Associazione “Luca è con noi”

La cerbottana/ dal vostro inviato in Valbormida
GEORGE CLOONEY ATTESO A PLODIO
Elisabetta Canalis paparazzata ad impastare tapioca nella Villa di Como.
Sarà la reginetta dell’VIII Festa Africana ?
Gli amici di Luca dell’Associazione “Luca è con noi” scommettono sulle favole

La cerbottana/ dal vostro inviato in Valbormida
GEORGE CLOONEY ATTESO A PLODIO
Elisabetta Canalis paparazzata ad impastare tapioca nella Villa di Como.
Sarà la reginetta dell’VIII Festa Africana ?
Gli amici di Luca dell’Associazione “Luca è con noi” scommettono sulle favole

L’antefatto

Papà e mamma perdono il loro figlio Luca. Decidono di ritrovarlo nel sorriso di tanti altri bambini che fanno molta fatica a diventare grandi, così fondano l’Associazione onlus “Luca è con noi”.

Mamma, papà e Luca che sono di Plodio, verdeggiante paesino della Valbormida dove l’acqua è abbondante e (ancora ) di tutti, decidono di “adottare” alcuni villaggi dove una piantina verde è un miracolo e un litro di acqua al giorno per abitante un dono del cielo.

Perciò portano il sorriso di Luca a fare un viaggio in Costa d’Avorio. Ritornano, ne parlano agli amici che partono anche loro per l’Africa e vedono con i loro occhi ( anche quelli di Luca) che il “mal d’Africa” non è solo il colore del tramonto ma ignoranza ed epidemie. Al ritorno, invece degli elefantini di legno, portano il proposito di costruire qualcosa di buono.

Scoprono che “mens sana in corpore sano” si può tradurre nel dialetto ivoriano con le scuole per i più piccoli e l’assistenza per i bambini che hanno come unico salvavita la loro buona stella.

Costruiscono tre scuole materne. Istituiscono l’adozione sanitaria dei bimbi. Inventano una specie di catena di San Luca dove la catena non è un sms paranormale del genere “manda sette messaggini stupidini e sarai felice”, ma un passaparola davvero sui generis del tipo “fai qualcosa di molto utile per gli altri e potrai perfino sentirti contento”.

In sette anni di vita l’Associazione assiste alla crescita di molti bambini O12 che riescono a fare una vita migliore anche se non si vestono da Benetton.

Sempre più volontari decidono di andare dai piccoli negri che Oliviero Toscani non è riuscito a fotografare, per portare loro matite, quaderni ( esclusi gli zainetti Hello Kitty), tubetti di colri e tubetti di pomate.

Gli amici di Luca scoprono un’altra medicina che tutti hanno ma pochi conoscono. E’ una medicina che guarisce chi la prende e chi la dà.

 

L’Associazione “Luca è con noi”

L’amore non ha bisogno di un establishement (in dialetto ivoriano, fuga di capitali) con Presidenti, Vice Presidenti, Past President, Delegati, Ispettori, Revisori dei Conti.

L’amore non ha bisogno neppure di avere dipendenti, anche se crea dipendenza. Gli amici di Luca, che ballano meglio degli amici di Maria, vanno ad imparare le danze africane nel villaggio di Akoupé e non al Club Mediterraneé, pur consapevoli di rappresentare un B & B per gli insetti locali amanti del Made in Italy. Siccome paese africano (escluse le spiagge del Kenya) che vai punture che trovi, gli amici di Luca non chiedono neppure il rimborso spese di viaggio. Partono e tornano. Tornano e ripartono. Sempre con lo stesso bagaglio che non ha la L di Louis ( Vuitton ) ma la L di Louis che sogna una doccia.

Poiché, con un po’ di buona volontà, i sogni si possono avverare, l’Associazione avvia la costruzione di una casa che non è la “casa del grande fratello” ma la “casa del sentimento fraterno” dove i “fratelli di Luca”, negri e bianchi potranno trovare le medicine, le docce e le zanzariere su qualche letto.

La “casa del sentimento fraterno” costa 16.000 Euro. Certamente meno dei sofà della “casa del grande fratello”, ma per gli amici di Luca che non hanno amici tronisti è tanto. 

Il fatto

A Plodio si svolge la Settima Festa Africana organizzata dall’Associazione “Luca è con noi”, dove uomini e donne di buona volontà, bianchi e negri italiani, si rimboccano le maniche per fare una festa e raccogliere un po’ di fondi, anche per la “casa”.

 La notizia

La notizia è una bella notizia, molto semplice, positiva, intrisa di umanità, costellata di sorrisi sinceri, luminosa come una domenica campagnola. Pertanto non fa notizia. E giornali e giornalisti vanno altrove, dove c’è almeno una Miss Maglietta Bagnata o un Mister Telofacciovedereio.

I lettori

Carissimi Lettrici and Lettori, io, Hood della Foresta di Schervood, non sono un giornalista. Sono appunto, un ex boscaiolo, e come tale ho la certezza che voi una notizia così l’avreste letta anche se titolata semplicemente:

PLODIO IN FESTA PER AIUTARE I BAMBINI DELLA COSTA D’AVORIO.

Invece i giornalisti pensano che i lettori non leggono se non sono fortemente motivati a leggere.

Allora mi travesto da giornalista e provo a ri/posizionare la notizia. Intanto con un titolo ad effetto:

GEORGE CLOONEY ATTESO A PLODIO

Stante il fatto che George Clooney è un testimonial in pectore ( recentemente ammesso al Council on Foreign Relations grazie al suo impegno umanitario, non è poi un’ipotesi troppo azzardata….

Poi insinuo una punta di gossip nel sommario:

Elisabetta Canalis paparazzata ad impastare la farina di tapioca nella Villa di Como. Sarà lei la reginetta dell’ XVIII Festa Africana ?

Non è detto che non sia vero: una villa ha pur sempre una cucina e i paparazzi riescono a far passare dei rin-tronati per tronisti figurarsi se non possono trasformare una velina in reginetta della cucina ivoriana !

E poi e poi le vie e/o i Canalis del Signore ( che non è il Signore di Mediaset) sono infiniti, e come si dice, da cosa cosa nasce cosa, perciò mai dire mai, anzi mai porre un freno alla Provvidenza

( non quella di Bertolaso, of course ).

Metti che George Clooney, navigando navigando devia dal ramo del lago di Como, si trova su questo bel-sito, si imbatte su un titolo che lo riguarda, e va a fondo. Sì, a fondo della notizia vera e cioè che esiste l’ Associazione “Luca è con noi” che sta facendo cose in Costa d’Avorio e tra le cose anche una casa che costa 16.000 euro che per gli amici di Luca sono tanti e che sono pochissimi per George Clooney che oltretutto è stato in Africa con suo padre giornalista per vedere i bambini del Darfur e non il resort di Briatore.

 

Fine ?

 

E se accadesse davvero……?!

vostro inviatissimo HOOD

 

 

 

 

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.