Debito del comune di Savona
Per cercare di capire il grave problema del debito del Comune 3 vecchi articoli (2 addirittura del 2007) di Roberto Cuneo Ristrutturazione del debito del comune di Savona con prodotti derivati |
Per cercare di capire il grave problema abbiamo chiesto un parere a Roberto Cuneo. Per ora pubblichiamo la sua risposta e 3 suoi vecchi articoli sull’argomento (2 addirittura del 2007)
Ristrutturazione del debito del comune di Savona con prodotti derivati
La cosa fu scandalosa. L’assessore al bilancio Nofroni diede una consulenza, senza gara, sulla situazione debitoria del comune alla Dexia. Questa esaminò i debiti e disse che andavano trasformati in derivati e che, se l’operazione veniva fatta con la banca Dexia, il costo della consulenza sarebbe stato annullato. Nofroni fece il contratto con la Dexia (con Berruti presidente del collegio dei revisori). Ci opponemmo Vallarino ed io (Vallarino era di maggioranza, del PCdI e non fu poi ricandidato) ma la maggioranza approvò, anche perché la Dexia dava 500.000 € per le spese del comune. Quando poi arrivò Berruti (non ero più in comune), disse che il contratto con Dexia non andava bene e lo ritrattò con la DB (quella oggi condannata). Conservo scritti ed interventi della questione Dexia. Se interessano sono a disposizione Roberto Cuneo 4 Gennaio 2013
|
ARTICOLO DEL 21 DICEMBRE 2012 DA UOMINILIBERI
A Milano condannata la Deutsche Bank
per la ristrutturazione del debito del Comune di Milano.
E a Savona?
|
|
DUE ARTICOLI DEL 2007 DAL BLOG DI ROBERTO CUNEO |
Debiti del comune di Savona Domenica scorsa, su RAI 3, Report ha trattato il tema dei debiti dei comuni e delle regioni sottolineando come si tratti di un immenso bidone (oltre 3 miliardi di euro di perdite) basato sulla vendita agli enti pubblici di prodotti derivati (Swap) di minor valore rispetto ai mutui preesistenti ceduti in cambio. Il meccanismo è dato dall’ingolosire il comune con una cifra liquida a disposizione al primo anno con interessi bassi ai primi anni e poi interessi sempre più alti negli anni a venire, a carico dei sindaci e dei cittadini futuri. La trasmissione ha sottolineato come, in genere, il Comune nel breve incassa, ma nel lungo periodo perde un sacco di soldi.
Il Comune di Savona nel 2006, con l’Assessore Nofroni, ha fatto un’operazione di questo tipo utilizzando come consulente proprio la banca con cui ha poi fatto l’operazione (può una consulenza così essere a vantaggio del comune e non della banca che fa da consulente?).
Il Comune deve oggi chiedere una valutazione ad un organo indipendente (non della banca che ha già fatto il suo affare) per chiarire le conseguenze vere dell’operazione fatta e, se possibile, ritornare alla soluzione precedente.
Sull’operazione del 2006 (sindaco Ruggeri) va ricordato che:
In sostanza Ruggeri (e Berruti) si sono scaricati il loro bilancio di interessi e oneri di capitale appesantendo i bilanci futuri: i nostri figli, oltre a pagare per i debiti di loro competenza, dovranno pagare anche quelli delle cattive gestioni degli ultimi anni.
Nel 2006 feci un emendamento ed un ordine del giorno per ostacolare l’operazione criticata da Report; ma la maggioranza di pseudocentrosinistra mi votò contro. Oggi, dopo la trasmissione, hanno capito in che guaio hanno cacciato il Comune di Savona?
Roberto Cuneo
Rinegoziato il debito del Comune
come camuffare una scelta abbietta
a scoprire la discontinuità di Rifondazione Comunista
In qualche decisione il Sindaco Berruti è riuscito a peggiorare rispetto al Sindaco Ruggeri: la ristrutturazione del debito. L’argomento è passato non commentato nelle note di cronaca sottolineando solo che il Comune ha ridotto la quota capitale di rimborso dei debiti spalmandola su un periodo più lungo e quindi riducendo l’onere annuo per i cittadini. La scelta di spostare le scadenze dei mutui era già stata di Ruggeri e Berruti l’ha accentuata spostando nel futuro il rimborso delle quote capitale. Messa così sembra una cosa addirittura positiva perché diminuisce l’onere annuo ed invece è un’opera abbietta per due motivi principali:
Se si va a vedere nel dettaglio si scopre che i mutui che i nostri figli dovranno pagare riguardano beni che non esisteranno più da tempo come:
Mentre può essere accettato che un debito per un’infrastruttura (un ponte, il teatro) sia portato a carico di più generazione mi domando perché mia figlia nel 2030 dovrà pagare le ferie non godute dai dipendenti comunali del 1997. Un buon padre lascia al figlio beni e non puffi, un cattivo sindaco lascia puffi e non beni. Almeno abbiamo capito cosa sia la discontinuità di Rifondazione Comunista: aveva votato contro la ristrutturazione finanziaria di Ruggeri ed ha votato a favore a quella, peggiorativa, di Berruti. Forse non è quello che si aspettavano i suoi elettori. Roberto Cuneo 8 Giugno 2007 |