Costituzione, primarie e regolamento di conti

 Costituzione, primarie
e regolamento di conti

Costituzione, primarie e regolamento di conti

 Articolo 92 della Costituzione italiana: (….) Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri

 Articolo 93 della Costituzione italiana: il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica

 
Articolo 94 della Costituzione italiana: Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere (…)

 Le primarie del prossimo 25 novembre rappresentano la punta avanzata di personalizzazione del nostro sistema politico dove partiti personali e/o “catch all parties” schiavi dei sondaggi e di una dinamica elettorale centripeta mandano avanti il proprio uomo forte a caccia dell’agognata nomination.

 

Al via da qualche settimana gazebo e comitati alla spasmodica ricerca di sostenitori, finanziatori e giovani e fotogenici adepti (se possibile “giovani” nella sola accezione anagrafica del termine).

 

Già noti sin da ora i titoloni sui giornali del 26: “Splendida giornata di sole e straordinaria partecipazione popolare. Ha vinto la democrazia”. Oppure….. “Grande partecipazione. Lunghe code ai seggi, malgrado le pessime condizioni meteo che hanno afflitto tutto il territorio nazionale. Una giornata storica”.

E gli ultimi giorni della campagna per le primarie? Ci sarà chi appoggerà un candidato “perchè se vince l’altro (per altro dello stesso partito….) è la fine”. Oppure chi non svelerà pubblicamente per chi voterà (facendo tirare un grosso sospiro di sollievo a tutti i candidati). Chi voterà il più giovane anagraficamente “così li manda tutti a casa” (certamente) o chi opterà per una scelta di genere o un atto di fede.

 Si tratta chiaramente di un confronto più personale che politico e giornali, telegiornali e talk show di questi giorni lo stanno quotidianamente testimoniando.
 
Non mi interessa.
 
Ciò che invece mi interessa (e mi preoccupa) è che manca un forte e chiaro segnale di discontinuità con l’attuale esecutivo.
 
Bisogna lavorare a un progetto politico incentrato sui bisogni e sulle capacità degli individui.
Dove una politica redistributiva deve, oggi più che mai, essere in cima all’agenda politica dell’azione di governo per fare ripartire l’economia e l’occupazione.
Nell’interesse di tutti. Anche della Confindustria o di Marchionne. Anche se lui non lo sa…..
 
Fuori o dentro i poli, questo non so.
Molto dipenderà dalle regole del gioco, quindi dalla legge elettorale e se ci sarà concessa la possibilità o meno di scrivere, cioè di scegliere.
Perchè per chi crede come me nel parlamentarismo, una rappresentanza nelle istituzioni della Sinistra è fondamentale.
Indipendentemente dalla nomina del Presidente del Consiglio che il futuro Presidente della Repubblica, applicando la Costituzione, effettuerà.
 
 
Federico Gozzi

 

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