DA CASSINETTA A SAVONA

DA CASSINETTA A SAVONA :
L’INDIGNAZIONE NON BASTA! 

DA CASSINETTA A SAVONA:
L’INDIGNAZIONE NON BASTA!

E’ arrivato puntuale, sabato sera alla Ubik, Domenico Finiguerra, il Sindaco di Cassinetta di Lugagnano.

Un giovane uomo che ha già realizzato un sogno: quello di amministrare in maniera “virtuosa” il suo Comune.

Milena lo presenta, lei, la prima donna candidata Sindaco di Savona per la lista civica “Cinque stelle” e lo introduce alla platea presentando anche il movimento creato da Finiguerra: “Stop al consumo di territorio”.

Non è uno slogan, quelli soliti degli ambientalisti, quei “pantofolai” che, a Savona, ignorano le esigenze dello sviluppo opponendosi alla cementificazione della costa savonese, prevista da Margonara ai cantieri Solimano; quelli di quei “quattro gatti” di “rompicoglioni” che si oppongono alla costruzione d’inceneritori o alla combustione di carbone nella vicina centrale di Vado.

Quelli che, a Savona, dicono NO a tutto. Che si sono opposti trenuamente all’edificazione di anacronistici grattacieli nella darsena come l’inutile torre Orsero o disgustosi ecomostri come il “crescent”, scomodando architetti catalani. Che si oppongono alla cementificazione di 210.000 metri quadrati di mare, nella rada della vicina Vado, per una piattaforma containers chiamata Maersk.

Insomma quelli che, a sentire chi rappresenta il potere savonese, “stanno scambiando l’economia di un territorio”, basata su scellerate scelte imprenditoriali che poco o nulla hanno fruttato ai cittadini che lo abitano, o sull’edificazione di seconde, terze e quarte case per chi vede Savona terreno di conquista speculativa, “con pretese “bucoliche” , che si arrogano di mettere al primo posto, una volta per tutte, la qualità della vita, la salute, l’ambiente e il paesaggio.

Che pretese! Mentre, invece a Savona, come in tutta la provincia, c’è chi pensa allo sviluppo, alla crescita, a fantomatici quanto utilitaristici posti di lavoro che, si sa, qualche rinuncia o sacrificio, devono pur chiedere in cambio.

Domenico Finiguerra

Così mentre c’è una parte d’Italia, che si sta muovendo in un’altra direzione, che comincia ad amministrare in modo più europeo, che sta promuovendo, con l’aiuto dei cittadini, un’inversione di rotta verso un altro tipo di crescita sociale, quella che preveda al primo posto la qualità della vita e la difesa del territorio come valore e risorsa”, a Savona si continua né più né meno, come prima.

A ignorare o, peggio, mistificare la richiesta di partecipazione e cambiamento da parte della gente, a prevedere amministrazioni che sotto la spinta di gruppi imprenditoriali, depredano territorio, costruendo cubature, partecipando al dissesto e alterandone irrimediabilmente la morfologia insieme al paesaggio

A Savona, per il PD il PUC non si tocca!

A Savona, come nelle cittadine della costa “il PUC non si tocca”, questo si sostiene nel programma elettorale del PD il partito dell’attuale Sindaco Berruti. Così si continuano a drogare i bilanci con gli oneri di urbanizzazione, non si fanno politiche energetiche innovative, basate sulle, ormai note, fonti rinnovabili, né politiche di sobrietà nelle spese del palazzo: non si comprende come ormai lo sfruttamento del territorio ci porti ad un disastro di immani dimensioni.

Finiguerra, dalla sala, ci parla di questo, di come si debba e si possa partire da qui, perché i bilanci dei Comuni, una volta consumato tutto il suolo e sfruttato ogni angolo dei loro territori, andranno inevitabilmente in crisi di astinenza. I Comuni insieme alle tasse richieste, devono essere coerenti nelle loro spese, imparare a essere sobri come lo è Cassinetta. Devono imparare a investire sulla qualità del loro territorio per creare una vera economia, che non è solo quella del cemento e dell’industria, ma anche quella turistica e agricola e quale economia può fruttare meglio proprio in Liguria? Quindi conservare quel poco che rimane di territorio anche per un’economia agricola, perché una volta persa col cemento, ci vorranno centinaia di anni per riconquistare la fertilità.”

A Savona invece si continua a chiedere in cambio di qualche posto di lavoro nelle aziende e nell’indotto, come ultimamente a fatto il Sindaco di Cairo Briano, l’ampliamento di una centrale a carbone che oltre all’inquinamento atmosferico ne produce uno altrettanto grave al suolo che, in altre parti d’Italia, si chiama “no food” . A Savona si continua fallire nella raccolta differenziata dei rifiuti, sperando di riuscire a far digerire alla popolazione l’incenerimento come unica soluzione.

Si continuano a contrarre malattie cardiovascolari o respiratorie più della media nazionale, ad ammalarsi di tumore in modo esponenziale senza però rientrare in valutazioni d’impatto sanitario, in modo che il dato non sia mai ufficializzato.

A Savona, si è sempre più consci che alcuni articoli della Costituzione non esistano. Quelli che il Sindaco Finiguerra cita come fiore all’occhiello della sua amministrazione, che trattano il diritto della difesa dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini.

Gli ex cantieri Solimano

Lo percepiscono coloro che nella sala della Ubik si ritrovano , come tante altre volte si sono ritrovati. Quelli che nei vari comitati lottano dando voce ad una protesta civile che spesso è stata l’unica voce controcorrente a Savona : una città spesso narcotizzata dagli eventi e dagli uomini che da anni l’hanno gestita e amministrata.

La rabbia, la protesta, l’indignazione ha spesso accompagnato incontri , raduni, “cimenti”, convegni, manifestazioni di chi si opponeva alla devastazione ormai insostenibile del territorio. L’indignazione di chi si sente solo a fermare questo scempio. Impotente alla diffusa indifferenza.

Ma “l’indignazione non basta!” 

Questo è il messaggio dell’amico Sindaco.

Bisogna credere che il nostro atteggiamento individuale possa e debba fare la differenza e allora cominciamo a fare innanzitutto informazione.

 Pochi sono coloro che conoscono le cose , che si documentano” e pochissimi i politici e gli amministratori che studiano, che si aggiornano, mentre chi organizza e partecipa alle proteste, nei comitati e nella società civile è, invece, più informato, studia, si prepara sui diversi aspetti che lo coinvolgono.”

 L’informazione è, quindi, importantissima, perché spesso diventa vera e propria “controinformazione”, come quella che circola liberamente nella rete in opposizione a quella filtrata dei quotidiani locali spesso finanziati proprio dalle aziende o dagli imprenditori interessati allo scempio.

L’informazione, poi, è anche quella che facciamo tutti i giorni, nei nostri posti di lavoro, con amici e conoscenti, negli uffici e nelle scuole dove proprio per ignoranza si permette che aziende, responsabili di danni alla salute dei bambini, usino proprio questi ultimi in progetti sponsor opportunamente finanziati.

 L’indignazione non basta!

 La coerenza nei nostri comportamenti è poi un altro passo importante. “Tutti siamo d’accordo che la raccolta differenziata sia buona cosa, ma ci scocciamo se dobbiamo fare due passi in più per andare al cassonetto più lontano.” Ci ricorda Finiguerra.

Per non parlare della raccolta “porta a porta” che mentre a Cassinetta e in altri numerosi Comuni è ormai diventata la norma, a Savona solo a nominarla si viene etichettati come visionari o “esotici”.

“Tutti siamo d’accordo, dice Finiguerra, che l’inquinamento del traffico ci stia uccidendo, ma pochi sono disposti a spegnere la macchina.”

 Infine e non ultima la partecipazione che in altre realtà, come nella stessa Cassinetta, ha cambiato le cose, a Savona langue.

Uscire di casa per occuparsi delle cose del territorio per il cittadino savonese è come occuparsi degli affari d’altri. Quindi o c’è qualcuno che lo fa per loro o più fatalmente, vengono assaliti dall’impotenza di chi pensa di non potere incidere nelle scelte, perché tutto va come qualcuno vuole che vada.

 La partecipazione invece è proprio quello che fa la differenza. Al Convegno del Chiabrera, promosso da Uniti per la Salute sulla centrale a carbone si è visto.

Anche… “Striscia la notizia” …ha potuto, grazie alla massiccia partecipazione dei cittadini, realizzare un servizio-denuncia più incisivo e credibile.

 L’indignazione non basta!

Finiguerra auspica, infine, la necessità di proporsi in modo più unito negli appuntamenti elettorali amministrativi.

Candidarsi alla guida dell’amministrazione è un passo importante che vale la pena correre. Chissà che non si ripeta a Savona quello che, con la lista civica, è già successo a Vado e a Cassinetta di Lugagnano!

 

                                                                     ANTONIA BRIUGLIA  

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