Consiglio Comunale del 29 gen 2013

 SAVONA
Consiglio Comunale 
regolamenti e panettieri a sorpresa

 SAVONA
Consiglio Comunale del 29 gennaio 2013:
 regolamenti e panettieri a sorpresa
 Assenti Parino, Marson, Benvenuto, tutti di area centro destra, rispettivamente Fratelli d’Italia, Fermare il declino, PDL. A completare il quadro, subito dopo il primo appello, c’è Bracco che annuncia: potrebbe essere il mio ultimo Consiglio da PDL.
L’assemblea è in fermento (non per l’annuncio, immagino), nessuno riesce a stare fermo né silenzioso, tanto che Arecco deve aspettare a iniziare con la prima interpellanza, la quale riguarda i derivati sottoscritti dal Comune, e la preoccupazione conseguente. Vuole documentazione per valutarla con specialisti finanziari.

L’assessore Martino spiega che ci sarà anche una risposta scritta, che sintetizza brevemente.

Il primo contratto swap è del 2004 con Crediop, permetteva di ricevere interessi a tasso fisso e di pagarli a tasso variabile.

Poi è stato estinto nel 2007 mediante un’altra sottoscrizione uguale e di segno contrario, detta mirror swap, con Deutsche bank, senza esborso di cassa.

La seconda operazione sempre con Deutsche, prevede un incasso delle rate, ha un tasso fisso per due anni e variabile per i successivi, delimitato però da un minimo e un massimo. Si è condotta una rinegoziazione, con allungamento della durata media, riduzione della rata di estinzione iniziale ma più alta negli anni successivi al 2015.

Insomma, il solito sistema per avere un po’ di ossigeno nell’immediato, ma scaricare debito e conseguenze più onerose sulle generazioni che verranno. Questo è il poco che anche i non esperti capiscono.

Stiamo parlando di cifre che ballano sui 40 milioni.

Arecco prende atto. Ribadisce che l’argomento è talmente complesso, che per avere qualche informazione attendibile ha dovuto rivolgersi alla piazza londinese.

 

Seconda interpellanza Arecco sull’ex ospedale S. Paolo.

Chiede lumi sulla sistemazione esterna e sugli introiti per il Comune. E’ preoccupato per la gestione dell’operazione, per il prezzo basso di vendita dell’immobile, per il progetto. L’edificio appare stravolto dall’apertura dei cortili e dalla finta piazza su corso Italia, dimenticando la vera piazza Giulio II.

 

Intanto le interpellanze sforano i tempi, e il Presidente interviene.

 

La risposta dell’assessore Di Tullio è telegrafica e un po’ svogliata, la semplice lettura di un foglio con lo stato dell’arte.

 

Poi un paio di interpellanze di Romagnoli PDL sulla segnaletica in via Saredo e sulle buche e avvallamenti del manto stradale in corso Ricci zona piazza Consolazione.

 Risponde Lirosi in modo piuttosto generico sulla segnaletica e i lavori, anche lui leggendo. Romagnoli non si dice soddisfatta.

L’interpellanza successiva è di Pongiglione sulle problematiche delle sale da gioco. Risponde l’assessore Apicella rivendicando attenzione al problema, parlando di iniziative in corso anche con associazioni esterne e fra più Comuni, per esempio Milano e Piacenza, anche per fare pressione politico-amministrativa.

 Il nostro regolamento in materia pare abbia suscitato interesse.

Pongiglione ringrazia e approva, affermando di essere rimasta delusa dal convegno ASL perché si è parlato solo in termini medici, della patologia ludopatia, evitando il discorso politico sociale.

Sempre Pongiglione chiede lumi riguardo la notizia dell’adesione al protocollo d’intesa per lo sviluppo di energie alternative, nell’ambito del patto dei sindaci. Risultava che, non avendo dato seguito alla nostra adesione, a suo tempo fossimo stati cacciati via dal patto. Come mai non se ne parla in Consiglio?

L’assessore Costantino afferma che, essendo delibere di Giunta, non vanno in Consiglio, anche se è disponibile a fare interventi. Questo progetto permette di reperire le risorse per il patto, prevede quote di cofinanziamento fra i vari enti. Siamo in fase di raccolta dati, le schede sono appena state presentate in Provincia, e si è provveduto a riaderire al patto. (Dunque era vero che ci avevano cacciato.)

Elenca poi gli interventi fatti e i progetti in atto.

Pongiglione si dice non completamente soddisfatta. Non nega gli interventi ma rileva che il Comune doveva presentare entro un anno dal vecchio patto un piano d’azione sulla energia sostenibile e un inventario base sulle emissioni nel territorio comunale.

Rileva poi come nella delibera a cui fa riferimento si parli esplicitamente di deliberazione consiliare, cioè passaggio in Consiglio.

Il Segretario interviene dicendo che siccome non è stato modificato il protocollo, rimane di competenza della Giunta. Sarà.

A questo punto lo scoop. Entra una delegazione di panettieri in abito da lavoro e con cartelli di protesta.

Il Sindaco, fissandoli con meraviglia e con quella che sembra curiosità antropologica, si alza dal posto per parlare con loro, dicendo di non sapere niente della questione in oggetto.

I cartelli vengono fatti abbassare dal Presidente.

Si vota per la terza volta su una modifica dello Statuto. Noi non votiamo, a suo tempo ci eravamo detti più propensi, se del caso, a rivedere lo Statuto in modo più approfondito.

Passa con 22 sì, la maggioranza.

 

Bracco, consultandosi con noi e con altri di minoranza, chiede se si può anticipare il punto 12 all’ordine del giorno, quello sul progetto Perseo, per rispetto della delegazione intervenuta.

 

Con una certa dose di imbarazzo, l’assessore Sorgini dichiara di voler rimandare la pratica per chiarimenti, per poter fare un incontro con le associazioni, coinvolgendo anche l’assessore Apicella (che è panettiere) e capire le loro richieste.

Insomma, non proprio una grandiosa figura per la Giunta.

Ma che cos’è questo progetto e perché turba i panettieri?

Intanto anticipiamo che grosso modo si tratta di questo: sono stati messi a disposizione dei fondi europei e regionali per il reinserimento di soggetti svantaggiati, e vari enti e imprese, dall’ente scuola edile alla camera di commercio, dal miglio verde a varie coop sociali, partecipano a progetti in merito.

Uno dei progetti prevede che alcuni dei beneficiari siano istruiti per aprire un laboratorio di pasticceria.

L’associazione panettieri si chiede perché non sia stata interpellata, dato che possiede un capannone attrezzato appositamente per progetti di formazione e avrebbe potuto garantire appoggio a costo zero o quasi. 

Questo il loro punto di vista.

Passiamo all’approvazione del regolamento di protezione civile.

Faccio un breve intervento in dichiarazione di voto, che sarà comunque favorevole, perché il testo è soprattutto tecnico-operativo. Ma devo fare una puntualizzazione.

 E’ prevista tutta una sezione dedicata all’impianto Erg, che si trova in via Stalingrado.
E’ l’unico di Savona a rientrare nella cosiddetta “direttiva Seveso” per gli impianti ad alto rischio. Tale normativa, nata dopo il disastro che le dà il nome, si sta evolvendo nel tempo in senso sempre più severo.

Faccio presente che nel raggio di quell’impianto è posizionato il centro commerciale delle Officine. Questo è ancora consentito, ed esistono sentenze europee in proposito. Le stesse, però, puntualizzano come in caso d’incidente le responsabilità, anche economiche, siano degli enti che hanno autorizzato. In questo caso il Comune. Vedete un po’ voi.

Un minimo di pensoso silenzio pervade la sala.

La pratica passa con 27 sì.

 

Ora un altro regolamento, quello dei controlli interni al Comune.

Il Presidente, mentre il Segretario annuisce, ci annuncia che il nostro emendamento presentato all’ultimo momento utile, non è stato accettato, in quanto stravolgeva tutto e si prefigurava come un nuovo regolamento.

Io preciso che questo è dovuto al fatto che, dovendo fare modifiche sostanziali, non era possibile mantenere lo stesso impianto del testo.

Vengono invece ammessi gli emendamenti, già annunciati in precedenza, di Bracco, che introducono in vari passi la precisazione su comunicazioni al Consiglio, e quelli di Aquilino sull’evitare termini in inglese e su come selezionare il personale interno addetto ai controlli.

A sorpresa incassiamo però molti accenni positivi sul nostro tentativo. Il fatto che il regolamento vada approvato per evitare addittura ipotesi di commissariamento, è assodato. Al tempo stesso lo si è dovuto accettare a scatola chiusa, in pratica una formalizzazione dell’esistente. Quanto meno viene da più parti chiesta una verifica, in occasione del primo rapporto semestrale sui controlli.

In quella verifica anche la nostra bozza di regolamento, dice Bracco, sarà importante.

Pongiglione annuncia parere favorevole, ma fa presente la questione del nucleo indipendente di valutazione già esistente, con a capo lo stesso Segretario, più due membri esterni di cui non si sa chi li abbia nominati: sembra un loop nello schema di controllo.

Io annuncio che votiamo sì agli emendamenti e ci asteniamo sulla pratica, dato che il regolamento non ci sembra abbastanza incisivo.

Romagnoli sottolinea come la pratica avrebbe dovuto essere esaminata con più tempo a disposizione e con possibilità di modifiche.

Aschiero API UDC dichiara parere favorevole. La pratica è importante, ma sarà importante la verifica fra sei mesi, seguendo anche le nostre indicazioni.

Aquilino SEL esorta a mettere in efficienza il sistema.

Per gli emendamenti di Bracco, 29 sì. Per quelli di Aquilino, 28 sì. Per la pratica 27 sì con le nostre 2 astensioni.

Si passa alla nomina dei nuovi revisori dei conti, che per la prima volta, secondo la nuova legge, sono stati nominati con sorteggio e sono tutti di fuori Savona. Cosa che comunque per noi è positiva, è nella direzione di maggior trasparenza.

In pratica è una presa d’atto. 25 sì.

 

Terminate le pratiche si passa a un ordine del giorno di Arecco riguardante il disagio sociale e la nuova povertà.

Romagnoli interviene per testimoniare casi recenti da lei conosciuti e chiede una verifica della problematica in Consiglio.

Bracco approva le soluzioni proposte, un conto corrente dedicato e un’area apposita per sistemazioni di fortuna, e propone un prestito sociale.

Arrivano opinioni di condivisione del tema ma non delle soluzioni. Così si esprimono Zunino di Rifondazione e Pongiglione.

Secondo Vignola PD l’assessore già lavora bene in proposito, e la situazione economica è quella che è.

Sorgini, l’assessore, condivide il ragionamento e non le proposte, come la zona attrezzata che creerebbe una sorta di ghetto. Bisogna tener presente, dice, che il tema centrale alla base di tutto è il lavoro.

Passa poi a un argomento che le è caro e ripete spesso: esiste una sorta di povertà percepita, gente che chiede aiuto per la casa ma spende e si indebita per comprare il motorino o il cellulare. Avendo pochi fondi a disposizione si deve distinguere, e aiutare le persone a capire.

Esiste già, dice un conto corrente vincolato ai servizi sociali sul quale, oltre al 5 per 1000, sono stati donati più di 16000 euro.

I fondi possono solo essere investiti in conto capitale. E’ impegnata a utilizzarli per l’arredo di un progetto di minialloggi per anziani e famiglie in difficoltà.

Va bene il sostegno, ma occorre anche lo sviluppo.

Arecco afferma di non aver inteso essere critico, ma solo collaborativo, perché quello che si fa non basta mai.

Si vota: 5 sì, Arecco, Prefumo, Romagnoli, Bussalai Bracco, 2 astenuti, Minetti e Casalinuovo, 12 no, tutti gli altri fra cui noi, che non condividiamo l’impostazione e le soluzioni “caritatevoli” più che sociali.

Milena Debenedetti  consigliera Movimento 5 stelle

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