E quindi?
Il succo del ragionamento quale sarebbe? A parte che nessuno ha dato degli idioti agli elettori, sono solo analizzati alcuni meccanismi mentali consolidati di una parte dell’elettorato, alcune abitudini diffuse, precisando che vi e’ comunque chi ha votato sulla base di considerazioni e riflessioni. A parte che nessuno pretende di essere superiore e senza peccato e infallibile. A parte questo, il senso del discorso? Non abbiamo convinto del tutto. Non siamo mai all’altezza. Non siamo professionali. Ci manca sempre l’ultimo pezzettino per arrivare al traguardo. Questa e’ semplicemente la scusa di chi non ci vuole votare e non ci voterebbe in ogni caso. Perche’ appare ridicolo che a noi vengano fatti tutti questi esami da master avanzato, in confronto a quello che offre mediamente il panorama politico locale e non, ai limiti della totale desolazione, giusto mascherata dalla benevolenza dei media, pronti al contrario a sottolineare ogni nostra imperfezione. Se chi ci critica dice che non convinciamo e poi vota i vecchi partiti e certi politici di lungo corso, o inesperti allo sbaraglio come i leghisti, allora forse c’e’ qualche problemino di fondo nel ragionamento. Se chi ci critica invece e’ un non votante, decide che non lo convinciamo piu’ dei partiti, e se ne sta a casa, e’ gia’ piu’ comprensibile, ma poi si perde qualsiasi diritto di lamentarsi, e non si capisce perche’, piuttosto del nulla, non si preferisca fare almeno un tentativo di cambiamento, anche se imperfetto. Ma io sono portata a ritenere che lo scrivente e commentante appartenga alla categoria di chi non ci vota e non ci avrebbe mai votato, a prescindere. Dunque questo tipo di critiche, le critiche esterne, le critiche degli avversari, per quanto legittime come tutte le critiche, servono a ben poco e non spostano una virgola. Anzi, semmai confermano in pieno il ragionamento sui savonesi scettici e conservatori.