Dopo il patriarcato: anomia o rinascita relazionale?

Il dibattito sul patriarcato, esploso in modo fenomenale dopo il brutale omicidio di Giulia Cecchettin, ha polarizzato l’opinione pubblica, con posizioni che oscillano tra chi ritiene che il patriarcato sia la causa principale della violenza di genere e chi, invece, ne attribuisce la responsabilità ad altri fattori, come la mancanza di educazione o la crisi della famiglia.

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Da un punto di vista sociologico, il patriarcato può essere definito come un sistema di relazioni sociali in cui gli uomini occupano una posizione dominante rispetto alle donne. Questo sistema è fondato su una serie di norme e valori che attribuiscono agli uomini un potere e un prestigio superiore a quello delle donne.

Il tramonto del patriarcato, in atto da diversi decenni, è un processo complesso che ha molteplici cause. Tra queste, si possono annoverare:

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L’emancipazione delle donne, che ha portato a un aumento della loro presenza nel mondo del lavoro, della politica e della cultura;
La diffusione dell’istruzione, che ha contribuito a ridurre le disparità di genere;

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La globalizzazione, che ha portato a un maggiore contatto con culture più egalitarie.
Il tramonto del patriarcato comporta una serie di conseguenze, che possono essere sia positive che negative. Tra le conseguenze positive, si possono annoverare:
Un aumento dell’uguaglianza di genere;
Un miglioramento della condizione delle donne;
Un maggiore rispetto per i diritti umani.

Tra le conseguenze negative, si possono annoverare:
Un aumento dell’anomia, ovvero della mancanza di norme e valori comuni;
Un aumento della conflittualità tra i sessi.
La questione di come contrastare le conseguenze del tramonto del patriarcato è complessa e non esiste una risposta univoca. Tuttavia, si possono individuare alcune possibili strategie, che possono essere ricondotte a due grandi orientamenti:

Anomia e/o guerra tra i sessi
Secondo questo orientamento, il tramonto del patriarcato comporta un vuoto di potere e di valori che può portare a un aumento dell’anomia e della conflittualità tra i sessi. In questo scenario, le donne potrebbero essere percepite come una minaccia da parte degli uomini, che potrebbero reagire con violenza.

Rinascita relazionale
Secondo questo orientamento, il tramonto del patriarcato può rappresentare un’opportunità per costruire nuove forme di relazioni tra uomini e donne, basate sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco. In questo scenario, le donne e gli uomini potrebbero collaborare per costruire una società più equa e più giusta.

La sociologia relazionale (o teoria relazionale della società), la quale è stata inizialmente formulata dal sociologo italiano Pierpaolo Donati all’inizio degli anni ottanta del novecento nel volume “Introduzione alla sociologia relazionale” (Franco Angeli, Milano, 1983, seconda edizione 1986), può fornire un contributo importante alla riflessione su questa questione. Donati sostiene che le relazioni sociali non sono semplici aggregazioni di individui, ma sono strutture complesse che hanno una loro autonomia e una loro identità.

Secondo Donati, le relazioni sociali sono fondate su tre assi fondamentali:
Asse refero: le norme e le risorse che regolano le relazioni;
Asse religo: i fini e i valori che le ispirano;
Relazione emergente: la dimensione dinamica e creativa delle relazioni, che non può essere ridotta a una semplice somma delle parti.
L’asse refero è fondamentale per garantire la stabilità e la continuità delle relazioni. Esso comprende le norme e le risorse che definiscono i ruoli e i comportamenti degli individui all’interno delle relazioni.

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L’asse religo è fondamentale per dare senso e significato alle relazioni. Esso comprende i fini e i valori che ispirano le relazioni e che le rendono orientate al bene comune.

La relazione emergente è fondamentale per la dinamicità e la creatività delle relazioni. Essa è la dimensione che consente alle relazioni di adattarsi ai cambiamenti e di evolversi nel tempo.

In un’ottica relazionale, il tramonto del patriarcato può essere visto come un’occasione per costruire nuove forme di relazioni tra uomini e donne, basate su un nuovo asse refero, che sia più equo e rispettoso dei diritti delle donne, e su un nuovo asse religo, che sia orientato al bene comune.

Per promuovere una rinascita relazionale di genere, è necessario intervenire su tutti e tre gli assi.

Sul piano dell’asse refero, è necessario promuovere una riforma delle norme e delle risorse che regolano le relazioni tra uomini e donne. In particolare, è necessario promuovere l’uguaglianza di genere in tutti i ambiti della vita sociale, economica e politica.

Sul piano dell’asse religo, è necessario promuovere una cultura del rispetto reciproco e della parità di diritti tra uomini e donne
Antonio Rossello

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