della Banca Passadore.