Evento Meteorologico Eccezionale

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
 Cinquantunesima puntata
ANCORA UNA VOLTA:
L’ASSENZA DELLA PREVENZIONE SI TRASFORMA IN TRAGEDIA 

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO

 Cinquantunesima puntata
ANCORA UNA VOLTA:
L’ASSENZA DELLA PREVENZIONE SI TRASFORMA IN TRAGEDIA

In questi primi giorni di Febbraio, ci siamo trovati di fronte  ad un Evento  Meteorologico Eccezionale (se non, addirittura, Estremo), così configurato:

. Tempesta nevosa in gran parte dell’Italia ed, in particolare, su Roma;

 . Temperature assai rigide (con punte al di sotto dei 20 gradi in molte zone collinari);

. Paesi isolati;

. Abitazioni al buio per interruzioni di energia elettrica o al freddo per turbe dei sistemi di riscaldamento o prive di acqua (per rotture delle condotte idriche);

. Massicci ostacoli nelle comunicazioni ferroviarie e stradali;

. Casi di cittadini morti per assideramento;

. Numerosi individui sofferenti per carenze assistenziali.

Sono logicamente sorte polemiche ed, addirittura, ingiurie tra le diverse Autorità Statali ed Amministrative, rivolte a scaricare l’una sull’altra le responsabilità e le colpe di questo evento meteorologico e delle relative carenze assistenziali.

– Molte persone (e non soltanto le Autorità non conoscono o facilmente dimenticano le vere ed autentiche  CAUSE, che stanno alla base della nascita  e delle relative conseguenze di QUESTI EVENTI METEREOLOGICI ECCEZIONALI O ESTREMI.

Vediamo di analizzarle assieme e, di conseguenza, assumere le iniziative necessarie per prevenire o limitare i danni, arrecati da questi eventi.

1) ALTERAZIONI DELL’ATMOSFERA TERRESTRE INDOTTE DALLE ATTIVITA’ UMANE

Pietro Greco

Molti scienziati e climatologi sostengono, da molti anni, che gli attuali Sistemi Energetici, (fondati sull’utilizzo del Carbone e del Petrolio) e le relative modalità produttive (in particolare, nel Settore Industriale) hanno condotto e conducono tuttora a:  

. Aumento dell’EVAPORAZIONE, cioè del RILASCIO  DI VAPORE  ACQUEO NELL’ ATMOSFERA; è stata recentemente valutata del 7 per cento la MAGGIORE  CAPACITA’ DELL’ATMOSFERA DI TRATTENERE UMIDITA’;

.Il cambiamento della capacità dell’atmosfera di trattenere umidità INFLUENZA IL CICLO IDROLOGICO ed, in particolare, QUANTITA’, FREQUENZA, INTENSITA’, DURATA E TIPO DELLE PRECIPITRAZIONI;

. L’EFFETTO PIU’ IMPORTANTE DELL’AUMENTO DEL VAPORE ACQUEO NELL’ATMOSFERA E’ L’AUMENTO DELL’INTENSITA’  DELLE PRECIPITAZIONI, A FRONTE DI UNA DIMINUZIONE  DELLA DURATA  E/O DELLA FREQUENZA (FONTE: IPCC – CLIMATE CHANGE 2007);

. LE CONSEGUENZE  SONO: ALLUVIONI PIU’ FORTI E SICCITA’ PIU’ PROLUNGATE.

Queste argomentazioni hanno trovato  conferma nel RAPPORTO DELLA NAZIONI UNITE DEL 2007, il quale rileva che “ L’INTENSITA’ DEGLI URAGANI E’, DI FATTO, AUMENTATA NEGLI ULTIMI TRENT’ANNI, IN PARTICOLARE CON UN FORTE INCREMENTO DEGLI URAGANI, CLASSIFICATI NELLE CATEGORIE 4° E 5°.

In tal senso, si era espresso anche uno studio, pubblicato nel 2005, dalla Rivista “SCIENCE”, dove veniva evidenziato che, dal 1970 al 2005, il numero degli uragani, classificati di categoria 4 e 5 si era raddoppiato.

La conferma di queste osservazioni  ci giunge, infine, da un pregevole Servizio giornalistico di Pietro Greco (datato  6 febbraio 2012), il quale giunge ad affermare che:

Avremo nel nostro paese più piogge torrenziali e più periodi di siccità, più erosioni delle coste e più inondazioni, più frane, più onde di calore e probabilmente, nevicate più rare, ma più intense.”

 

2) COLLASSO DELLA CULTURA DEL TERRITORIO E, DI CONSEGUENZA, DIMINUZIONE E, ADDIRITTURA , SCOMPARSA DELLA PREVENZIONE

Su questo specifico argomento, ho, più volte, scritto in passato e non voglio ripetermi, anche per non tediare ulteriormente i nostri amici lettori.

Mi limito a sintetizzare il mio pensiero in poche righe:

. Occorreva nel passato ed occorre tuttora AVER CURA DEL PAESAGGIO e, nello stesso specifico, delle SORGENTI, dei FLUSSI SOTTERRANEI, dei RUSCELLI, TORRENTI e FIUMI, perché soltanto attraverso la corretta conservazione e gestione delle risorse idriche, esistenti in loco, è possibile garantire un’adeguata gestione idro-geologica territoriale;

. Occorreva nel passato ed occorre tuttora AVER CURA DEL SUOLO, evitando l’irrazionale politica di CEMENTIFICAZIONE (LEGALE ED ILLEGALE), DI ASFALTIZZAZIONE e, comunque, di ECCESSIVA ANTROPIZZAZIONE DEI NOSTRI TERRITORI; le scelte aberranti, fatte in passato e tuttora in corso, hanno condotto ad una profonda alterazione del decorso delle acque, dettato dalla Natura; è nata da questa condizione, in modo parallelo, L’INSORGENZA  DI PROLUNGATI PERIODI DI SICCITA’ e, dall’altro lato, di DEVASTANTI FENOMENI ALLUVIONALI e di TOTALE PARALISI in caso di consistenti precipitazioni nevose;

. Nella precaria situazione attuale, il nostro Territorio (così ricco di beni paesaggistici, ambientali e culturali) risulta, nel complesso, PIU’ FRAGILE, proprio mentre viene sottoposto a sollecitazioni sempre più estreme.

Franco Gabrielli

 3) CRISI DELLA PROTEZIONE CIVILE

La recente disputa tra il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ed il Capo della Protezione Civile  Franco Gabrielli ha messo in evidenza l’ESTREMA PRECARIETA’ DEL NOSTRO SISTEMA  DI PRONTO – INTERVENTO ED ASSISTENZIALE in caso di EMERGENZA – MALTEMPO.

 Non voglio, ovviamente, entrare nei dettagli parolieri della contesa; desidero soltanto evidenziare quanto segue:

“ Il servizio di Protezione Civile è stato, di fatto, depotenziato su iniziativa dell’ex Ministro Tremonti e, più precisamente, attraverso la legge 10 del 2011, la quale prevede, in particolare:

– ORDINANZE, IN CASO DI DICHIARAZIONE DI STATO D’EMERGENZA EMANATE  DI CONCERTO CON IL MINISTERO DELL’ECONOMIA (con conseguenti e deleteri appesantimenti e ritardi burocratici);

– FONDO DI PROTEZIONECIVILE  A ZERO DAL 2004;

– SPESE  SOTTOPOSTE A “VISTO PREVENTIVO” DELLA CORTE  DEI CONTI

Non a caso, Franco Gabrielli, al momento dell’approvazione della Legge 10/2011 (febbraio dello stesso anno), ebbe  a dichiarare:

Si e messo mano alla Legge 225 del 1992 con riforme che, così come sono, affonderanno la protezione civile  come il “TITANIC”.

Inoltre, lo stesso Gabrielli, nell’ambito dell’audizione avvenuta presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato  in data 7 febbraio 2012, ha definito l’attuale PROTEZIONE CIVILE “NON PIU’ OPERATIVA” e l’ha paragonata ad “ UN TIR CON IL MOTORE DI UNA CINQUECENTO”.

E’ assolutamente chiaro che occorre cambiare strada, restituendo alla Protezione Civile la possibilità e la capacità di assolvere le sue funzioni (che sono, contemporaneamente, di coordinamento e di azione diretta), assegnando alla stessa le risorse finanziarie necessarie al suo decisivo funzionamento.

– Ma, in conclusione, mi permetto di aggiungere che occorre andare oltre.

OCCORRE COSTRUIRE UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE, CONCETTUALMENTE SOLIDA E TECNOLOGICAMENTE AVANZATA.

Le diverse e crescenti sollecitazioni cui sono sottoposti il nostro territorio ed i nostri beni culturali ci offrono la possibilità di sperimentale sul campo un’innovativa organizzazione e nuove tecnologie; dobbiamo utilizzare a tal fine, attraverso le Università, i nostri giovani, offrendo loro  possibilità di studio e di lavoro qualificato.

Ed ogni tanto, carissimi Amici, ricordiamoci di questo magistrale  detto di Alessandro Manzoni:

SI DOVREBBE PENSARE DI PIU’ A FAR BENE

CHE A STAR BENE;

COSI’ SI FINIREBBE  ANCHE  A STARE MEGLIO.

 

8 Febbraio                                  Aldo  Pastore

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