Considerazioni sui dati regionali dell’Osserv. sul Precariato dell’Inps

Alcune considerazioni sui dati regionali
dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps

Alcune considerazioni sui dati regionali
dell’Osservatorio sul Precariato dell’Inps

 Il complesso delle assunzioni nei primi nove mesi del 2016 in Liguria risulta in diminuzione del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2015, inferiore a quella dell’Italia per cui la perdita è stata pari al  7,7%.


Analizzando le assunzioni a tempo indeterminato (fortemente incentivate dal bonus fiscale del Job Act in vigore nel 2015), si nota che una volta terminati gli effetti dell’alleggerimento fiscale diminuiscono in maniera evidente le assunzioni stabili (contrazione superiore ad un terzo del totale): esse sono infatti scese da 28.487 del 2015 a 18.620 nel 2016 (-34,6%), portandosi ad un livello inferiore anche a quello del 2014, quando erano state 19.001. I dati evidenziano, pertanto, l’effetto esclusivamente transitorio degli incentivi che hanno spinto le imprese ad assumere soltanto in presenza degli sgravi, anticipando probabilmente a fine 2015 assunzioni inizialmente previste nel 2016. A livello nazionale (non è disponibile il dato ligure), infatti,  su una percentuale  mensile oscillante nel 2015 tra il 33,7% (giugno) e il 44% (marzo) di assunzioni a tempo indeterminato sul totale dei contratti, a dicembre tale quota sale al 67%.


La situazione è ancora più evidente analizzando i dati delle trasformazioni di contratti esistenti in contratti a tempo indeterminato: nel 2015 erano stati complessivamente 11.025 (9.070 da contratti a termine e 1.955 da apprendistato) mentre nel 2016 sono scesi a 7.146 (rispettivamente 5.365 e 1.781); la diminuzione delle trasformazioni è stata in totale del 35,2% (media nazionale -29,4%) con un dato del – 40,8% nel caso delle trasformazioni del contratto da termine ad indeterminato, decisamente superiore al dato nazionale pari nello stesso periodo al – 34,4%. La Liguria presenta una situazione pesante rispetto alle altre regioni del Nord (tranne il caso della Valle d’Aosta) su livelli superati soltanto da due regioni interessate da vicino dal sisma del 24 agosto (Umbria e Marche).


In diminuzione del 9,5% (contro il -7,2% nazionale) le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato e del 5,9% (-5,4% nazionale) quelle complessive: si tratta del dato migliore in una situazione sicuramente non positiva per la regione che evidenzia una volta di più la fragilità complessiva del mercato del lavoro ligure, che (rispetto agli anni precedenti alla crisi) presenta tra l’altro elevati stock annuali di ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni pur se in riassorbimento ma ben lontani al momento dai livelli fisiologici ed è condizionato da una struttura imprenditoriale in lenta ma inesorabile caduta da qualche anno.

Continua (nonostante maggiori controlli e attenzione sul loro utilizzo) l’incremento del numero di voucher da € 10 venduti nei primi nove mesi: risultano cresciuti in Liguria del 33,8% (34,6% in Italia) da 2.786.899 a 3.727.481 tra i 2015 e il 2016 (l’anno precedente la crescita aveva raggiunto l’86,8% contro il 69,3% a livello nazionale).

22.11.2016    

  Claudia Sirito

 

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