Dal PD di Savona
DAL PD DI SAVONA
SI’ ALL’INTESA, NO AL TERZO GRUPPO
La Segreteria Provinciale del PD ha approvato l’intesa tra la Regione Liguria e la Tirreno Power con un solo voto contrario
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DAL PD DI SAVONA
SI’ ALL’INTESA,
NO AL TERZO GRUPPO
Alla fine di gennaio 2012, Il Segretario Provinciale del PD Savona, Livio di Tullio, ha proposto alla Segreteria Provinciale un documento sull’intesa tra la Regione Liguria e la Tirreno Power riguardante la centrale di Vado Ligure che è stato approvato con un solo voto contrario…(ndr CHI SARA’ IL CONTESTATORE TRA QUESTI?) … All’incontro erano presenti il Gruppo Consiliare del PD alla provincia di Savona, i consiglieri regionali eletti in provincia di Savona, le segreterie del Circolo del PD di vado Ligure e Quiliano.
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Premessa: Il PD, in ogni sua articolazione territoriale, è un Partito che intende governare i problemi e che di fronte a questioni delicate le esamina in maniera approfondita e cerca la soluzione possibile che non sempre coincide con quella auspicabile. Il possibile deve avere contenuti di miglioramento dell’esistente.
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Durante le esperienze di governo di centro sinistra, ad ogni livello territoriale e in particolare a livello nazionale, alle quali il PD ha partecipato oppure hanno partecipato i due principali partiti all’origine del PD, si sono prodotte concretamente politiche a favore dello sviluppo delle energie alternative e del risparmio energetico e di riduzione dell’utilizzo dei combustibili fossili più inquinanti tra i quali il carbone e l’olio combustibile e si è escluso il ricorso all’energia nucleare. Tali politiche rendono il nostro Paese – tra quelli di analoghe dimensioni sia come abitanti sia come apparato produttivo – il maggior consumatore di metano e – compatibilmente allo stato della finanza pubblica ed al costo finale per i consumatori – dotato di finanziamenti pubblici e di una legislatura di sostegno alla produzione di energia elettrica non da combustibili fossili che per esempio ha consentito in questi giorni al nostro Paese di essere il primo nell’utilizzo del fotovoltaico.
Ad oggi non esiste Paese di dimensioni analoghe al nostro che abbia rinunciato alla produzione di energia elettrica attraverso il carbone. Nella maggior parte dei casi esiste una integrazione tra nucleare, carbone e metano e fonti rinnovabili. Il PD considera auspicabile il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili nel momento che altre fonti di energia meno inquinanti si rendano effettivamente disponibili. In un orizzonte di più breve periodo e in un quadro in cui le fonti rinnovabili non sono ancora in grado di sostituire l’utilizzo del fossile, compito del PD e più in generale di tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente e’ di imporre sempre nuovi limiti alle emissioni costringendo i produttori ad investire e realizzare tecnologie meno inquinanti e nel contempo di sostenere l’incremento di produzione di energia da fonti alternative. La Centrale di Vado Ligure Consideriamo la presenza della Centrale termoelettrica di Vado Ligure e la sua alimentazione a carbone un problema. Nel corso di questi anni le Amministrazioni locali di sinistra e di centrosinistra hanno affrontato questo problema con rigore , coraggio ed equilibrio facendosi carico di tutelare con la loro azione l’ambiente ed il territorio. Per memoria, ben prima di altre Comunità è stato possibile convertire in modo significativo la produzione da olio combustibile a metano. Negli ultimi anni questo faticoso equilibrio è stato messo in discussione da un atteggiamento arrogante da parte di Tirreno Power che ha – anche utilizzando tutte le occasioni offerte dai governi nazionali di centrodestra – rimandato tutti gli interventi migliorativi resi possibili dalle nuove tecnologie. L’arroganza di Tirreno Power è stata spinta fino a presentare un progetto di ampliamento che non prevedeva nessun intervento sui gruppi esistenti. Questo tentativo è stato reso possibile da nuove norme realizzate dal Governo di Centrodestra. Non a caso l’Amministrazione provinciale di centro destra ha subito detto di sì al progetto di Tirreno Power e solo la resistenza della Regione Liguria e degli Enti Locali oltre che la mobilitazione popolare hanno costretto Tirreno Power a giungere ad un accordo che produce un risultato diverso da quello originariamente previsto dall’azienda. |
L’intesa tra Regione Liguria e Tirreno Power Riteniamo che l’intesa tra Regione Liguria e Tirreno Power sia positiva e rappresenti il punto di equilibrio massimo possibile nella situazione data. L’intesa prevede che: |
1) si autorizzi il nuovo gruppo da 460 MW, previo rilascio da parte del Ministero dell’Ambiente dell’Autorizzazione integrata ambientale per i due gruppi esistenti da 300 MW quindi con interventi immediati sui vecchi gruppi; 2) all’entrata in esercizio della nuova unità, uno dei due vecchi gruppi esistenti dovrà essere infatti spento e ricostruito totalmente. L’impianto potrà essere riavviato con gli stessi limiti di emissioni previsti per quello da 460 MW; 3) l’eventuale terzo gruppo dovrà essere sottoposto a una nuova valutazione, in un nuovo procedimento, senza alcuna intesa preventiva ora per allora; 4) sono state previste risorse a carico dell’azienda per un miglioramento della rete di controllo PUBBLICO delle emissioni dell’impianto; 5) si sta istituendo un Osservatorio Ambientale composto, oltre che dalla Regione, dai comuni, dalla Provincia di Savona e dagli enti competenti in campo ambientale e sanitario. La nascita dell’Osservatorio è stata concordata dalla Regione Liguria con il Ministero dell’Ambiente e l’Istituto Superiore di Sanità; 6) l’azienda dovrà coprire i carbonili. Oltre a quanto motivato in premessa riteniamo che il non intervento sarebbe stato controproducente , anche perché non decidere avrebbe significato tenersi due gruppi a carbone vecchi di quarant’anni e molto inquinanti e il parco carbone scoperto con danni ambientali rilevanti. Con l’intesa avremo nel giro di pochissimi anni il carbonile coperto, AIA seria sui due gruppi esistenti con interventi immediati sui gruppi in funzione e, quando la nuova unità entrerà in funzione, si spegnerà il primo gruppo vecchio per rifarlo. Nel giro di nove anni ci saranno impianti soltanto Ultra Super Critici, cioè modernamente tecnologici e con emissioni estremamente basse. Infine l’aver posticipato al nono anno il procedimento per l’autorizzazione al rifacimento ed alla prosecuzione della produzione di energia del terzo gruppo risulta essere un buona mediazione perché consente di ottenere da subito gli interventi migliorativi e rimanda ad allora, senza impegni preventivi, la controversa questione dell’autorizzazione del terzo gruppo. Noi diciamo fin da ora che consideriamo esaurita la ristrutturazione a carbone con la realizzazione dei due nuovi gruppi e confermiamo la nostra contrarietà alla realizzazione del terzo gruppo. |
Il ruolo degli Enti Locali e della Regione Confermiamo che in questa fase è punto delicato il ruolo dei Comuni di Vado e Quiliano, nell’ambito dell’intesa, per un’efficace rappresentanza di tutela degli interessi cui sono preposti gli enti locali. |
Affermare questo non significa affatto esprimere una critica alle Amministrazioni. Ci sono ben chiare dove stanno le responsabilità per quanto è accaduto. Esse sono totalmente a carico di Tirreno Power che in questi anni trascorsi ha sempre avuto un atteggiamento negativo nei confronti delle Amministrazioni. La nettezza delle posizioni da parte dei Comuni in questi mesi non è il frutto di posizioni di chiusura ma semmai la difesa degli interessi dei Cittadini di fronte all’arroganza dell’azienda. Le Amministrazioni hanno operato con l’obbiettivo di tutelare ambiente e salute dei Cittadini ed è per questo che è necessario che abbiano pienamente un ruolo nella gestione dei contenuti dell’intesa pur mantenendo, in coerenza con quanto già dichiarato, il loro giudizio critico. Pertanto ciò che noi chiediamo non è quello di partecipare ad un tavolo già concluso ma di riprendere un rapporto tra Enti Locali e Regione con l’obbiettivo di restituire un ruolo pieno di rappresentanza agli Enti Locali, far emergere i punti critici, esercitare e non delegare una funzione di controllo e per affrontare il tema delle compensazioni. Le compensazioni In una vicenda di questa natura, il tema delle compensazioni non può essere affrontato come uno scambio tra ambiente e risorse economiche. Oltre che banale sarebbe anche sbagliato. Pensiamo, invece, che le compensazioni debbano essere orientate a favorire lo sviluppo di energie rinnovabili sul territorio e di elementi di tutela dell’ambiente. Per esempio: recentemente il Comune di Vado Ligure è stato colpito da un grave incendio boschivo, con danni notevoli al patrimonio forestale. E’ insopportabile che una Comunità che si fa carico per ragioni nazionali di impianti come la Centrale non venga sostenuta in un progetto che tuteli e rilanci le risorse boschive, anche al fine di produrre energia sostenibile. Chiediamo a Regione Liguria che le risorse messe a disposizione dalla convenzione siano impiegate, in accordo con i Comuni, come contributo diretto ai Cittadini per interventi di realizzazione di impianti di energie rinnovabili o per il risparmio energetico. Tali proposte, peraltro, comporterebbero un ulteriore sostegno alla piccola e piccolissima impresa locale. Dalla rivista del gruppo consiliare PD Regione Liguria |