Fratoianni e il Circo della Sinistra Disperata: Una Commedia dell’Arte Politica

Calenda Fratoianni. https://www.iltempo.it/

Nel caos delle elezioni imminenti, la sinistra italiana sembra muoversi come un personaggio tratto da una delle opere più oscure di Gabriele D’Annunzio. Nicola Fratoianni, leader di una sinistra disperata e confusa, riflette l’ambiguità di Andrea Sperelli del “Piacere”. Educato al culto della bellezza e del piacere politico, sembra essere diventato un uomo tutto artificio e falsità, incapace di essere sincero, nemmeno con se stesso.

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Il suo partito, convinto di aver trovato la formula magica per sconfiggere il centrodestra, si lancia in improbabili dichiarazioni e imprese audaci all’estero. Il progetto del “campo larghissimo”, che va da Carlo Calenda fino a Nicola Fratoianni, sembra un enorme fritto misto di ideologie, un tentativo disperato di contenere le mille sfaccettature dell’universo progressista sotto un’unica bandiera. Ma è una bandiera che sembra sventolare nel vuoto, mentre Matteo Renzi resta escluso, consapevole che un’eventuale sconfitta potrebbe aprirgli enormi praterie al centro.

Fratoianni, con la stessa postura di un personaggio d’annata, si lancia in un’impresa nel Sinai, con l’obiettivo di raggiungere il valico di Rafah per sostenere il cessate il fuoco a Gaza. Ma l’odissea dei parlamentari del centrosinistra sembra più un viaggio interminabile nella terra dell’ambiguità politica che un gesto di vera solidarietà.

Nel frattempo, a Montecitorio, la sinistra continua a danzare su un filo sottile tra pacifismo e interventismo. Mentre il governo chiede il via libera per missioni militari nel Mar Rosso e sostegno all’Ucraina, Fratoianni e la sua truppa sembrano restare fedeli al loro dogma anti-italiano, votando contro. Una mossa che sembra più una manifestazione di protesta che un’azione politica coerente.

Fratoianni.   https://www.globalist.it

E mentre la sinistra continua a perdere terreno nelle urne, Fratoianni propone una “scorta democratica” per difendere i cortei dalle forze dell’ordine, che accusa di essere diventate sistematiche nel reprimere la libertà di espressione. Ma è solo un’altra mossa nella commedia dell’arte politica, un tentativo disperato di restare rilevanti in un mondo che sembra sempre più distante dai loro ideali.

In questa tragicommedia politica, la sinistra italiana sembra destinata a restare prigioniera del proprio labirinto di ambiguità e contraddizioni, incapace di trovare una via d’uscita. E mentre Fratoianni e compagni continuano a lottare contro i mulini a vento, il pubblico rimane spettatore di uno spettacolo che sembra sempre più distante dalla realtà.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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